Le urgenze italiane non erano altre?
Le urgenze italiane non erano altre?
“Cumbà…dimentichiamoci del passato…mo stem assiem!
Solo potere, la politica è un optional
Rammentate le analisi allarmanti dei mesi scorsi in Europa, in area Pd e nella sinistra tutta? Che senso hanno avuto? Ricordate le catastrofiche affermazioni sul reddito di cittadinanza e su quota cento, definite bombe ad orologeria? E il debito pubblico?
Improvvisamente la burrasca politica mediatica si trasforma in bonaccia…!!
Rammentate tutte le analisi allarmanti dei mesi scorsi contro l’irresponsabile governo giallo-verde?
Che senso hanno avuto se, oggi, dopo il ribaltone d’Agosto, complice Salvini, con il nuovo governo giallo-rosso, sembrano finite nell’indifferenza e nel dimenticatoio?
D’emblèe il nuovo governo sembra tranquillizzare “l’establishment”, l’insieme delle istituzioni che detengono il potere sia nella vita politica, sia nei singoli settori di attività: nazionale, europeo, parti sociali e Vaticano. Il Conte bis nel suo discorso programmatico introduttivo, tenuto in parlamento, sembra avere immediatamente trasmesso un sussulto di speranza, un messaggio magico al mondo politico economico.
Miracolo, lo spread scende a quota 140.
Il primo Conte timido e senza spessore, ora, nella forma di plancton politico bis, assume d’incanto forma e sostanza; la politica non è più scontro tra falangi astiose, non si fa a gara a chi offende di più e, udite…udite, si sintetizza il concetto ricordando e menzionando le parole che Saragat rivolse all’Assemblea Costituente “Fate che il volto di questa Repubblica sia un volto umano, la democrazia non è solo un rapporto tra maggioranza e minoranza, ma è soprattutto un problema fra uomo e uomo”.
Così declamando il Conte bis ha voluto dare, come fecero allora i padri costituenti memori delle macerie dell’ultima guerra, la speranza-certezza di uscire finalmente dalle macerie della crisi attuale politica ed economica e creare d’incanto un Paese nuovo, fatto finalmente tramite l’uso della bacchetta magica, di bene, di vita e di costruzione comune. Il primo Conte, quello giallo-verde, era altra persona, non aveva queste ambizioni, questi pensieri?
Vi chiedo, quale anima lo rappresenta nel suo rapido percorso politico: il Conte giallo-verde prima o il Conte bis giallo-rosso trasformatosi in plancton? Mi sembra la trama, in veste politica naturalmente, del romanzo di Stevenson “Dr Jeckyll e Mr Hyde” e dello sdoppiamento della personalità. Quale figura delle due rappresenta Conte: Jeckyll, uomo dedito al bene a alla scienza o, con la scoperta della droga (la politica), sceglie di trasformarsi nel suo alter ego Hyde, un demone nano dal sorriso sgradevole e animalesco?
Il primo Conte, Dr Jeckyll, un uomo dell’alta borghesia, con posizione sociale tranquilla, beve volutamente una pozione (di politica) e non riesce più a controllarsi, acquista sicurezza, piena coscienza di sé e dei propri istinti naturali, e affiora così la sua parte malvagia: di colpo uomo politico scaltro, opportunista e di pietra?
Quale uomo prevarrà, quale Primo Ministro, quello giallo-verde, o il giallo-rosso: il bene contro il male o il male contro il bene? L’uomo politico perderà sempre più il controllo delle due personalità contrastanti e alla fine pentito si suiciderà, naturalmente politicamente, come Mr Hyde nel romanzo di Stevenson. Io che non amo le ambiguità, anzi le detesto fino al voltastomaco, io che amo la chiarezza sempre e la pretendo soprattutto da chi ricopre incarichi di grossa responsabilità, condanno a prescindere questi comportamenti “esagerati e teatrali” che sono per la mia morale politica condotte che comportano e sfociano nel male per se stessi e per gli altri.
E poi ancora di più monta lo stupore e la diffidenza nel momento in cui, in questo improvviso clima di magia politica, risorgono dal limbo personaggi politici ieri definiti, con ironia, dal nuovo guru della politica italiana, il comico Beppe Grillo, “pezzi pregiati sul carrello dei bolliti”. Guarda caso, d’incanto oggi, il professor Prodi, uomo che ha fatto del trasformismo un’arte, diventa per il comico politico “il nuovo ideale politico” per uscire dal degrado e lo ritiene persino candidato ideale per la futura Presidenza della Repubblica.
Certo, è soggetto sufficientemente impolitico, abile rimescolatore di minestroni, bravo nel gestire grossi interessi contrastanti senza alcun collante politico “puro potere”: la grande finanza, le gerarchie cattoliche, i sindacati corporativi, l’estrema sinistra, …
Non fu lui commissario a Bruxelles? Non fu lui uno degli artefici delle modalità di traghettamento dell’Italia nell’euro che lui definì “le verdi praterie”? Non dimenticate che fu promotore di una raffica di tasse (IRAP e…) e dell’eurotassa approvata dal suo Governo il 30.12.1996 che ammontava a 4.300 miliardi li lire. A detta di molti economisti fu esempio di politica economica “banale”, che ha scaricato sui cittadini le colpe della politica incapace di trovare soluzioni di risanamento.
Poi come è andata oggi, è storia d’esperienza e conoscenza di tutti noi, spero! Per cui, per certi poteri, chi più di lui è ritenuto garante per l’ establishment europea? Così il cerchio magico si completa e avrà un prossimo direttore d’orchestra fidato. Non ci sperate cari lettori, i desiderata del popolo sono ultima cosa per costoro!!
Il plancton della politica, anche nelle sue biodiversità, galleggia, si ricompone e si sposta secondo l’energia, il potere; come gli organismi del plancton marino non in grado di dirigere singolarmente il loro movimento sfruttano le correnti e il moto ondoso del momento. Così si pensa di risolvere il malcontento che opprime la nostra e le società europee? Così subdolamente, noi cittadini, precipiteremo sempre più compressi nel baratro di uno stato “grande fratello”, senza che si risolva la giusta rabbia dei ceti medi e le gravi esigenze delle classi più popolari.
Gli italiani protestano e si lamentano per l’immigrazione incontrollata, per l’inefficienza dello Stato, per la tassazione da record, per la mancanza di sicurezza in casa propria, per il disfacimento incontrollato del territorio, per una economia familiare frantumata e desertificata dall’oppressione di grossi gruppi di interesse sovranazionale. Non si può cercare di giustificare il disagio dei cittadini incolpandoli di odio, di razzismo, ne di fascismo per le tragiche e teatranti azioni di pochi fanatici dementi che oltretutto alle elezioni contano zero.
Le solite correnti e i soliti moti ondosi del potere fatto sistema, daranno sempre più vita a fenomeni politici di forte portata anche senza l’uomo Salvini, perchè il disagio insopportabile si sta facendo tempesta e potrebbe creare un moto ondoso, non augurabile, che scaglierà il plancton politico in bocca a qualche nuova balena predatrice più inattendibile e pericolosa del leghista.
Non è una questione di partiti, né di alternative al potere, ne una riorganizzazione degli equilibri politici; la verità è che necessita in politica un’alternativa di presenze, originarie e creative, che abbiano coscienza della gravità del momento sociale, economico e geopolitico. Uomini capaci di fondare una autentica prospettiva politica, non su semplici contratti risultati spesso solo di miopi compromessi, che prima o poi deflagrano e determinano la rottura. Al contrario uomini capaci di costruire una prospettiva politica fondata su un illuminato pensiero di una visione programmatica delle molteplici e variegate criticità ed esigenze, basate su vere e proprie alleanze nate dalla condivisione e dal confronto.
“L’uomo non può essere trasformato in un robot: la macchina si produce, la persona si genera nella sua unicità e in quanto tale deve essere salvaguardato senza distinzione di cultura, religione, ragione e appartenenza”. Il nuovo umanesimo non si genera con le chiacchiere del prof. Conte, ma attraverso il confronto, e autentiche alleanze, fra uomo e natura, fra generi, fra generazioni, fra cittadino ed istituzioni, fra emozione e ragione, fra popoli e religione.
Si pensa che tutto questo possa avvenire dentro un nuovo contratto di Governo? Il contratto giallo-verde è stato una illusione e un fallimento basato su improvvisazioni di idee diverse; il Governo giallo-rosso sarà il fallimento di un contratto basato solo sulla gestione del potere.
Per cui, con il Governo Conte bis, continuerà l’assistenzialismo sconsiderato, l’immigrazione incontrollata, la tosatura economica dei ceti medi con l’inasprimento del fisco con un indirizzo a Stato di polizia tributaria, il considerare il cittadino un robot, persisterà l’aumento del debito pubblico e il decadimento dei servizi. Il nuovo Governo è nato sotto il segno della casta europea, comanderà per sempre l’oligarchia, ormai siamo un paese a sovranità limitata.
Al contrario l’Italia avrebbe bisogno di Istituzioni forti perché essa diventi finalmente una democrazia governante. Se non amassi questa mia Patria e la mia famiglia, al di sopra di ogni altra cosa, non esiterei a prenotare un volo verso terre, paesi dove il cittadino non sia solo considerato un bancomat dello Stato da incolpare e da comprimere, ma dove potrei finalmente rinnovarmi, ricostruirmi ed esprimermi nei valori della convivenza come uomo libero che ha nella sua stessa natura tutti i valori costitutivi del diritto.
“La politica sia esercizio d’idee, non di potere”. G. La Malfa