Una famiglia montesilvanese abbandonata dalle istituzioni
Una famiglia montesilvanese abbandonata dalle istituzioni
di Gennaro Passerini
Abbiamo conversato con una signora che ci ha raccontato una incredibile storia iniziata nel 2002, oltre quindici fa. Riteniamo utile raccontarla a voi lettori affinché possiate comprendere quanto un cittadino possa essere indifeso nei confronti di chi usa il sopruso sistematico e come chi dovrebbe tutelarlo, materialmente non riesce a svolgere il suo ruolo con efficacia.
D. Signora ci racconti come è iniziata la sua odissea.
R. Morta mia suocera nel 2002, l’appartamento al piano di sopra, dove abitava, è stato venduto ad un Di Rocco. Appena arrivati nell’appartamento ci hanno iniziato a provocare, poi sono passati alle minacce ed infine hanno alzato le mani nei confronti dei membri della mia famiglia. Abbiamo chiamato le forze dell’ordine per difenderci, ma purtroppo le minacce sono continuate come prima. Mio marito è purtroppo morto di infarto a causa della costante pressione intimidatoria
D. Morto suo marito, cosa ha fatto?
R. Poiché era impossibile continuare a vivere in quelle condizioni con i miei figli, a causa delle continue pressioni e minacce, ho deciso nel 2004 di trasferirmi prendendo in affitto un appartamento. Dopo quasi un anno e su suggerimento dei Carabinieri ho sporto denuncia: Purtroppo la denuncia non ha avuto alcun effetto per tornare in possesso dell’appartamento.
D. Cosa è accaduto in seguito?
R. A peggiorare la situazione, già a quel punto incredibile, sono state cambiate le serrature della porta del mia appartamento e del cancello pedonale, oltre ad aver messo all’interno del recinto un cane enorme. Ciò ha reso di fatto impossibile l’accesso alla mia proprietà. A seguito della denuncia, nel 2008, è stato effettuato un blitz dei Carabinieri nell’appartamento confermando esattamente quanto denunciato. A seguito della denuncia si è incardinato un procedimento che ha visto soccombere i Di Rocco condannati a pagare una somma per le lesioni inflitte. Purtroppo i danari previsti dalla condanna non sono stati mai stati versati ad oggi.
D. In sostanza lei è proprietaria di un appartamento, ma non ci può entrare dal 2004 a causa dei confinanti che ne hanno preso possesso. È così?
R. Si e per assurdo fino a che c’è stata l’ICI, l’ho pagata per quella proprietà. Nel frattempo incredibilmente il Comune mi ha diffidata ad abbattere una costruzione abusiva sul lastrico esterno, chiaramente realizzata dai Di Rocco.
D. Non ha tentato di cercare aiuto alle amministrazioni succedutesi dal 2002 in poi?
R. Sono riuscita a parlare solo con il sindaco Cantagallo, il quale ha risposto alle mie domande di giustizia: “Signora deve comprendere che questi signori devono integrarsi”. Il sindaco Cordoma non mi ha ricevuta, mentre con il sindaco Maragno non sono riuscita a parlare, perché il segretario pretendeva raccontassi a lui la motivazione della richiesta di incontro ed ho desistito.
La sensazione è che la signora sia stata totalmente abbandonata dalle istituzioni e che la storia ascoltata purtroppo non sia l’unica dello stesso genere in città.