Conosciamo la struttura politica – Intervista a Gabriele

Il capogruppo del Partito Democratico


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Abbiamo incontrato il capogruppo del Partito Democratico Pietro Gabriele che conta 2 componenti: Feliciano D’Ignazio e Pietro Gabriele, gruppo di opposizione.

Ha letto la lettera di Gianfranco Costantini pubblicata sul numero di Luglio de Il Sorpasso?

No.

La legga per cortesia (attesa). È disposto come capogruppo a raccogliere il grido di dolore che ne emerge ed essere promotore in Consiglio Comunale del cambio delle regole che oggi permettono la trasformazione in corso delle zone a mare di Villa Canonico e Villa Verrocchio?

Leggendo la lettera mi sono ritrovato in quei frangenti anche se ho vissuto il quartiere da più tempo rispetto a quanto indicato da Costantini. Non ritenevo fosse possibile demolire delle case ad uno due piani e costruire sullo stesso sedime palazzine da sette piani, ma credevo si stesse demolendo tre quattro case unifamiliari per costruire palazzine. Ho visto a Via Maremma un palazzone con profilo curvo su una strada dove non si riesce a passare con una sola automobile, non è possibile costruire palazzi di queste dimensioni e non dotarli degli standard necessari, strade, marciapiedi e parcheggi. Direi che non si possono sostituire le case una ad una senza ragionare a livello di zona o comparto e senza pensare di dotare quelle zone almeno di marciapiedi.

Penso che prima di far andare avanti ulteriori concessioni edilizie, come quelle di cui stiamo parlando, ci dovremmo sedere e metterci d’accordo su quali regole urbanistiche la città può adottare. Sarei dell’opinione di rivedere il piano regolatore per evitare questa aggressione in modo organico.

Non ritiene che una revisione complessiva del PRG, piuttosto che concentrarsi su poche varianti, richieda troppo tempo e di conseguenza le trasformazioni in atto danneggino irreparabilmente il quartiere cambiandone i connotati senza presenza degli standard (servizi) essenziali?

Direi che si può lavorare in due step, uno immediato per bloccare subito questo scempio rifacendoci alle leggi nazionali e l’altro per rivedere il piano regolatore. Piano regolatore che tra l’altro, assessore Di Giacomo, era quasi giunto a conclusione del suo iter. Perché non riprendiamo il lavoro del Prof. Zazzara, che tra le altre cose giudico un buon elaborato, lo aggiorniamo con eventuali nuove istanze provenienti da chi oggi governa e quindi mettiamo a frutto quanto già realizzato e pagato?

Direi che si può lavorare in due step, uno immediato per bloccare subito questo scempio rifacendoci alle leggi nazionali e l’altro per rivedere il piano regolatore.

 

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