D’Addazio: “non costruire un carrozzone di poltrone con i Municipi”

D. Lei è favorevole alla fusione di Montesilvano nella Nuova Pescara?

R. Io sono favorevole perché ritengo che per tutti e tre i comuni sia una grande opportunità la fusione. La cosa importante è che Montesilvano non deve fare lo spettatore. Se io non farò il sindaco lotterò affinché Montesilvano possa contribuire a questa fusione da protagonista, non da spettatore come è giusto che sia. È una opportunità per tutti e tre i comuni perché questa fusione ci darà la possibilità di avere un grande nucleo con tutti i vantaggi che ciò può comportare.

D. Ritiene la moltiplicazione degli eletti previste nelle municipalità dello statuto approvato da Spoltore e Montesilvano sia la soluzione più efficace per il funzionamento degli organi politici della Nuova Pescara, Municipi compresi, o prevede si possa giungere ad una soluzione più efficace e, se sì, quale?

R. Io penso che il comune debba essere una sola macchina amministrativa, deve essere uno. Pescara adesso ha circa 130.000 abitanti e ha le sue circoscrizioni, domani avremo più circoscrizioni ma non costruire un carrozzone di poltrone con i Municipi. Questo non lo accetto, assolutamente no. Se abbiamo un’altra città di 200.000 abitanti non credo abbia i Municipi. Ognuno deve mantenere la propria identità geografica, ma a livello amministrativo ci deve essere una unica realtà.

D. Atteso che lei si è definito non un politico ma un imprenditore, quali le competenze che intende portare nella macchina pubblica?

R. Amministrare un comune come Montesilvano, la terza città d’Abruzzo è come amministrare un’azienda. Quale la mossa vincente? Avere i collaboratori giusti. Se fossi eletto non sostituirei tutti ma cercherò le competenze. Io ho espressamente detto che se non dovessi trovare all’interno degli eletti persone competenti per ricoprire un determinato ruolo le cercherò fuori dalla cerchia degli eletti sempre coordinandomi con i partiti e scegliendo tra le loro proposte, ma se le proposte fossero di persone non con le giuste competenze non le accetterò perché altrimenti non si va da nessuna parte. Se dovesse vincere la controparte la città paralizzata lo rimarrà ancora di più. Ho visto il loro programma e hanno ripresentato la Stella Maris. Parliamo ancora di Stella Maris sul programma? Mi sembra una presa in giro per il cittadino, quando ci hanno fatto una festa e dopo gli striscioni sono stati strappati dal vento e adesso ripresentano di nuovo? Vogliamo parlare della Villa Delfico, del palazzone in via Lazio? Devi saper dialogare con i comuni vicini altrimenti queste problematiche non la risolviamo.

D. In riferimento al mancato ottenimento della bandiera blu secondo lei è mancata la volontà politica atteso che è mancato il parametro della raccolta differenziata e che il contratto di raccolta dei rifiuti attuale è stato siglato dalla precedente amministrazione dove il Sindaco uscente ricopriva il ruolo di vicesindaco e non si è voluto estendere il porta a porta?

R. È mancata la volontà politica di estendere il servizio di porta a porta. Per finanziare l’estensione bisogna togliere risorse dove ce ne sono di più, ad esempio quest’anno il cartellone estivo costerà 520.000 €. Se la raccolta porta a porta fosse stata una priorità negli ultimi 15 anni avremmo ottenuto la bandiera blu. Oggi dopo cinque anni sul programma del Sindaco uscente abbiamo di nuovo la Stella Maris e la sicurezza, replicando lo stesso programma di cinque anni fa.

D. Quali sono le prime tre priorità che affronterà nel caso fosse eletto?

R. Va immediatamente dato l’incarico per realizzare il Piano Urbano del Traffico. In previsione della Nuova Pescara dobbiamo allontanare il traffico pesante dal centro e quindi dobbiamo ripartire dalla circonvallazione per proseguirla fino a Città Sant’Angelo e se possibile dialogare con la società autostrade per far spostare il casello autostradale. Ci stiamo interessando a fare le piste ciclabili su Corso Umberto mentre non ci stiamo preoccupando di svuotare dapprima la città del traffico di attraversamento.

Basta cementificare il territorio, dobbiamo creare posti di lavoro ed evitare che i giovani se ne vadano. Abbiamo una piccola zona artigianale e commerciale e non l’abbiamo tutelata perché abbiamo dato la possibilità di riconvertire capannoni industriali in campi di padel, che occupano due persone, mentre prima ne occupavano venti. Secondo me manca proprio una visione.

D. In riferimento alla speculazione edilizia che lei ha citato prima quali le sue indicazioni?

R. Bisogna recuperare quello che esiste del patrimonio pubblico per metterlo a reddito. Per quanto riguarda l’urbanizzazione andrebbe fatto un lavoro di qualità e ordinato realizzando i sottoservizi prima di concedere i permessi a costruire. Abbiamo ad esempio una grossa possibilità per quel palazzone per il quale esiste una ordinanza di sgombero, se davvero lo stabile è pericolante andrebbe abbattuto e ricostruito.

Sono indignato a vedere una città turistica dove sventolano bandiere di qua e di là, tranne la bandiera blu che è quella che conta e poi il mese di agosto mi ritrovo le ruspe a demolire gli stabilimenti balneari mentre il turista sta facendo il bagno o sta prendendo il sole sotto l’ombrellone. Non c’è una responsabilità amministrativa? Se fossi stato il Sindaco avrei chiuso lo stabilimento e mi sarei addormentato nel Tribunale oppure mi sarei accampato sotto la casa del giudice per chiedere una proroga alla demolizione dello stabilimento. Abbiamo mostrato una pessima immagine di noi stessi. Ecco queste sono le cose che mi indignano e che forse mi hanno spinto a candidarmi.

D. Dal punto di vista della dotazione arborea della città come potremmo migliorare la qualità della vita della città?

R. Dobbiamo tornare alle competenze e progettare gli interventi senza procedere alla sola cementificazione ma permettendo ai tecnici competenti di prevedere le alberature adatte per migliorare la dotazione arborea della città e non pensare a sistemare l’aiuola di fronte il bar dell’amico. L’apporto del verde è molto importante e su questo ci lavoreremo tanto. Vorremmo evitare intensificazione del costruito perché mancano le regole come nel caso dell’inesistente piano del commercio che ha permesso la concessione a costruire di un ulteriore struttura commerciale di medie dimensioni in centro in pieno contrasto con la vivibilità delle zone centrali.

D. Quali sono state le motivazioni che l’hanno spinta a candidarsi?

R. Voglio ridare a Montesilvano quanto Montesilvano mi ha regalato. Io sono cresciuto qui e voglio mettere a disposizione tutta l’esperienza acquisita nel tempo e non mi farò mettere il bavaglio della politica.

D. Non è facile non farsi strumentalizzare dagli interessi della politica e dei gruppi di influenza, come lo ritiene strano riguardo della liberazione a staccherebbe. Insomma infinite. Gli accessi che stanno. Rischiano di bloccare insomma la partenza del possibile?

R. Te lo metto per iscritto che con me non succederà, te lo posso promettere.

D. Quale il suo parere del prossimo avvio del Trasporto Pubblico Locale in sede propria su via della Liberazione?

R. Per me è un’opera incompiuta e sappiamo tutti da dove viene questa lingua di asfalto riqualificata nel tempo. Si sono fatte molte prove e adesso stanno riprovando a far passare questo mostro Quest’anno sono stati fatti i lavori su lavori e stiamo spendendo risorse pubbliche inutilmente. A mio avviso questo mezzo è inutile perché per spostare un cittadino da Viale Europa considerando il numero dei semafori da attraversare per un mezzo che non supera i 25 km/h i tempi sono troppo elevati e renderanno il filobus non attrattivo. Se rivediamo tutta la mobilità con un Piano Urbano del Traffico, allora avrebbe senso perché se l’utente viene da Cappelle non arriverà a Montesilvano per lasciare la macchina. Serve un PUT che vada a riformulare la proposta legando anche gli arrivi da Cappelle e da San Giovanni Teatino.

Ricordo a suo tempo il progetto della retropineta per chiudere il lungomare per permettere la passeggiata sul lungomare senza automobili, quello è un progetto che potrebbe cambiare il volto della città e sul quale mi spenderò se verrò eletto.

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