Sotto altri cieli crescerai
L’Angolo della poesia
a cura di Gennaro Passerini
Dalla silloge poetica “Il tuo inno intatto” (Poema per Kaia) Ipersegno edizione 2018, vi propongo la poesia “Sotto altri cieli crescerai”. La poetessa Palma Crea Cappuccilli vive con profonda emozione il suo nuovo ruolo di nonna. Una nonna, diversa dall’immaginario collettivo dedita soprattutto a raccontare favole o a preparare deliziosi dolcetti per la nipotina, nella realtà desiderosa di interagire con Kaia comunicando nel presente anche attraverso i suoi versi. Una nonna che sente il forte desiderio di riscoprire il mondo attraverso lo sguardo, colmo di stupore, che una deliziosa piccola creatura, avida di apprendere, pone su tutto ciò che la circonda; una nonna, travolta da immenso amore per la nipotina Kaia, desiderosa di farle dono tramite la silloge poetica, della sua esperienza e del suo passato perché domani, la bimba oramai adulta, possa conoscere meglio sé stessa. Il commento è affidato, ancora una volta, alla sapiente e sensibile penna del prof. Raffaele Simoncini.
Sotto altri cieli crescerai
Siamo saturi
della conoscenza di passati giorni.
Sono ormai in saldo
le ribalde reazioni
ai pungoli del dubbio
e della delusione.
Sale come dal nulla
subitaneo il tuo significato,
ad ammassicciare le nostre attese,
fa capolino
ai considerevoli moti del cuore
il tuo inno intatto.
Troverai latte e pane
aiuole verdi e tavoli nei boschi,
canzoni nuove e nuovi spazi
il verde e il blu, colori inevitabili.
Troverai l’amico, il prete, il professore,
la poesia, la lingua, l’alchimia,
cielo, terra, alberi ed il mare.
Precise o libere conoscenze inseguirai,
incredibili altezze,
eccitanti scappatelle
in mondi sconosciuti.
Ma sotto altri cieli crescerai.
Attraverserai stagioni
cercando il senso di te stessa,
amerai i mostri e la mitologia dei tuoi anni,
cullerai la mente
tra le creature che inventerai,
solo distrattamente sfiorando
i residui delle mie elegie
e le sconfitte o le vittorie
delle mie eroine.
Quale significato può assumere la consapevolezza di una persona matura (una nonna, come nel caso della poetessa), che sa, comprende e accetta una diversità esistenziale tra se stessa e la propria nipotina? Dinanzi alla ineluttabilità del tempo, si prospettano due itinerari per così dire paralleli. Per un verso, l’indicibile pienezza nel sapere che la scoperta del mondo, in tutta la miriade delle sue attraenti sfaccettature – “aiuole verdi, tavole nei boschi” e, poi, “cielo, terra, alberi e il mare” e, anche, il senso dei bisogni primari della vita, quali “il latte e il pane” – sarà la gioia della nipotina. Lei si troverà a sentir esplodere, nel suo ricco, possente immaginario, la forza dello stupore, “dei mostri”, delle mitologie, delle creature – meravigliose generazioni di esseri inventati e amati! – cui si accompagnerà tutta una cornice di umanità variegata – “l’amico, il prete, il professore” – che la condurrà verso la nuova strada della socialità. Per altro verso, come ci confida la poetessa, a lei toccherà, per l’ennesima volta, prendere atto della incomparabile diversità delle esistenze tutte e, dunque, anche della sua rispetto a quella dell’amata nipotina: “sotto altri cieli crescerai”. E mentre il mondo, con i suoi splendori e le sue miserie, i suoi momenti esaltanti e le sue tristezze, si “squadernerà” dinanzi alla nipote, che cercherà il “senso di se stessa”, nell’attraversare le stagioni della sua unica ed irripetibile esistenza, il mondo sempre più distante e raccolto della nonna si lascerà andare alle memorie di cicatrici spirituali – “le sconfitte o le vittorie delle mie eroine” – e alla nostalgia di dubbi e delusioni, di “conoscenza di passati giorni”. Ma la vita è l’emblema di una fonte inesauribile di risorse interiori: perciò, in questo senso, per la nonna, la scoperta di un inno intatto per la nipotina sarà la linfa vitale che riemerge da fonti vergini. E, per un attimo – un soffio inavvertito, come di un suono armonioso delle sirene incantatrici, nelle acque sacrali dei mari dell’Ellade – si ripeterà il miracolo della eterna possanza dell’amore.