Lorenzo il Magnifico
La città simbolo del RINASCIMENTO è Firenze e Lorenzo il Magnifico ne è stato una delle figure più rappresentative. Membro della potente famiglia de’ Medici, abile politico, grande mecenate e umanista, ha Lui saputo incarnare come nessun’ altro l’ideale dell’uomo rinascimentale.
Ritratto Lorenzo il Magnifico (1449 -1493)
Nato 1° gennaio 1449 ore 6:00, Firenze
Carta Natale
Capricorno ascendente Capricorno
Non c’è che dire … siamo in presenza di un Super Capricorno, segno dominato dai pianeti Marte e Saturno che ne fanno un concentrato di forza e resistenza, di aggressività e razionalità, di tenacia e determinazione. Il grande senso del dovere e l’autocontrollo, uniti ad una innata ambizione portano questi Nativi a ricoprire le più alte cariche politiche, ecclesiastiche, istituzionali. È veramente sorprendente la somiglianza tra la Carta Natale di Lorenzo il Magnifico e quella di Federico II di Svevia, lo Stupor Mundi! Entrambi Capricorno con Ascendente Capricorno, sin da giovanissimi dovettero caricarsi il peso di grandi responsabilità ereditate dalle loro famiglie: Federico II era animato dal desiderio di portare sempre più in alto il nome degli Hohenstaufen, così come Lorenzo che si impegnò a consolidare il potere e la fama della famiglia de’ Medici. Questi due personaggi storici, accomunati anche dalla grande passione per l’arte e per la cultura, sono stati tra i più alti rappresentanti del Mecenatismo.
La salute
Fisicamente Lorenzo era alto, robusto con spalle larghe; non era bello di viso, colorito scuro, narici strette, voce rauca… probabilmente causata da una schisi congenita al palato. Ma la malattia storica della famiglia de’ Medici, di suo nonno Cosimo, del padre Piero (il Gottoso) e di altri sei discendenti è stata la gotta. Astrologicamente questa patologia e i disturbi articolari, intestinali e renali che ne conseguono sono appannaggio del pianeta Saturno che è anche governatore del segno del Capricorno. Altro aspetto negativo per la salute nel Tema Natale di Lorenzo è l’opposizione tra Marte, situato nei Pesci e Saturno in Vergine, configurazione planetaria predisponente a infezioni e occlusioni intestinali che poi lo hanno portato alla morte a soli 43 anni l’8 aprile del 1492.
Primi anni
Lorenzo se dal ramo paterno ereditò ricchezza e potere dal lato materno ricevette una splendida formazione e una grande passione per l’Umanesimo e per le arti. Sua madre Lucrezia Tornabuoni, di nobile famiglia, altamente istruita scriveva poesie, sponsorizzava artisti e scrittori. Ella spinse Lorenzo a sposare Clelia Orsini, giovane della nobiltà romana anche perché un matrimonio prestigioso con una donna appartenente a uno dei casati più importanti di Roma sarebbe stato quanto mai conveniente per la famiglia de’ Medici, ricca sì ma di oscure origini.
Cosimo il Vecchio (1387- 1464)
Il nonno Cosimo, grande banchiere e abile uomo d’affari, diede alla sua famiglia e anche alla città di Firenze una fortuna economica solidissima: fece costruire chiese, cappelle, palazzi e ville. Ma Cosimo, uomo di consumata esperienza, era ben consapevole che per poter conservare e consolidare il potere economico e finanziario della dinastia c’era bisogno di continuare ad avere buoni rapporti con i politici. Con l’avanzare degli anni e considerato il cattivo stato di salute di suo figlio Piero, Cosimo individuò nel nipote Lorenzo il suo successore naturale. Pertanto, Lorenzo, a soli sedici anni, ebbe l’incarico di occuparsi delle vicende amministrative e finanziarie della famiglia dimostrando di sapersi muovere, pur giovanissimo, in tale settore con diplomazia e oculatezza. Inviato in varie corti italiane, ebbe sin da giovane l’opportunità di stabilire contatti e conoscenze con sovrani di città come Napoli, Venezia, Roma.
La congiura dei Pazzi
Inserire e cancellare F O T O 4)
Papa Sisto IV
La nobile e potente famiglia fiorentina dei Pazzi mal digeriva l’ascesa politica e bancaria dei Medici e, quando questi si inimicarono il Papa Sisto IV per un mancato aiuto finanziario, colsero al balzo l’occasione per attaccarli. Il patriarca Jacopo dei Pazzi organizzò insieme all’Arcivescovo di Pisa, Francesco Salviati e altri, una congiura. La mattina del 26 aprile 1478 alla messa di Pasqua nella chiesa di Santa Maria del Fiore, Lorenzo e il fratello Giuliano furono assaliti dai cospiratori armati di pugnale. Giuliano morì mentre Lorenzo e alcuni amici si salvarono rifugiandosi nella sagrestia. I congiurati speravano che il popolo di Firenze avrebbe colto l’occasione per ribellarsi al regime tirannico di Lorenzo… ma si sbagliarono. Il popolo era ancora legato ai Medici e i congiurati e i sicari vennero travolti e trucidati da una folla inferocita. L’Arcivescovo fu impiccato addirittura con gli abiti vescovili ed esposto dalle finestre di Palazzo Vecchio. papa Sisto IV reagì con veemenza a quello che riteneva un affronto personale a lui e alla Chiesa e il 1° giugno lanciò una scomunica a Lorenzo e all’intera città di Firenze. Gli eserciti papali con i loro alleati per quasi tre anni assediarono la città, ma alla fine Lorenzo con la sua abilità diplomatica riuscì a convincere il re Ferdinando di Napoli, storico alleato del Vaticano, a ritirare le truppe e infine a ottenere la pace.
Lorenzo nel 1479 era all’apice del successo.
Lorenzo, scampato miracolosamente alla congiura de’ Pazzi, concentrò sempre più saldamente il potere nelle sue mani e in pratica diventò il Signore di Firenze, subordinando le assemblee comunali e la struttura della repubblica a un Consiglio di settanta membri composto in larga parte da persone di sua fiducia. Anche in famiglia le cose stavano andando bene… Molti membri della famiglia Medici fecero matrimoni prestigiosi e si imparentarono con le famiglie nobiliari dell’epoca: basta ricordare che appartengono alla dinastia de’ Medici ben tre papi, Leone X, Clemente VII (figlio illegittimo del fratello Giuliano) e Giovanni (figlio di Lorenzo) che nel 1513 divenne papa col nome di Leone XI. Nel 1484, dopo la scomparsa del suo grande nemico Papa Sisto IV, Lorenzo rafforzò ulteriormente il suo potere. La città di Firenze, con l’alleanza del Re di Napoli e degli Sforza di Milano, diventò la mediatrice tra le grandi potenze della penisola.
Tramonto del Magnifico
Negli anni successivi la perdita della madre Lucrezia e della moglie Cleonice Orsini, ma anche il sopraggiungere dei gravi problemi di salute, cominciarono a incidere negativamente sul fisico e sul morale del Magnifico. A tutto ciò si deve aggiungere che quello che rese più amaro l’ultimo periodo della sua vita furono i continui attacchi e le spietate prediche del frate domenicano Girolamo Savonarola, il quale accusava apertamente il Magnifico non solo di essere il corruttore dei costumi fiorentini, con il suo paganesimo classicheggiante, ma anche di aver soppresso le libertà repubblicane.
Morte di Lorenzo
Le condizioni di salute di Lorenzo a un certo punto si aggravarono, ma il medico personale del Magnifico, Pier Leoni da Spoleto, astrologo e uomo di grande cultura, sottovalutò la gravità della situazione. Visto il peggioramento delle condizioni cliniche del padre, il figlio ventenne Piero decise di rivolgersi a un altro famoso medico dell’epoca, il luminare mastro Lazzaro da Pavia che accusò apertamente il collega di aver sbagliato la cura, tanto che di lì a poco Lorenzo morì. La cronaca del tempo ci dice che il giorno dopo la morte del Magnifico fu ritrovato nel pozzo di una villa, nella zona di San Gervasio, il cadavere di Pier Leoni da Spoleto, forse suicidatosi per l’affronto e il rimorso di non aver salvato la vita del suo illustre paziente. Ma rimangono molti dubbi su questa vicenda…
Lorenzo poeta
Sin da giovane era cresciuto circondato da una schiera di intellettuali e aveva imparato la retorica, la poesia e la musica. La poesia soprattutto fu la sua grande passione: scrisse sonetti romantici e testi bucolici. Tra le cose migliori ricordiamo la “Nencia da Barberino” in cui descrive assai bene il mondo contadino e i “Canti carnascialeschi” tra cui spicca la celeberrima Canzona di Bacco: “Quant’è bella giovinezza che si fugge tuttavia! Chi vuol essere lieto sia di domani non c’è certezza”.
Il Mecenate
All’impegno profuso per il futuro della sua città e della sua famiglia Lorenzo de’ Medici aggiunse un’intensa azione di mecenatismo. Intorno a lui si formò un circolo di poeti, di artisti, di filosofi che egli sovvenzionava e verso i quali era legato da sincera amicizia: il Poliziano, il Verrocchio, Michelangelo Buonarroti, il Pollaiolo, Sandro Botticelli, Leonardo da Vinci; fu amico di Pico della Mirandola e del filosofo Marsilio Ficino, protettore della sua Accademia Platonica. Il mecenatismo per Lorenzo rappresentò anche una forma di governo e usò l’arte a fini politici suggerendo agli altri principi italiani l’impiego dei suoi migliori artisti: raccomandò gli architetti Giuliano di Sangallo e Andrea Verrocchio al Re del Portogallo e non fece nulla per impedire che il Botticelli e Domenico Ghirlandaio prendessero parte alla decorazione delle pareti della cappella Sistina a Roma. Tutto questo con il fine di far risaltare l’immagine di Firenze nel mondo e di accreditarla quale centro culturale per eccellenza come una novella Atene.
Lorenzo il Magnifico
Per magnificenza si intende la pratica dell’esercizio della ricchezza personale finalizzata allo sviluppo del bello e dell’utile per la propria comunità. Se attualmente Firenze è la città ricca di bellezza che conosciamo, se pullula di capolavori pittorici e architettonici, il merito è anche di Lorenzo de’ Medici a cui si addice perfettamente l’appellativo di “Magnifico”.