Nuova Pescara, il commissario ad acta è indispensabile
Nuova Pescara, il commissario ad acta è indispensabile
dall’Associazione Nuova Pescara
La presunta furbizia e il tangibile danno. Martedì 15 ottobre era in programma l’elezione del Presidente della Commissione Statuto, l’organo a cui è deputato il compito di guidare Pescara, Montesilvano e Spoltore verso la fusione. La furbizia, presunta, sta nel fatto che la Commissione è stata rinviata per un difetto di notifica. Si tratta dell’ennesimo rinvio. Il danno, tangibile, è che di rinvio in rinvio si andrà verso la nomina del commissario ad acta, che sancirà l’inadeguatezza di una parte della politica locale. Il ritardo nel processo di fusione è già tale da aver bruciato la prima data di fusione prevista nella Legge regionale: primo gennaio 2022. I ritardi sono imputabili principalmente ai sindaci di Montesilvano e Spoltore, De Martinis e Di Lorito, e ai loro rispettivi schieramenti: la Lega e una parte del Pd. È palese che, al di là delle roboanti dichiarazioni oramai a cadenza giornaliera e delle bellicose intenzioni di aggressione alla Legge, l’unico obiettivo reale del Sindaco di Montesilvano sia quello di evitare la prima data della fusione e arrivare alla seconda, primo gennaio 2024, in modo da fare un mandato intero alla guida di Montesilvano. Di Lorito, da parte sua, spera di ottenere un prolungamento della sua amministrazione, in modo da governare Spoltore per due anni supplementari. Interessi di bottega, insomma. Legittimi? La risposta è un secco no, visto che per raggiungerli si ostacola una Legge votata all’unanimità dal Consiglio Regionale nel 2018.
Il clamoroso flop della recente manifestazione anti Nuova Pescara, oltre ad essere una pesantissima sconfitta personale dei sindaci De Martinis e Di Lorito, rimarca che i cittadini sono migliori di chi li amministra perché hanno una visione di prospettiva e non personalistica. Sbandierata come un’adunata oceanica, la manifestazione dell’11 ottobre ha visto la partecipazione di poche decine di persone contando anche le milizie di Di Lorito, i curiosi e i malcapitati che nella piazza del Comune di Montesilvano c’erano per il caffè o per due chiacchiere con gli amici.
Ricapitolando, nel 2014 ben 13.719 residenti in Montesilvano, la maggioranza, espressero il Sì all’unione con Pescara e Spoltore. Sì che vinse anche nelle altre due città interessate dalla fusione. Da allora molte cose si sarebbero dovute fare per la concretizzazione del Comune unico e non sono state fatte perché alcuni rappresentanti della classe politica hanno cercato di far prevalere il tornaconto personale su quello collettivo. Malgrado tutto, nel 2018 è stata varata la Legge regionale, peraltro votata all’unanimità. La Legge è il punto di partenza. Tutto il resto è una cattiva intenzione mascherata da spirito campanilistico. Per non parlare dei brutti messaggi inviati all’opinione pubblica sia da Montesilvano, dove le spese per i gettoni di presenza di consiglieri e assessori sono triplicate, sia da Spoltore, dove si forzano i tempi per il piano regolatore “made in Di Lorito”. Non sfugga che la sollecitazione alla Regione per il finanziamento di 300mila euro sia partita dall’Associazione Nuova Pescara e non dai politici. Molti di loro, ahinoi, non hanno mai letto il testo della Legge. Continuando di questo passo, dunque, non ci sarà alternativa all’arrivo del commissario ad acta. Anzi, sarà un arrivo benedetto. Per evitarlo, bisognerà lavorare alacremente anche per cercare quelle professionalità e quelle competenze che non ci risultano essere presenti negli attuali organici comunali. La fusione di Pescara, Montesilvano e Spoltore è un unicum nel panorama nazionale e ha una dimensione europea che andrebbe valorizzata. Una coesione tra i politici della Nuova Pescara permetterebbe, tra le altre cose, un’azione di lobby sul Governo per arpionare finanziamenti ad hoc. I parlamentari non si muoveranno senza la sollecitazione degli amministratori comunali. L’inerzia è la stessa che anni fa portò all’esclusione dell’Abruzzo dall’Alta Velocità ferroviaria. Chi dorme non piglia pesci ma, da queste parti, prende il gettone di presenza.