Da Penne un segnale positivo di rilancio del territorio vestino e abruzzese
di Gianluca De Santis
Parte da Penne il nuovo percorso di rilancio del turismo regionale abruzzese. Questo l’auspicio degli imprenditori, amministratori, istituzioni scolastiche che si sono riuniti nel Centro di Educazione Ambientale della Riserva Naturale del Lago di Penne lo scorso 20 febbraio. Su iniziativa del tour operator Wolftour e grazie all’impegno diretto del Comune di Penne, della storica cooperativa Cogestre, e alla presenza del sottosegretario alla Giustizia Federica Chiavaroli, originaria del centro vestino, gli operatori economici e turistici del comprensorio hanno incontrato Giovanni Lolli, vice presidente della Regione Abruzzo con delega al Turismo, Dorina Bianchi, vice ministro MIBACT con delega al turismo, Giovanni Bastianelli, direttore esecutivo dell’ENIT – Ente Nazionale Italiano per il Turismo, e il responsabile Competitività e Territorio di Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, di proprietà del Ministero dell’Economia che gestisce tutti gli incentivi nazionali che favoriscono la nascita e lo sviluppo d’impresa.
Le autorità governative nazionali e regionali avevano ricevuto nei giorni precedenti una serie di richieste da parte degli operatori e amministratori locali colpiti dalla slavina abbattutasi sull’hotel di Rigopiano, a Farindola: l’inserimento nell’area del cratere di Penne e Farindola la richiesta più rilevante.
Ad oggi tante le attività economiche legate all’agricoltura, all’allevamento e al turismo, che hanno subito in molti casi danni irreparabili. L’area vestina, con una popolazione complessiva di 42 mila abitanti, conta 57 strutture ricettive per 797 posti letto.
Matteo Rossi di Wolftour, nel suo intervento iniziale, ha fatto presente che la problematica per la zona è nata con il terremoto dello scorso agosto: la “lavatrice social” come da lui definita, ha fatto il resto, causando un cortocircuito nella comunicazione del territorio che l’evento incredibile di Rigopiano del 18 gennaio ha fatto precipitare in maniera disastrosa. Di questo sono consapevoli anche operatori di altri territori abruzzesi montani, colpiti pure loro dall’onda mediatica negativa degli ultimi fatti calamitosi.
Penne e l’area vestina hanno bisogno – ha sottolineato l’operatore turistico – di far decantare la situazione sociale e assicurare i turisti che le strutture ricettive sono antisismiche. Il secondo aspetto su cui lavorare è il rapporto con gli istituti bancari. La straordinaria situazione in cui sono caduti gli operatori ora chiede un intervento straordinario soprattutto in materia di credito, sia per nuovi finanziamenti ma anche per la gestione ordinaria delle attività. Le banche non possono rimanere insensibili alle vicende che possono rischiare di far scomparire un intero settore economico.
La sala del Centro di Educazione Ambientale era gremita, silenziosa, forse troppo. L’intervento finale di un agricoltore ha spezzato l’atmosfera quasi troppo pacata di una riunione che fino a quel momento non aveva probabilmente rappresentato il vero stato d’animo della popolazione locale. Troppi errori, niente infrastrutture primarie come energia, acqua, viabilità, segno di un’assenza di governo effettivo del territorio, con i comuni lasciati forse da soli a gestire, soprattutto in questa drammatica fase, le macerie lasciate dalla facile arte dello scaricabarile che ora si fa, per alcuni, troppo pericolosa.
Importanti gli impegni presi dal governo, dalla Regione stessa per verificare l’inserimento dei due centri vestini nel cratere del terremoto (che garantisce fondi consistenti e il rinvio di alcune tassazioni per imprese e cittadini) e la proposta di realizzare un Contratto Istituzionale di Sviluppo, atto che permetterebbe di eseguire interventi prioritari di sviluppo in modo partecipato tra i vari soggetti nazionali e locali coinvolti.
Nel mio cuore resta, da cronista della giornata, l’accorato appello di Eleonora Dell’Oso, dirigente scolastico dei Licei di Penne (Liceo Artistico – Liceo Classico – Liceo Scientifico – Liceo delle Scienze Umane) “a lavorare affinché il presidio scolastico resti, anzi, resista. Già ora si contano i giovani che hanno scelto gli istituti della costa pescarese per il loro percorso di studi superiore” – fa presente con grande lucidità la preside. “La scuola, come ricordato da Giovanni Lolli, è una delle priorità dell’azione politica, perché garantisce che i territori e i borghi montani restino integri che non siano una “quinta teatrale” di un palcoscenico turistico, ma polmoni di vita con artigianato, cultura, enogastronomia di qualità, così come è ora il territorio vestino, una delle terre che esprime in molti campi, eccellenze assolute”.
Importante il richiamo di Lolli “alla prima causa del decadimento di immagine dell’Abruzzo: la depurazione delle acque fluviali e marine della costa pescarese”.
Così come la qualità e sostenibilità ambientali delle attività lungo la costa riguardano anche l’Abruzzo interno, le questioni di Penne e dell’area vestina riguardano tutti noi della costa. Lo scambio osmotico costa-interno non ha barriere amministrative che lo possano ostacolare. Non esistono due Abruzzi, l’interno collinare e montano, e quello costiero: l’Abruzzo è uno, e in modo unitario va salvaguardato e valorizzato.