Tamerici salmastre e arse, a Montesilvano

di arch. G. Di Giampietro, Webstrade.it

1. In questi giorni di emergenza virus, a Montesilvano il Comune ha pensato bene di “sanificare” anche il lungomare. Sono state chiamate le solite imprese con cestello e motosega che hanno tagliato selvaggiamente le piante, senza ripiantare nemmeno un arbusto. Nessuna informazione preventiva è stata data ai cittadini, né agli operatori economici locali e ai gestori di stabilimenti balneari. Eppure si trasforma qualcosa che è il prolungamento esterno della nostra abitazione, un pezzo del nostro ambiente che ci appartiene. Mentre il Regolamento edilizio prescrive per chiunque l’obbligo di esporre un cartello di cantiere informativo dei lavori in corso “per qualunque intervento di trasformazione del territorio”, finora pare che ciò non sia dovuto per la trasformazione del paesaggio naturale e il taglio di alberi. Una regola da cambiare. Sono state rase al suolo intere pareti di cespugli sulla riviera, tra i grandi alberghi e Villa Verrocchio, abbattendo e capitozzando brutalmente le storiche tamerici tra sabbia e marciapiede. Forse si spera di rinnovare i fasti del Jova Beach Party dello scorso settembre.
2. Le associazioni di quartiere, quelle ambientaliste ed alcuni Consiglieri comunali hanno denunciato l’ennesima furia distruttrice del verde pubblico, senza alcun avviso agli abitanti né alcun progetto per ripiantare, sostituire, ampliare il verde urbano, soprattutto sulla preziosa riviera.
Già il presidente del comitato di quartiere Saline-Marina-PP1 aveva diffidato il Sindaco a ripiantare le siepi para-sabbia nella zona di Villa Verrocchio, eliminate per il concerto di Jovanotti a settembre e mai ripiantate. “La loro eliminazione è un fattore di insidia stradale che si determina sulla riviera nei giorni di forte vento con estesi e pericolosi insabbiamenti del lungomare. Il Comune sarebbe direttamente responsabile in caso di incidente stradale, per colpa grave, ai sensi degli artt. 2043 e 2051 C.C.”. “Ma noi mandiamo subito il servizio di pulizia della strada” ha risposto lo staff del Sindaco. Sta di fatto che la pulizia dalla sabbia è già costata diverse migliaia di euro nei soli giorni di febbraio in cui la Bora ha invaso di sabbia la strada non più protetta dalle siepi. L’evento si ripete più volte l’anno e speriamo non arrivi l’incidente.
3. Il Comune di Montesilvano, che non ha un piano del verde, né un agronomo o paesaggista, né giardinieri in organico, si è dotato tuttavia di un Regolamento del Verde, dice Gabriele Bettoschi, che aveva guidato la battaglia contro il terminal bus a ridosso del Parco Libertà. All’ art. 10 il suddetto Regolamento prescrive che gli abbattimenti di alberi devono essere documentati e giustificati (comma 1) e che gli alberi abbattuti devono essere sostituiti (comma 5). All’art. 11 la normativa proibisce espressamente le capitozzature o i tagli di rami con diametro maggiore di 10 cm. “Il Comune si dà le regole, ma poi è il primo a non rispettarle o a non controllarne l’applicazione da parte delle ditte appaltanti”, aggiunge Bettoschi.
4. Di fronte ad un allarme ambientale e sanitario di carattere globale, l’Amministrazione comunale di Montesilvano decide di radere al suolo siepi e tamerici del lungomare. “È inaudito permettersi di ignorare il disastro ambientale e climatico e tutte le devastanti conseguenze, anche sulla salute pubblica, non ultima l’epidemia Covid-19, ritenuta dall’OMS causata anche da un’imperterrita aggressione umana all’ambiente” dice Cristina Di Pietrantonio, ambientalista di Montesilvano Anno Zero, la quale poi cita Marcel Proust che parlando degli alberi affermava: “Vidi gli alberi allontanarsi agitando le braccia disperate, e sembravano dirmi: quel che non apprendi oggi da noi, non lo saprai mai. Se ci lasci ricadere in fondo a questa via da dove cercavamo di issarci fino a te, tutta una parte di te stesso che ti portavamo cadrà per sempre nel nulla”.
5. Gli alberi sono la nostra vita. “Un albero adulto di media dimensione in un anno produce ossigeno e assorbe anidride carbonica per la necessità di 20 esseri umani. Fino a 50 uomini, se un albero è di grandi dimensioni”. Ce lo ricorda una dottoressa forestale responsabile di Italia Nostra di Pescara che ha condotto molte battaglie a difesa del verde e del paesaggio locale. Gli alberi sono anche il miglior condizionatore d’aria contro il riscaldamento globale. Senza consumi elettrici, in estate, abbassano la temperatura di diversi gradi alla loro ombra. Altresì valorizzano anche il patrimonio edilizio adiacente. “Le case su una strada alberata valgono molto di più delle stesse case su una strada spoglia. Guardate il lungomare di Silvi e immaginate questa strada senza pini d’Aleppo e oleandri, i valori immobiliari e l’interesse dei turisti crollerebbero”, ci dice l’ingegnere Gianni Mancinelli, tecnico locale progettista di infrastrutture stradali di qualità.
6. Dal confronto tra le associazioni e alcuni Consiglieri comunali sono venute delle proposte:
– la realizzazione di un piano del Verde, con finanziamenti adeguati ad una città turistica di 55 mila abitanti e oltre 4 mila posti letto alberghieri;
– seguire l’esempio di Milano e altre città che hanno deciso, per combattere i problemi del clima, di piantare un nuovo albero per ogni abitante. Se 55 mila sono troppi, dica subito il Sindaco quanti nuovi alberi si impegna a piantare ogni anno, mettendolo su carta, in un piano del verde, e discutendone con abitanti e operatori economici;
– infine sarebbe ora che il Comune si dotasse nella sua pianta organica di un agronomo o paesaggista responsabile e di una squadra di giardinieri con vivaio. Una città come la nostra non può andare avanti con appalti alle imprese con carrello elevatore e motosega. Occorre pensare soprattutto ad ampliare il patrimonio verde, curarlo, progettarlo, legarlo alle trasformazioni del territorio nel corso degli anni.
Alcuni Consiglieri comunali Romina di Costanzo, Antonio Saccone, Paola Ballarini si sono impegnati a portare questi temi in Consiglio comunale, con mozioni e interpellanze al Sindaco.

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