QUANDO L’ARTE, LO SPAZIO E LA SCIENZA ESPLORANO L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Riportiamo di seguito il testo del vincitore della sezione giornalismo del II premio nazionale Il Grande Sorpasso. L’articolo è stato pubblicato sulla Gazzetta del Mezzogiorno il 08.02.2024.
di Vincenzo Legrottaglie
La realtà umana, grazie alle scienze, si sta ampliando: la robotica, l’intelligenza artificiale e il metaverso ne sono una testimonianza. Lo spazio rimane il settore più misterioso, quello che, da sempre, ha impressionato la fantasia dell’uomo, nonché stimolato il desiderio di esplorarlo. Ne sono un esempio le numerose pellicole cinematografiche e la letteratura fantascientifica che ne hanno divulgato il fascino.
Anche l’arte è influenzata dallo spazio. Recentemente, presso la galleria «Mitreo Iside» al Nuovo Corviale, quartiere della periferia romana – noto per l’edificio abitativo degli anni Settanta lungo quasi un chilometro -, è stata organizzata la mostra dal titolo: «Copernico oggi. L’arte di rivoluzionare la scienza». L’esposizione di pittura, scultura, fotografia e installazioni, in occasione della ricorrenza dei 550 anni dalla nascita del noto astronomo, si è ispirata all’impatto culturale della teoria eliocentrica copernicana, che poneva il Sole, e non la Terra, al centro dell’Universo. Radunando una comunità di artisti provenienti da contesti culturali differenti, con alcuni invitati giunti dalla Polonia (terra natia di Copernico stesso), si è cercato di omaggiare la ricerca copernicana nella sua universalità e attualità.
Effettivamente, un rapido sguardo al passato è sufficiente per rendersi conto della prossimità tra arte e scienza. Per un lungo periodo della storia, i due concetti gravitavano addirittura attorno alla stessa terminologia, ossia il concetto di téchne, radice, non a caso, di una parola chiave per entrambe le discipline: “tecnica”.
Al di là delle interpretazioni artistiche o delle teorie scientifiche, oggi lo spazio è una nuova dimensione strategica, dopo quella terreste, navale, aerea e informatica. L’Italia si è dotata, dal 2019, dell’Ufficio Generale Spazio presso lo Stato Maggiore della Difesa e, dal 2020, del Comando delle Operazioni Spaziali. L’Ufficio è competente per lo sviluppo nel settore spaziale militare, dell’innovazione tecnologica, della cooperazione internazionale, nonché del supporto nelle attività inerenti il Comitato interministeriale per le politiche spaziali ed aerospaziali.
Il Comando delle Operazioni Spaziali ha l’obiettivo di potenziare la capacità nazionale di operare nel suddetto dominio, assicurando la protezione e la difesa degli assetti spaziali nazionali e integrandone efficacemente i servizi nelle operazioni. Il Comando dispone di diversi reparti dipendenti che si occupano di effettuare il controllo in orbita dei satelliti, le attività tecniche connesse alla verifica del segmento di volo degli stessi e la disseminazione delle immagini acquisite dai satelliti. L’ente studia, inoltre, la caratterizzazione degli oggetti e dell’ambiente spaziale, identificando i rischi e le minacce dello spazio e proponendo le opportune misure di mitigazione.
Le decisioni in campo nazionale sono state prese dopo che Donald Trump, durante la sua presidenza, istituì le Space Force, denominando «guardia-ni» i suoi componenti al pari dei super eroi dei film di fantascienza, i Guardiani della Galassia. La Russia, prima ancora, nel 2015, ha preso provvedimenti ordinativi analoghi costituendo le Forze di difesa aerospaziale.
La Puglia è particolarmente interessata alle tematiche relative all’universo da quando è stato aggiudicato il bando per la realizzazione dell’infrastruttura dello spazioporto europeo di Grottaglie (Taranto). Esso è destinato ai voli orbitali, suborbitali, ai sistemi di pilotaggio remoto, predisponendosi nel contempo per il turismo aerospaziale. Allo spazio si è ispirato, per alcune sue sculture, anche l’artista Vito Vincenzo Siciliano, originario di San Vito dei Normanni (Brindisi), già sottufficiale dell’Aeronautica Militare. Il pittore e scultore sanvitese, durante la recente mostra tenuta a Casa Carbotti, luogo di fermento artistico nella Città dell’Alto Salento, ha impressionato i numerosi visitatori con la cattedra-trono denominata «L’Universo» o con gli orologi-scultura «Le onde del tempo» e «Meteore».