Questo mese sorpassiamo: la superficialità.
Questo mese sorpassiamo: la superficialità
di Vittorio Gervasi
Trascrivo dal dizionario il significato del termine superficialità: ”Mancanza di contenuti, di approfondimento, di interiorità”.
Una sintesi magistrale per capire la causa di tanti mali moderni.
Si corre, ci si affretta a parlare, ci si affanna sui social network a commentare senza spesso nemmeno aver capito bene di cosa si stia realmente parlando.
Ci si traveste da esperti grazie alla moderna tecnologia che ci apre un mondo di opportunità per parlare e metterci in vista.
Un groviglio di relazioni virtuali per dire ad ogni costo quello che pensiamo, o peggio, quello che nemmeno pensiamo che però dobbiamo dire per accarezzare la pancia di qualcuno, sapendo bene di cosa si nutrono i qualunquisti, degni figli dei superficiali.
Una parentela che merita una menzione ufficiale: sia reso onore alle chiacchiere senza fondamento.
Ognuno si apparenta con chi vuole, ma conoscere prima di incamminarsi assieme è da consigliare per non sbagliare compagno di viaggio.
Il confronto aiuta a crescere, ma la riflessione che aggiunge contenuti al confronto aiuta a migliorare.
Dovendo scegliere, migliorare è meglio che crescere.
Cosa contiene la scatola della superficialità? Diverse cose: sicuramente la prima è la pochezza
dei contenuti, se non l’assenza.
Rimanere in superficie significa non conoscere nulla in profondità.
Ci si ferma allo strato più superficiale, si conosce solo quel poco che si vede, ma ci si arroga il diritto di sapere tutto. Quanti giudizi affrettati, quante valutazioni errate fondate sulla presunzione di sapere tutto senza conoscere nulla!
I particolari si svelano a chi vuole coglierli, a chi vuole studiare, a chi ama approfondire, a tutti gli altri – quelli che amano fare il contrario – non resta che affidarsi agli istinti, alle pulsioni del momento.
L’approfondimento richiede fatica, ma la fatica oggi viene vista quasi con disprezzo; lo sforzo non è più elemento che distingue e seleziona, che mette in evidenza realmente i migliori.
Oggi la battaglia si gioca al ribasso.
Più sei trash è più colpisci; più sei epidermico, più vieni apprezzato.
È il capovolgimento della verità.
Le conseguenze di questo modo di procedere hanno un prezzo altissimo, e i primi a pagarlo sono proprio loro, i superficiali, che con il passare del tempo finiscono per non avere più punti di riferimento saldi sui quali costruire.
Perché tanta saggezza nei popoli antichi pur disponendo di pochi strumenti e anche rudimentali?
Perché osservavano attentamente la natura, la studiavano a fondo, ne traevano gli insegnamenti e ne scoprivano le leggi. È incredibile ma un metodo sicuro per avanzare si può basare anche solo sul l’osservazione attenta.
Le più grandi scoperte dell’umanità sono nate proprio così.
Ma allora, la sorpassiamo questa superficialità?