PRESCRIZIONE Sì O PESCRIZIONE NO
ricevuta via mail dal commendatore Enrico Gambacorta
Signor Direttore,
mi consenta alcune considerazioni sulla prescrizione o meno dei processi in Italia.
Tra i vari compiti che uno Stato di diritto dovrebbe svolgere si annoverano quello della difesa dei confini della Patria nei confronti dei paesi terzi, quello di stabilire e garantire l’ordine e la sicurezza interna e quello di rendere giustizia.
Attualmente vige il dibattito, parlamentare e non, sull’abolizione della prescrizione o meno da far valere nei processi.
La prescrizione nei processi fa sì che se dopo un congruo lasso di tempo il processo non arriva a sentenza esso viene chiuso. Cioè finisce senza una condanna o senza un’assoluzione.
In questo caso la giustizia viene denegata.
Con l’abolizione della prescrizione la durata del processo, in teoria, potrebbe durare all’infinito. Storicamente si ricorda che un malcapitato sia rimasto nelle patrie galere per ben 30 anni e alla fine è stato rilasciato con la seguente frase: Lei è innocente per cui viene liberato. “Orribile dictu”. “Sunt lacrimae rerum”.
Anche in questo caso la giustizia è stata denegata poiché la sentenza non è pervenuta in un ragionevole lasso di tempo.
Quindi è venuto meno uno dei compiti fondanti dello Stato.
Faccio un riferimento (anche se improprio). Un imprenditore che, vedendo fallita la sua azienda, porta i libri in tribunale.
Ho affermato quanto sopra, non facendo ricorso al cosiddetto “politically correct”, ma usando la logica di Aristotele e l’istruzione che mi ha dato questo grande e bel Paese.
La risposta del direttore
Gentilissimo commendatore,
la prescrizione è un presidio a difesa dell’imputato per evitare che la mala giustizia, purtroppo esistente e reale come da lei ricordato, condizioni pesantemente la vita di cittadini nella condizione di eterni imputati. Ai cittadini nella condizione di imputato a lungo termine può accadere di vedersi la vita stravolta per accadimenti correlati allo status di imputato: perdita del lavoro, relazioni sociali cancellate, … . Purtroppo lo Stato non riesce a garantire un’equilibrata e accettabile durata dei processi e, in nome di un giustizialismo ora imperante, cancella la prescrizione senza aver per tempo ridotto i tempi dei processi. Perché il Governo e il Parlamento non hanno messo in atto azioni concrete atte a ridurre i tempi dei processi e non far scattare di conseguenza la prescrizione?
Per questi motivi, mettendomi nei panni dell’imputato innocente, ritengo inaccettabile l’eliminazione della prescrizione realizzata dall’attuale Governo.