L’angolo della poesia a cura di Gennaro Passerini – conus magus
Dalla raccolta Conus Magus della poetessa Palma Crea Cappuccilli vi propongo la poesia “ In giorni amorfi decorati a festa” letta dal prof. Raffaele Simoncini.
In giorni amorfi decorati a festa
In annoiati raggiri
di vetro o plastica colorata,
comode dimore di obbligate speranze
tra vuote parvenze
di giorni amorfi decorati a festa
per inutili consueti rituali,
tra calma imposta
o volutamente selezionata,
non è facile annusare
la direzione del vento
o sniffare droghe
per piacevoli partenze.
Si vive,
capo chinato sul guanciale dell’esistere
tra saltuaria ipnosi
e mimetico piacere.
Uno dei sentimenti più diffusi dei nostri tempi è la noia, quella che Sartre descriveva, in “Essere e nulla”, come decompressione della coscienza e che Leopardi, con splendida, inimitabile sintesi, delineava nei termini di una profonda vanità del tutto. Nel presente, molto più prosaicamente e banalmente, la noia si è trasformata in un flatus vocis, in un inconsistente slogan, abusato indecentemente e privo di ogni peculiare identità. Perciò, come rileva la poetessa, si vive in annoiati raggiri di vetro e di plastica, tratti distintivi di vuote parvenze: sono giorni e giorni di consueti, inutili rituali, che si ripetono in un decorso svuotato di senso e significati. Ammorbante aria, subdolamente viziata da calma imposta e da un’arida selezione di costruzioni già fatiscenti, prima ancora di averle pensate e messe in atto. Nulla di vitale, confessa la poetessa, emana tra un barcamenarsi tra momenti di trance psichica e tentativi fallimentari di fuga che stupidamente chiamiamo piaceri. L’inaridirsi di pensieri leggeri come il vento, di sensazioni inebrianti provate dall’errante Ulisse, fa reclinare, simbolicamente, il capo sul guanciale dell’esistere.