Sedotti dagli annunci? Volando alto
Sedotti dagli annunci?
Volando alto
di Gennaro Passerini
Si susseguono gli annunci di imminenti lavori nelle vie e piazze cittadine e l’ultimo di questi, datato 15 febbraio, riguarda i lavori che saranno realizzati su viale Abruzzo. Copio di seguito la dichiarazione dell’assessore Cozzi: «Prosegue il percorso di riqualificazione che stiamo portando avanti sul nostro territorio. Un’altra importante zona della città, ossia viale Abruzzo, sarà prestissimo oggetto di un radicale lavoro di restyling».
Innanzitutto, aver denominato quella traversa viale Abruzzo rasenta a mio parere la follia. Riporto la definizione di viale dalla Treccani: Ampia via urbana o suburbana per lo più caratterizzata dalla presenza di alberi piantati lungo il suo percorso, spesso divisa in due, tre, o più carreggiate mediante marciapiedi spartitraffico alberati e, a volte, sistemati a giardino; le carreggiate laterali (controviali) sono quasi sempre utilizzate per il traffico locale, mentre quella o quelle centrali sono riservate al traffico veloce o ai mezzi pubblici. La nostra viale Abruzzo ahimè non è ampia, non è caratterizzata da alberi, non ha due o tre carreggiate, non ha marciapiedi degni di questo nome con spazi sufficienti a far transitare una carrozzella e non ha spazi per il trasporto pubblico o per le bici.
Ciò che mi scoraggia è il tentativo di far passare per rivoluzione una semplice e dovuta manutenzione ordinaria del tratto di una via congestionata dal traffico e dalla mancanza oggettiva di spazi, attribuibile certamente a chi nel passato ha concesso permessi a costruire a filo strada per abitazioni e recinzioni. Si pretende di effettuare un radicale restyling con 235 mila euro a parità di condizioni, mentre quello che andrebbe realizzato, a valle di un serio piano traffico, è ridurre la circolazione veicolare a una sola corsia realizzando parcheggi, marciapiedi e pista ciclabile per andare finalmente nella direzione dell’aumento della qualità della vita di chi gode degli spazi pubblici. E invece il tanto sbandierato restyling si concretizzerà quasi certamente nel rifacimento dell’asfalto, nel livellamento e aumento delle caditoie per l’acqua piovana, nella sostituzione dei lampioni e dei segnali stradali e nell’allineamento del marciapiedi, in alcuni tratti oggi inesistente. Il restyling altro non sarà che semplice manutenzione. È accettabile l’utilizzo delle scarse risorse disponibili senza essere in grado di incidere profondamente nella risoluzione degli evidenti limiti esistenti? Appare invece evidente che si fa a gara a mettere a frutto mediaticamente la realizzazione di lavori di manutenzione ordinaria. Non ritengo trattasi di manutenzione straordinaria, perché essa è una manutenzione che aumenta il valore del bene o ne migliora sensibilmente le prestazioni.
Il lungo elenco di lavori, sempre pubblicizzato dall’assessore ai LLPP, è costituito in primis dalla riqualificazione di via Roma, preannunciato a settembre, riconfermato ad ottobre e per la quale finalmente è stato annunciato l’appalto a gennaio per 170 mila euro, la riqualificazione di via Spagna e corso Strasburgo annunciati a novembre per 77 mila euro, la riqualificazione di piazza Calabresi annunciata a novembre per 76 mila euro.
Da questi annunci, tutti concentrati a fine legislatura e prima delle prossime elezioni, al momento nulla si è concretizzato. La certezza è che le risorse messe a disposizione sono davvero limitate se si tiene in considerazione lo stato pietoso delle vie che si pretende riqualificare, ad esempio via Spagna, dove non esistono marciapiedi, e corso Strasburgo come potranno essere riqualificati con 77 mila euro? Forse tali risorse saranno sufficienti solo per ripristinare il manto stradale disastrato da anni di abbandono e incuria. A che pro annunciare ripristini e restyling a ogni piè sospinto quando non si è in grado neppure di garantire la manutenzione preventiva e quella ordinaria?
Noi siamo attenti osservatori e siamo usi a valutare i fatti non le promesse e tra queste ne ricordo tantissime. Ma tra queste la più esilarante è la lunga sequela di comunicati stampa che menzionano il recupero dell’ex tracciato ferroviario tra Montesilvano e Collecorvino come pista ciclabile. Tutti i montesilvanesi sanno che l’ex tracciato ferroviario nel nostro territorio è stato inglobato nelle proprietà private, dalla stazione e almeno fino a Villa Carmine, perché lasciato in abbandono. Nonostante ciò i comuni di Montesilvano, Cappelle sul Tavo, Moscufo e Collecorvino hanno siglato un protocollo di intesa a febbraio 2016 con il nobile obiettivo di rivalorizzare i 20 km di ex tracciato ferroviario, parte della linea Pescara – Penne, riconvertendoli in pista ciclopedonale.
Credo che molti elettori valuteranno i fatti e non ricorderanno gli annunci o se li ricorderanno e li assoceranno ai risultati oggettivi prenderanno coscienza di essere stati oggetto di comunicazione caratterizzata dalla volontà di vendere bene il prodotto, e ne trarranno le giuste conclusioni.
Solo quando i cittadini smetteranno i panni da sudditi e vestiranno gli abiti degli azionisti consapevoli del mandato conferito ai rappresentanti chiamati a governare e legiferare, potremo finalmente assistere alla elevazione della qualità della nostra comunità.