Enzo Ferrari e la coppa Acerbo
Enzo Ferrari e la coppa Acerbo
di Pasquale Criniti
Enzo Ferrari fu il vincitore della prima competizione della coppa Acerbo e raccontò questa sua vittoria nel suo libro autobiografico dal titolo Piloti che gente scritto nel 1983 e pubblicato dall’editore Conti.
Il libro, difficile da trovare attualmente, presenta una divertentissima carrellata di ricordi filtrati dalla lucida e ironica memoria dell’autore, il quale con passione e con una punta di commozione rievoca tutti i piloti (comprese le meteore) con cui ha condiviso le avventure sportive e quelli che hanno corso per la sua scuderia regalando per molti di loro curiosi aneddoti e il giudizio personale sulla loro persona e sul loro talento sportivo.
La parte dedicata ai piloti ante-guerra (Guy Moll, Tazio Nuvolari, Achille Varzi, ecc.) è molto più curata rispetto alla parte dedicata ai piloti successivi (Stirling Moss, Juan Manuel Fangio, Gilles Villeneuve, Niki Lauda, ecc.) forse perché Ferrari si sentiva più legato a quell’ epoca che aveva visto anche lui pilota.
Così parla spesso di Targa Florio, GP di Montenero, Mille Miglia e 24 ore di Le Mans.
Oltre agli episodi, l’autore cerca anche di tracciare un rapido profilo della personalità di ogni pilota, sottolineando le diverse motivazioni che possono spingere un uomo a indossare casco e guanti e salire sui siluri su quattro ruote.
Interessante anche la teoria sulla parabola discendente cui tende ad andare incontro un pilota appagato dai successi e sempre meno disposto a rischiare.
Ferrari non perde l’occasione di far emergere la sua vena comica e approfitta anche per qualche polemica a distanza parlando di Juan Manuel Fangio, Niki Lauda e soprattutto di Clay Regazzoni, che definisce viveur, danseur, calciatore, tennista, ospite d’onore ideale per le più disparate manifestazioni alla moda, grande risorsa dei rotocalchi femminili e, a tempo perso, brillante pilota.
Si chiede in conclusione se i piloti siano maestri del calcolo, campioni di cinismo, primatisti della sconsideratezza o soltanto uomini, che cercano nell’esaltante fremito della vittoria il senso della loro vita.
Così nel libro racconta la sua gara del 1924.
“Tra le diverse gare alle quali partecipai in quell’epoca ricordo con particolare soddisfazione la mia vittoria a Pescara nel 1924 con l’Alfa Romeo RL Super Sport – 6 cilindri.
Con questa macchina avevo vinto a Ravenna il Circuito del Savio e a Rovigo il Circuito del Polesine, ma nella Coppa Acerbo di Pescara siglai la mia notorietà di pilota.
Riuscii infatti a battere la Mercedes, appena reduce dal trionfo nella Targa Florio.
Nella squadra dell’Alfa c’era anche Campari con la famosa P2, ma dovette purtroppo ritirarsi.
Il mio meccanico era Eugenio Siena, cugino di Campari, pieno di uno spirito agonistico che soverchiava i doveri di parentela, destinato purtroppo a perire a Tripoli nel Gran Premio del 1938 quando stava laureandosi pilota internazionale.
Come d’ accordo, se fossi passato in testa sin dal primo giro dovevo cercare nello specchietto retrovisore la sagoma della P2 di Campari per lasciarle sollecitamente il passo.
Ebbi un inizio velocissimo e ad ogni giro ripetevo la ricerca nello specchietto, ma invano; la P2 non si vedeva.
Preoccupato per questa assenza, il mezzo di Campari era più veloce del mio, e per l’incalzare delle Mercedes di Bonmartini e di Giulio Masetti, guardai Siena con un primo accenno a rallentare.
Ma Siena lanciò un grido in cui non v’era nemmeno l’ombra di una preoccupazione per il ritardo del cugino: “Via, via che ghe la fem!” (Via, via che ce la facciamo!).
Insistetti così al primo posto e vinsi.
Campari mi spiegò poi che, ritiratosi per un’avaria al cambio, aveva nascosto la macchina in una viuzza laterale, affinché gli avversari non si avvedessero troppo presto della sua resa.”
L’ultima edizione della corsa automobilistica della coppa Acerbo nel 1961, denominata “4 Ore di Pescara” e valida per il Campionato del Mondo Sport Prototipi, è stata vinta dalla coppia Lorenzo Bandini – Giorgio Scarlatti della scuderia di Enzo Ferrari con la Ferrari 250 Testa Rossa.
Pertanto Enzo Ferrari è stato il vincitore della prima edizione della coppa Acerbo come pilota, e dell’ultima come costruttore.