SPORT E SOLIDARIETÀ = STRAMONTESILVANO

   di Ermanno Falco

Una città, Montesilvano, cresciuta in fretta e male, senza un’idea valida e lungimirante di creazione di spazi ad uso della relazionalità e dell’incontro, un luogo prevalentemente di passaggio o di riposo ove l’assembramento eccessivo delle abitazioni soprattutto in certi luoghi ha letteralmente mortificato, sino a renderle irrilevanti, le superfici necessarie allo svolgimento di attività e funzioni collettive, come imprenditoria di vicinanza, cultura, turismo e sport.

Una città dove, peraltro, l’anelito a stabilire contatti umani edificanti e profondi è stato sempre fortemente avvertito da una popolazione che in gran parte proviene da fuori e da contesti diversi quanto ad abitudini e tradizioni ma che proprio qui ha interesse a creare o a ricreare standard di vivibilità avanzati e comunque adeguati ai tempi.

Da questa aspirazione si spiega forse la consistente presenza di un associazionismo che abbraccia ogni genere di sensibilità comune: un fenomeno e una spinta che travalicano la realtà demografica cittadina sia nei freddi numeri sia nella qualità dell’azione portata avanti da gruppi coordinati che spaziano in tutti i campi dell’umano agire.

Sono tutti sintomi di una irrefrenabile voglia di crescere e di uscire dalle ristrettezze penalizzanti di un privato angusto e senza sbocchi, come tante stradine che solcano la città comprimendone oltre il lecito respiro e mobilità.

Una mobilità che domenica 21 maggio è stata temporaneamente limitata per lo svolgimento dell’ottava edizione della “Stramontesilvano”, corsa podistica inserita nel circuito Corrilabruzzo e organizzata dalla Nuova Atletica Montesilvano (NAM), uno dei capisaldi storici che dai primi anni ’80 raggruppa praticanti e simpatizzanti dell’atletica leggera, accomunati non solo dalla passione sportiva, ma anche dal desiderio di condividere esperienze amicali nel segno del perseguimento della salute fisica e morale.

L’impegno organizzativo dei volontari (Associazione Carabinieri, Croce Rossa e, naturalmente, dirigenti, atleti e familiari della NAM) ha trovato eccellente sostegno nel piano predisposto dal Comandante della Polizia Municipale di Montesilvano, Nicolino Casale, che ha previsto la chiusura al traffico per tutta la durata della manifestazione della parte nord della riviera e relative traverse, delle strade adiacenti la zona dei Grandi Alberghi, del Pala Dean Martin e di Porto Allegro, con l’impiego di agenti motorizzati che hanno garantito la regolarità della competizione nonché sicurezza ed incolumità ad atleti e cittadini.

La gara competitiva, che ha visto la partecipazione di circa 280 atleti, è stata vinta per la cronaca da Stefano Massimi dell’Atletica Vomano di Morro D’oro che ha staccato di ben 4’ e 21” il secondo arrivato, Davide Ricciutelli dei Tocco Runners.

Ma al di là dei pur rilevanti contenuti tecnici l’appuntamento sportivo ha confermato che tra lo sport e Montesilvano esiste un connubio solidissimo, una comunione d’intenti costante e diffusa; bastava guardare la fitta schiera di cittadini che, interrompendo la propria passeggiata domenicale sul marciapiede della riviera si assiepava lungo il percorso per ammirare i battistrada ed incoraggiare coloro che, in ritardo, parevano accusare qualche piccola difficoltà.

Da sottolineare inoltre la cortesia e il senso civico di chi per qualche ora ha accettato di buon grado di fare a meno dell’auto, concedendosi alcune ore di calma e relax lontano dai rumori e dai fumi nocivi emessi dai tubi di scappamento.

Del resto i disagi sono stati ridotti al minimo vuoi per la puntualità delle segnalazioni e la capillarità dei presidi alle intersezioni stradali, vuoi per le condizioni variabili del tempo che sconsigliavano ancora di recarsi in massa verso la spiaggia e gli stabilimenti balneari.

Al termine, rimossi birilli e transenne e pulite a dovere tutte le vie interessate, le donne e gli uomini della NAM potevano dirsi ampiamente soddisfatti di come tutto avesse funzionato a dovere.

Il più contento tra tutti era il Presidente Michele Muratore, un passato giovanile da calciatore negli anni ’60 come ala veloce e filtrante della Pro Vasto, squadra della sua città, divenuto negli anni valente podista e dal 2018 a capo del sodalizio fondato nei primi anni ’80 da Raffaele Di Vincenzo, origini campane, già apprezzato titolare di una carrozzeria in via Vestina, cuore ed energie divise tra sport e danza, di cui è maestro-istruttore.

Al Presidente attuale e a quello emerito hanno dato una mano (e che mano!) Graziano Wade, triathlonista di grande vaglia e Mario Di Lorenzo, atleta e manager in sicurezza del lavoro, entrambi instancabili costruttori della gioiosa macchina che da diversi anni a questa parte regala alla città di Montesilvano uno dei più importanti e coinvolgenti eventi sportivi.

Wade e Di Lorenzo hanno coordinato un “team” di iscritti che una volta all’anno rinuncia volentieri al piacere di gareggiare per quello sicuramente più gratificante di contribuire ad allestire una vera e propria festa dello sport che unisce il mondo della pratica sportiva a quello della solidarietà e dell’aiuto concreto alle persone meno fortunate.

Quest’anno, infatti, esperienze ed energie della NAM si sono intrecciate con la grande riserva di forza morale costituita dall’Associazione Onlus “La Casa di Cristina” che ha sede in via Adige 71 a Montesilvano.

Roberta Pagliuca, Responsabile della Comunicazione e Francesca Crescenti, Presidente-fondatrice, ci accolgono con grande cordialità all’interno degli spazi a disposizione della Onlus, ma già dalla strada, prima di entrare, si sente un vociare intenso e sonoro, come di persone impegnate a condividere col massimo interesse una dimensione comune che le “prende” e le infervora al cento per cento. Ed ecco che alcuni di loro si avvicinano allo sconosciuto visitatore, lo guardano, lo toccano, lo fissano negli occhi, qualcuno gli parla, tutti lietamente curiosi di annoverare tra le proprie fila un nuovo amico.

Roberta ci spiega che questo non è un luogo di terapie, non è questa la finalità della Casa, che si chiama così e non “centro” o “istituto” o altro, proprio perché è votata ad accogliere ragazze e ragazzi in un clima e in un ambiente di calda affettività familiare, ove è più facile aprirsi al dialogo, all’emozione di un’esperienza emotiva riversata vicendevolmente l’uno a favore dell’altro.

E ci dice che qui sono attivati diversi laboratori artistici (pittura, fotografia, scrittura, musica, danza, ecc.) diretti da personale specializzato che, con l’ausilio di assistenti sociali e attraverso un’azione didattica mirata a rendere concrete le potenzialità artistiche ed espressive di ognuno, svolgono un ruolo fondamentale che consente ai loro allievi di migliorarsi “rimanendo sé stessi”.

Di grande importanza è poi la figura dei volontari, che insieme ai giovani assegnati al servizio civile ed ai tirocinanti universitari, giorno per giorno, come ci dice Francesca, mostrano di appassionarsi a quello che da lavoro o studio diviene sempre più legame affettivo, come tale vissuto a piena coscienza e senza limiti di tempo e disponibilità.

Sia Roberta che Francesca ci tengono a chiarire che qui non esistono gerarchie di alcun genere né tra ragazzi né tra chi se ne cura: si lavora e si vive dentro una condizione serena di reciprocità dell’aiuto.

Siamo immersi in un clima amichevole, io direi caritatevole, di accoglienza in cui le differenze non costituiscono steccati, ma vengono colte come risorse individuali che col confronto arricchiscono reciprocamente tutte le perle di questa splendida collana.

Oltre le parole delle nostre squisite interlocutrici ciò che risalta e allo stesso tempo emoziona è quella che noi abruzzesi definiremmo “la contentezza” che traspare dal sorriso e dagli occhi di questi ragazzi, la cui gioia di stare insieme, di capire e di farsi capire è la prova decisiva della bontà di questa benemerita iniziativa, che coglie in pieno il bersaglio del sostegno solidale verso chi, all’interno di una società che si vuole arida e competitiva, ne ha maggiormente bisogno.

La Casa di Cristina” ha come prossimi appuntamenti per il 24 giugno, presso la sede dell’Associazione di Promozione Sociale “Ci vuole un villaggio” in via Villetta Barrea 22 a Pescara, la presentazione di un lavoro dello scrittore Beniamino Cardines che compendia e descrive l’esperienza del laboratorio di scrittura creativa e del relativo corso finanziato dal Comune di Pescara.

Sono inoltre in programma uno spettacolo musicale col complesso etno-folkloristico “I Lupi della Maiella”, che si terrà nel corso dell’estate ed una Mostra di Pittura presso il Pala Dean Martin il 27, 28 e 29 ottobre prossimi.

Sport e solidarietà, tradizionalmente unite a regalare gioia e salute a tutti coloro che li praticano, si sono abbracciati correndo per le strade di Montesilvano.

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