I genitori
di Alessandro Rinnaudo.
Riprendiamo il nostro viaggio nel mondo dello spettro, parlando di una figura importantissima: i genitori. Quando si parla di disabilità, di qualsiasi tipo, giustamente ci si sofferma sui soggetti principali, coloro che portano addosso la croce, ma troppo poco spazio e attenzione si dà alla figura dei genitori. I genitori hanno dato la vita ai loro angeli, la sintesi del loro amore, la proiezione della loro vita nel futuro. Prima ancora di averli concepiti, sognano il meglio per i loro figli, salute, un futuro radioso, felicità. Lo scoprire che i propri tesori hanno un problema di disabilità, è una fitta al cuore, un dolore fortissimo, che non sopisce mai, con il quale convivere. La gestione del dolore, della disperazione, dell’amarezza verso un destino avverso che ha segnato a vita i frutti del proprio amore, è una sfida che un genitore deve vincere, in particolare in presenza di una battaglia contro lo spettro. Lo spettro è un demone invisibile, avvolge tutti dentro il suo mantello di isolamento, anche i genitori disperati. I nostri piccoli guerrieri mettono tantissima energia nella loro lotta quotidiana, sono però delle spugne, assorbono i nostri stati d’animo, le nostre paure, la nostra disperazione, e le caricano su di loro, con le conseguenze peggiori. Non riescono a parlarci, ma i loro occhi sembrano implorarci “papà…mamma…ma se Tu non credi che possa farcela…perché dovrei crederlo io?”. È così, una responsabilità in più per i genitori. Come si affronta tutto ciò? Come si porta questo fardello? Non c’è una ricetta, ci sono vari modi di affrontare queste situazioni, da soli, oppure con l’aiuto di un terapista. È molto importante “alzare la mano e chiedere aiuto” se non si riesce ad affrontare da soli la situazione, non è una vergogna avvalersi di un terapista, anzi è un gesto di grande responsabilità. È importante ritagliarsi degli spazi propri, di coppia e personali, non si può vivere h24 di disabilità, non si può rinunciare a vivere, fa bene a noi stessi, alla vita di coppia, ai nostri figli. Trasformare il dolore in energia positiva è la sfida importante per i genitori di bimbi guerrieri, un compito difficilissimo ma determinante per la battaglia. Si parla spesso di welfare, di sostegno alle famiglie, tutte. Quasi masi si parla di sostegno alle famiglie di disabili, non solo di carattere materiale, che non guasta, viste le spese che sostengono, ma soprattutto di carattere psicologico. Troppo spesso sono lasciate sole nella loro battaglia, le istituzioni sono a volte un muro di gomma contro il quale scontrarsi, la società civile ha le sue responsabilità. Ripeto il mio appello a non lasciare sole le famiglie, basta poco, un sorriso, un messaggio, un momento conviviale da vivere insieme, un gesto concreto per far capire di non essere soli. L’amore, declinato alle famiglie, la ricetta migliore. Alla prossima tappa del nostro viaggio, sorpassiamo lo spettro, usciamo dal guscio.