Volando alto – Smettiamola di piangerci addosso

“C’è poca scelta tra le mele marce” William Shakespeare

Cosa avrebbero dovuto dire i nostri padri che si ritrovarono nel dopoguerra del 1945 in un’Italia sfigurata dalle macerie dei bombardamenti, dagli odi politici, prostata da una economia inesistente, segnata da file interminabili di uomini, donne e bambini avvolti in stracci indecorosi, sofferenti e malnutriti che chiedevano lavoro, un tozzo di pane per sopravvivere, una coperta per ripararsi dal freddo? Come se non bastasse il forte rialzo dei prezzi immiseriva le masse, anche benestanti. Il ritorno alla normalità era ostacolato dalle distruzioni operate dai bombardamenti nelle principali città dove industrie, officine, ponti, strade, linee ferroviarie e case erano state ridotte a mucchi di macerie. Eppure uno spirito nuovo permeava la nazione, la volontà di essere partecipi dell’opera di ricostruzione animava tutti con la convinzione di potere diventare protagonisti. Perché la storia sia di grande insegnamento rivisitiamo quei tempi tramite cortometraggi d’epoca o pellicole del Neorealismo Italiano come “Sciuscià” di Vittorio De Sica dove la polemica sociale non parte da un dato ideologico, ma da un motivo umano; ” Ladri di biciclette ” dove l’indifferenza, l’ostilità e la solidarietà si toccano con mano, dove i personaggi mettono a nudo la tragedia, la realtà sociale dell’epoca in una descrizione poetica del vivere quotidiano che ti coinvolge in un profondo sentimento di pietà e rabbia. Così memori della nostra storia post-bellica voltiamo pagina, rimbocchiamoci le maniche, non siamo teste di legno, comportiamoci da teste pensanti servendoci di atti e comportamenti etici e morali che ridiano stabilità, senso di appartenenza e solidi punti di riferimento. Non vi accorgete che la ” buona società” sta morendo nella cultura dell’egoismo, del brutto e volgare? Reagite, non subite silenziosamente, manifestate le vostre esigenze e confrontatele con quelle degli altri. “C’è poca scelta tra le mele marce” William Shakespeare. Non perdiamo tempo ed energie nella diatriba infinita e sterile delle responsabilità ( abitudine mediatica quotidiana) buttiamo macerie e colpe dietro le spalle consapevoli degli errori del passato per riformulare un futuro prospero per la nostra società e tornare a sognare obiettivi da raggiungere come fecero i nostri padri . “Credi alla forza dei tuoi sogni ed essi diventeranno realtà” Sergio Bambanèr nell’onda perfetta 1999.

Un futuro che apra orizzonti ottimistici per i nostri figli sul nostro territorio nazionale. “Ingegno e forza lavoro non mancano”. I nostri padri ebbero forza e coraggio per uscire da una immane tragedia perché cominciasse una nuova epoca. Perché oggi noi non dovremmo avere le capacità per uscire da una pericolosa situazione di stallo dove fanno da padrone il pessimismo, il rinfacciarsi responsabilità, il demonizzare senza distinzione il marcio unitamente al buono della nostra società? “Bisogna leggere due volte tutti gli scrittori: i buoni e i cattivi. Si riconosceranno i primi, si smaschereranno i secondi” Karl Kraus.

Tanto marcio sì, ma c’è anche tanta professionalità, onestà e serietà nella nostra società; si dia da fare senza vestirsi di appartenenze ma impegnandosi per un unico obiettivo ” la futura sopravvivenza della nostra comunità, di una società e di una cultura che ha dominato, tra momenti di oscurantismo e momenti illuminati, secoli di storia e di sviluppo dell’umanità”.

CI SARÀ UN DOMANI SE IL DOMANI LO SAPREMO COSTRUIRE, OGGI UNA SCONFITTA DOMANI LA RINASCITA. SIATE PROTAGONISTI.

di Gennaro Passerini

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