Conosciamo la struttura politica – Intervista a Di Stefano

Il capogruppo del Gruppo Misto


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Abbiamo incontrato il capogruppo del gruppo misto Gabriele Di Stefano costituito solo da lui, gruppo di maggioranza.

Ha letto la lettera di Gianfranco Costantini pubblicata sul numero di Luglio de Il Sorpasso?

No.

La legga per cortesia (attesa). È disposto come capogruppo a raccogliere il grido di dolore che ne emerge ed essere promotore in Consiglio Comunale del cambio delle regole che oggi permettono la trasformazione in corso delle zone a mare di Villa Canonico e Villa Verrocchio?

E bravo Gianfranco, personalmente sono anni che combatto questa battaglia contro i palazzinari per proteggere gli interessi della città. Per esempio ho depositato a fine agosto la mozione urgente nella quale chiedo di eliminare il comma 3 dell’art. 5 delle NTA e modificare l’art. 37, sempre delle NTA, per evitare che la maggiorazione del 20%, nel caso di demolizioni e riedificazioni, non possa permettere il superamento dell’indice fondiario di 3 mc/mq. Sono anni che cerco di evitare che il partito dei costruttori continui a violentare la nostra città senza standard, affermo che gli interventi vadano fatti ma tenendo conto degli interessi della collettività. In questa direzione ho sempre sollecitato il Consiglio Comunale, ad esempio il 23.07.14 ho depositato l’interrogazione 34074 relativo alle trasformazioni edilizie in zona “B” di completamento nella quale interrogo l’assessore Brocchi sulle regole che hanno permesso la realizzazione di quello che tutti vediamo. L’assessore in quella occasione rispose che il Consiglio Comunale è riuscito a generare lo “Ius Montesilvanensis” che con una serie di regole e deroghe ha permesso ciò che non andava permesso. In quella occasione ha riconosciuto l’effetto nefasto di queste regole, ma contemporaneamente ha sollecitato il Consiglio comunale a prendere in considerazione il cambio delle regole.

Non ritiene che una revisione complessiva del PRG, piuttosto che concentrarsi su poche varianti, richieda troppo tempo e di conseguenza le trasformazioni in atto danneggino irreparabilmente il quartiere cambiandone i connotati senza presenza degli standard (servizi) essenziali?

Sono assolutamente d’accordo ed è per questo motivo che ho depositato la mozione urgente a fine agosto, in modo da formalizzare un atto di indirizzo, al quale il dirigente, in caso di contrasto tra le norme, può appellarsi per evitare di proseguire a concedere concessioni edilizie che noi tutti riteniamo inaccettabili.

Sono anni che combatto questa battaglia, ma mai nessuno in consiglio comunale mi ha aiutato. Ho avuto difficoltà enormi perché non sono un tecnico ed è complesso comprendere come le tante norme possano contribuire a trasformare un territorio. Spero che la lettera di Costantini risvegli le coscienze e permetta finalmente al Consiglio di affrontare serenamente questo tema, senza essere ammaliato dalle sirene del partito dei costruttori, affinché si arrivi a modificare la normativa con l’obiettivo di aumentare la qualità della vita nei nostri quartieri.

Gli interventi vadano fatti ma tenendo conto degli interessi della collettività

 

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