Conosciamo la struttura politica – Intervista a Tocco

Il capogruppo di Montesilvano in Comune


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Abbiamo incontrato il capogruppo di Montesilvano in Comune che conta 3 componenti, Adriano Tocco, Lorenzo Silli e Alessandro Pompei, gruppo di maggioranza.

Ha letto la lettera di Gianfranco Costantini pubblicata sul numero di Luglio de Il Sorpasso?

No.

La legga per cortesia (attesa). È disposto come capogruppo a raccogliere il grido di dolore che ne emerge ed essere promotore in Consiglio Comunale del cambio delle regole che oggi permettono la trasformazione in corso delle zone a mare di Villa Canonico e Villa Verrocchio?

Sicuramente il nostro gruppo è vicino a queste tematiche importante per lo sviluppo della nostra città. Quello che ho visto negli ultimi 25 anni è la mancanza della visione della crescita di Montesilvano. È cresciuta male e lo strumento urbanistico a suo tempo è stato realizzato senza visione di medio e lungo termine ma per soddisfare altri interessi. Le norme urbanistiche oggi permettono questi scempi e a questo va posto subito un freno. Va valutata anche la possibilità di sviluppare il potenziale turistico, permettendo a chi ha garage a piano terra nella zona prospicente il mare li possa trasformare in locali per attività commerciali per creare tessuto necessario allo sviluppo. Inoltre nella zona di Via Ariosto va realizzato un piano di sviluppo in modo che l’imprenditore possa acquistare e bonificare quell’area e anche prevedere lo spostamento di quel volume in altro comparto. Va assolutamente risolta la difficile situazione che è sotto gli occhi di tutti.

Non ritiene che le palazzine in corso di costruzione nelle zone B senza standard urbanistici possano essere il prossimo ghetto?

Il mio gruppo è perfettamente d’accordo nel mettere rapidamente in essere azioni per bloccare questa trasformazione. Altrimenti rischiamo di avere zone come alcune traverse di via vestina senza marciapiedi dove le macchine hanno difficoltà ad accedere. Se 15-20 anni fa avessimo avuto più lungimiranza costruendo anche grattacieli ma con verde, marciapiedi e piste ciclabili, oggi non avremmo avuto una città che tutti definiamo dormitorio con mancanza di servizi e sotto servizi. Se qualcuno avesse pensato di realizzare un parco tematico come Gardaland, non avremmo oggi un’economia ferma e un invenduto notevole, che è altamente pericoloso. Ciò perché chi ha acquistato seconde case per investimenti ha interesse a remunerare l’investimento e poco gli interessa chi vive nell’appartamento. Dobbiamo fermare questo scempio subito.

Ma è disposto il suo gruppo ad intervenire subito puntando a pochi temi da modificare sul PRG con l’obiettivo di trovare l’appoggio della minoranza per bloccare, come lei afferma, lo scempio?

Si. Per esempio un mese fa abbiamo avuto una commissione per affrontare la questione Via Ariosto. Sicuramente il lungofiume e la Via Vestina vanno affrontati, non si comprende se sono destinate ad abitazione, attività produttive, commerciali, artigianali, a verde. Anche la zona ex Monti va meglio ridefinita. Il mio gruppo collabora con tutti i gruppi e anche sul bilancio abbiamo collaborato con la minoranza. Non vorrei però criminalizzare gli imprenditori che devono svolgere il loro mestiere, la politica deve definire le regole che permettono chiarezza ed elevata qualità della vita.

È pensabile replicare il modello Barcelloneta?

Si. Sono stato l’anno scorso a Barcellona per un corso di formazione sulla modalità di pianificazione delle attività turistiche. Hanno definito un piano a 20 anni con tutti gli step intermedi e la cosa fantastica è che il piano viene seguito indipendentemente da chi governa nel periodo. In Italia abbiamo una visione a cinque anni e non una visione a medio lungo termine. Ad esempio avrei preferito che nel PP1 avessimo costruito alcuni grattacieli al posto di ciò che si è realizzato ottenendo spazi per piazze, parcheggi e piste ciclabili ed una maggiore qualità della vita.

Quanto proposto per la fascia a ridosso del mare per trasformare i garage in attività lo ritiene adeguato anche per la strada parco, che può divenire il Corso che collega Montesilvano e Pescara?

Assolutamente si. Le attività commerciali di prossimità svolgono anche la funzione di controllo del territorio e fortunatamente il modello dei centri commerciali importato dall’estero inizia a cedere quote a loro favore.

Le norme urbanistiche permettono questi scempi e a questo va posto subito un freno.

 

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