Sorpassiamo lo spettro: iter diagnostico e burocratico

di Alessandro Rinnaudo

 

Lo spettro è un demone, un trucco, colpisce corpo e mente, si combatte con l’amore, ma l’amore non basta. Appena si scorgono le prime avvisaglie, ci sono dei sospetti, occorre rivolgersi, con fiducia, a persone competenti. In primis il pediatra, che valuta il bimbo o la bimba, nei comportamenti, nello sviluppo cognitivo, nel somministrare ai genitori un test sui comportamenti del bimbo. Il pediatra è il primo avamposto, il primo gradino del percorso di diagnosi. AffidateVi ai pediatri con fiducia, senza riserve; compilate il test con sincerità e schiettezza, non serve far finta che il nostro bimbo faccia delle cose, quando in realtà non le fa, non facciamo il suo bene, non lo aiutiamo.

Terminate le proprie valutazioni, in caso di sospetto della presenza dello spettro, il pediatra invita a rivolgersi ad un centro specializzato in Neuropsichiatria infantile, necessario per stilare la diagnosi o per scongiurare la presenza dello spettro. Gli specialisti del centro al quale Vi siete affidati, procederanno con le loro valutazioni ed al termine stileranno la diagnosi di spettro (in realtà le casistiche sono svariate, ma per brevità uso il termine spettro) o meno. In caso di presenza dello spettro, svilupperanno una terapia da somministrare al bimbo che Vi diranno di fare presso un centro specializzato, magari indicando una rosa di nominativi, ma senza darVi un’indicazione precisa.

E qui scatta il momento delle scelte, in quanto sarete Voi a dover scegliere il centro di riabilitazione. Non solo, dovrete prima andare presso l’Azienda Sanitaria locale di competenza, deputata ad autorizzarVi le terapie e dovrete sottoporVi anche ad un colloquio con l’assistente sociale. Non esiste una guida per la scelta del centro di riabilitazione, dovrete scegliere Voi, magari raccogliendo pareri, recensioni. Individuato il centro, Vi dovrete mettere in lista di attesa, in quanto sicuramente non ci sarà subito posto. Età e gravità della patologia, potranno essere elementi determinanti per accorciare i tempi di attesa.

Tutto ciò non basta. È necessario avviare l’iter per il riconoscimento dell’invalidità e per il riconoscimento dell’indennità di frequenza; l’invalidità, andrà richiesta con una domanda compilata dal pediatra e presentata tramite un patronato, sarà poi accertata da un’apposita commissione, che ne valuterà gravità, durata temporale (in genere 3 anni con successive valutazioni) e riconoscimento di indennità e articoli di legge che comportino la possibilità dei genitori di usufruire magari di permessi lavorativi.

Ho riassunto questi passi per brevità, la tempistica reale è ovviamente variabile a seconda dei luoghi di residenza. Può sembrare noioso, ma è un iter necessario. Accertare l’invalidità non è affatto una vergogna, è un aiuto per il bimbo per il trattamento riabilitativo; l’indennità di frequenza non è una pensione di invalidità, ma un aiuto che dà lo stato per sostenere le famiglie con un contributo economico per le spese nel portare i bimbi a terapia ed è legata alla frequenza delle terapie e della scuola (nido, infanzia).

ArmateVi di pazienza, cercate di reperire più informazioni possibili. Non lasciateVi innervosire dai modi di qualche operatore sanitario poco sensibile, ricordateVi che tutto ciò che state facendo, lo fate per il bene dei Vostri figli. Io ho vissuto tutto questo e continuo a vivere tutte le evoluzioni sia burocratiche che diagnostiche. Ho messo da parte ogni velleità animosa, non serve a nulla e non farebbe il bene del mio bimbo. Vivo ogni giorno le terapie ed i loro frutti.

Per serietà, non essendo un esperto del campo medico, non parlerò di risultati, di sviluppi. Continuerò sempre ad invitarVi ad affidarVi alle persone competenti con fiducia, con apertura mentale, senza riserve. Abbassate ogni barriera mentale, dissipate ogni pensiero che Vi distolga dal combattere lo spettro. Infondete fiducia e sostegno ai Vs bimbi, loro sono piuttosto recettivi e comprendono i nostri stati d’animo. Come possono combattere lo spettro, se avvertono sfiducia e scoraggiamento da parte dei propri genitori?

L’amore Vi guidi, sempre. Alla prossima tappa del viaggio. Sorpassiamo lo spettro, usciamo dal guscio.

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