Il toponimo: Adriatico
Il toponimo: Adriatico
di Antonio Sciarretta
Durante le vacanze estive qualcuno di noi si sarà forse chiesto perché il mare che bagna le nostre spiagge si chiama proprio Adriatico. La risposta fornita dallo storico e dal glottologo è abbastanza chiara. Adriatico è l’adattamento latino (Hadriaticum) del nome attribuito al mare dai Greci, Adrias. E questo richiama l’antica città etrusca di Adria, oggi in provincia di Rovigo, che sorgeva allo sbocco del ramo settentrionale del Po di allora, il cosiddetto ‘Po di Adria’ (oggi la città si trova nell’entroterra, a diversi chilometri dal mare). Nel IV secolo a.C. i Greci siracusani colonizzarono Adria e attribuirono il suo nome (che era anche quello del fiume) alla parte settentrionale del mare, mentre quella meridionale continuava ad essere chiamata Ionios. In seguito il nome Adrias fu esteso a tutto il mare.
L’origine più plausibile del nome Adria va cercata, secondo me, nell’estensione *ad-ri-ya della radice indoeuropea *ad(u)- ‘corrente d’acqua’, che appare spesso alla base dei nomi relativi ai canali navigabili. Il ‘Po di Adria’ era in effetti un ramo fluviale che consentiva la navigazione dal mare fino al lago di Garda, per cui sembrerebbe chiaro che l’idronimo (nome del fiume) è alla base del nome della città.
Ma questa etimologia per il nome dell’Adriatico non è l’unica in circolazione. Già Paolo Diacono, antico storico dei Longobardi, faceva derivare il nome del mare da quello di Atri. Sì, proprio la nostra cittadina abruzzese, che in effetti è un antico centro piceno, conosciuto in epoca romana proprio col nome di Hadria. Ma, nonostante la vicinanza al mare, ha davvero qualcosa a che fare Atri con il nome dell’Adriatico?
Quantunque la versione del nome tramandataci dagli autori latini sia invariabilmente Hadria con la D, in almeno un’iscrizione si trova Hatria, con la T come nel nome attuale e nelle attestazioni medievali. Così come la H iniziale può essere un mero grafismo di ispirazione greca, forse l’uso della D fu influenzato dal maggior prestigio dell’Adria veneta. Dunque, il nome originario piceno può forse essere ricostruito come *Atria.
Ora, nella antica lingua dei Piceni, popolo che secondo la mia ricostruzione abitava la costa medio-adriatica almeno fino al Trigno (vedi Toponomastica d’Italia, cap. 10), la originaria D indoeuropea era assordita a T. È stato proprio questo tratto fonetico a permettermi di riconoscere un’origine proto-picena per svariati fiumi della nostra regione (vedi Il Sorpasso, a. 2, n. 4), col che essi vengono ad avere etimologie del tutto plausibili, altrimenti improponibili.
Se pure Atri derivasse da una forma indoeuropea *adr-, sarebbe difficile pensare allo stesso significato di Adria, ‘canale’. Propendo invece per un’altra forma indoeuropea, *adri-, ipotizzata dai glottologi per spiegare il vocabolo antico-indiano adri ‘sasso’. Il toponimo Atri sarebbe dunque in origine un’allusione alla posizione della città su una collina sassosa. In ogni caso, il fatto che il nome piceno era *Atria rende altamente improbabile che l’Adriatico sia stato battezzato in onore dalla nostra Atri. Del resto, a guardare bene, non vi sono molti appigli storici alla spiegazione medievale di Paolo Diacono: se pure per i Romani Atri poteva trovarsi al termine di una delle vie ‘salarie’ che portavano al mare, resta il fatto che il nome dell’Adriatico fu coniato da Greci, i quali non avevano alcun motivo per ispirarsi proprio ad una relativamente oscura cittadina picena. In definitiva, dobbiamo considerare buona l’etimologia tradizionale che vede in Adria veneta l’origine di Adrias.
Per finire con una curiosità, il nome del mare in uso sull’altra sponda, Jadransko more, non riprende i classici Adrias/Hadriaticum ma riflette, almeno formalmente, il nome slavo di Jader, ossia Zara. Senonché, molto probabilmente il nome antico, liburnico, di questa città (Iader) è un corradicale (cioè un nome avente la stessa etimologia) di Adria (da *ad-ro- ‘canale’) o di Atria (da *adri- ‘sasso’), in quanto nella lingua liburnica sembra che la A iniziale dell’indoeuropeo diventasse regolarmente JA.