Enzo Fidanza : “Piano straordinario di manutenzione per recuperare il decoro urbano”
Enzo Fidanza: “Piano straordinario di manutenzione per recuperare il decoro urbano”
di Gennaro Passerini
D: È disposto a lavorare proattivamente nella prossima Giunta, nel caso lei fosse il prossimo Sindaco di Montesilvano, o in Consiglio Comunale, per favorire il processo costitutivo della Nuova Pescara e puntare a favorire gli interessi di Montesilvano?
R: Io sono assolutamente favorevole alla nascita della Nuova Pescara senza per questo rinunciare alle identità di Montesilvano, identità che vanno ricercate nelle funzioni peculiari che già svolge. Montesilvano sarà un pezzo della grande città all’interno della quale dovrà svolgere il ruolo a lei più consono e cioè quello turistico sia stagionale che congressuale e questo grazie sia alla dotazione di strutture alberghiere, con oltre 4.000 posti letto che del palacongressi. Inutile poi elencare i vantaggi economici che da una grande aggregazione, magari da estendere in un secondo momento, anche a San Giovanni Teatino e Francavilla potrebbero derivare. Sono sbalordito del fatto che il candidato del centrodestra, continui a disconoscere gli esiti del referendum e mi preoccupa la sua opposizione alla fusione. Questa ostilità potrebbe portare l’amministrazione comunale (se dovesse vincere De Martinis) a ostacolare e non partecipare al processo di definizione delle regole, vera “carta costituzionale” della fusione. Noi, comunque ci saremo e parteciperemo attivamente e propositivamente al processo.
D: È disposto a smontare e ricostruire il Piano Regolatore Generale, approvato tra il 1999 e il 2001 nella consiliatura Gallerati, strumento urbanistico che ha favorito il deciso peggioramento della qualità degli spazi pubblici, avendo permesso la costruzione di palazzi da 6-7 piani al posto di villini unifamiliari negli immutati reticoli stradali, tra l’altro inadeguati anche per i villini?
R: Affermo da anni che i piani regolatori non si disegnano, ma si scrivono attraverso le regole. Quando queste non consentono più una buona qualità urbanistica, vanno modificate e riscritte. Quelle scritte dall’attuale PRG non sono arrivate a disegnare compiutamente la città per via della grave crisi economica e dell’edilizia che ne hanno bloccato il processo. Sono pronto a svolgere un ruolo attivo nella revisione delle regole a condizione che non si consumi più suolo, che si evitino le storture interpretative e che si torni a privilegiare uno spazio pubblico di qualità. Ritengo che non dobbiamo solo rimodulare le regole perché ci sono pezzi di città che non sono più decorosi e vanno riqualificati. Ad esempio, Via Roma e vie parallele nella zona centrale vanno riqualificate tramite l’azione concertata dell’attività amministrativa, della finanza e dell’imprenditoria per trovare il modo di rendere profittevole la riqualificazione di quei pezzi di città tenendo conto in misura prevalente dell’interesse del cittadino. Se non procedessimo a riqualificare questi pezzi di città, oggi senza anima e degradati, il cittadino continuerebbe a non goderne arrecando danni anche all’economia locale.
D: La creazione dell’ufficio di progettazione in seno alla struttura amministrativa è quanto necessario per tentare di accedere ai finanziamenti europei, come pensa di rendere ciò possibile tenendo conto dei vincoli che non permettono alle amministrazioni di assumere liberamente?
R: I Comuni medio piccoli hanno pagato un prezzo molto alto alla spending review. Ad un certo punto il consolidamento della spesa storica ha stabilito che i Comuni meno virtuosi si sono trovati avvantaggiati e i più virtuosi invece sono stati penalizzati. A questa situazione si è aggiunto il blocco del turnover che ha impedito di assumere nuove figure rispetto ai dipendenti che via via sono andati in pensione. Per questi motivi, Montesilvano ha pagato un prezzo molto alto, ed oggi è un comune sottodimensionato rispetto alla sua pianta organica. In sostanza, in proporzione, ha molti meno dipendenti rispetto a tantissimi altri comuni. È per questi motivi che non sarà possibile avere progettualità interna e si dovrà ricorrere a quella esterna. Le competenze necessarie le cercheremo all’esterno anche avvalendoci delle personalità che chiameremo in Giunta e che aiuteranno questo processo di coinvolgimento generale tra professionalità impegnate nell’esecutivo e professionisti disposti a scommettere su quel che potrà essere e che finora non è stato. In sostanza un pool di alte professionalità con l’obiettivo prima di progettare e poi di ricercare in Europa tutte le opportunità finanziarie possibili.
D: Riteniamo importante la crescita culturale della città, ma mancano spazi e risorse e ad esempio possiamo portare la biblioteca comunale o il teatro che non c’è. Allo stesso tempo esiste un patrimonio immobiliare storico non utilizzato (Villa Delfico, Villa Falini, stazione ex-FEA e Stella Maris) che potrebbe essere sfruttato per offrire alle associazioni culturali attive spazi per permettere loro di svolgere l’attività degnamente. Come ritiene di poter intervenire nel merito?
R: Sui luoghi citati ho sempre fatto molte riflessioni senza avere opportunità di assumere decisioni concrete da amministratore. Immagino e spero sia possibile farli divenire luoghi deputati alla cultura. Mi piacerebbe Villa Delfico fosse il centro culturale della città e potrebbe sicuramente ospitare la biblioteca. Il Palacongressi deve essere collegato alla Stella Maris e può essere utilizzato da tutte le associazioni culturali di Montesilvano. La Stella Maris può essere un contenitore culturale, ma attenzione al suo utilizzo esclusivo, la Stella Maris deve essere sempre aperta alla città. Tutti e e 4 gli immobili citati devono essere recuperati alla città per scopi culturali e sociali.
D: Chi è il finanziatore della sua campagna elettorale?
R: abbiamo chiesto una disponibilità diffusa a simpatizzanti e candidati, ma la maggior parte dei costi della campagna sarà a mio carico.
D: Il Movimento 5 stelle ha sempre battuto sul tema del rinnovamento dei politici, ma questo cozza con la costruzione di competenze amministrative o politiche dei candidati, tanto che io proporrei la necessità del superamento di un esame per guadagnare lo status di candidabilità. Lei che competenze porta in dote?
R: Sono completamente d’accordo con lei, penso che nella vita non ci si dovrebbe improvvisare mai e quando lo si fa, bisognerebbe farlo in punta di piedi. Il nostro rinnovamento è diretto all’avvio di un percorso formativo, affidato ad una figura di esperienza ed affidabilità politica che accompagni una nuova classe dirigente del centro sinistra a Montesilvano che non guardi più soltanto ai voti ma metta in primo piano gli uomini e le donne con le loro competenze e la loro affidabilità. Per quanto mi riguarda, ho messo a disposizione la mia esperienza politico-amministrativa e in quanto ad affidabilità ho una storia politica lineare senza mai cambi di casacca. Sono stato eletto Consigliere Comunale a Montesilvano nel 1985, mantenendo la carica fino al 1995. Dal 1990 al 1992 sono stato assessore al bilancio, finanze e programmazione ed in quel ruolo e con gli indirizzi dell’allora Ragioniere Capo Carlo Mastrangelo portammo a casa il plauso della Corte dei Conti che sulla questione del risanamento finanziario scrisse di noi: “…una felice eccezione è rappresentata dal comune di Montesilvano, che con estrema precisione ha individuato i capitoli e le risorse per far fronte al risanamento…”. Una bella pagina di sana e lungimirante attività amministrativa. Dal 1999 e fino al 2009 sono stato Consigliere Provinciale di Pescara dove nel primo mandato ho ricoperto il ruolo di vice Presidente del Consiglio e poi di Presidente. Nel 2004 sono stato nominato assessore con delega alla pubblica istruzione, agricoltura e patrimonio. In quel periodo ho fatto grandi battaglie per il Liceo Scientifico d’Ascanio edificato così com’è grazie al mio desiderio di voler essere sempre lungimirante nelle scelte amministrative. Mi piace raccontare la storia perché ritengo sia stata una bella pagina della pianificazione territoriale. Cominciammo da una approfondita analisi dei flussi degli studenti e scoprimmo che la maggior parte degli studenti dei Comuni limitrofi sceglievano Pescara per l’offerta formativa liceale. Valutammo la necessità di aumentare il numero delle aule in funzione dell’aumento della domanda non appena la scuola fosse stata nuova e quindi più funzionale, e modificammo il progetto in modo che il piano seminterrato fosse di una dimensione tale da poter ospitare, successivamente i laboratori e aggiungemmo il terzo piano, costruito e lasciato internamente grezzo. Diedi impulso ai progettisti per dotare la struttura di riscaldamento a pavimento per il benessere degli studenti e ancorchè non prescritto dalla legge, di riprogettare l’istituto per assicurare un più alto grado di sicurezza sismica. Anche questa una bella pagina di lungimirante attività amministrativa. Sono tornato ad un impegno amministrativo in comune nel 2012 con la giunta Di Mattia. In tutto questo percorso ho sempre cercato di mantenere linearità ed onestà comportamentale. Ho sempre fatto politica con passione per il bene comune, anche quando ciò confliggeva con il mio interesse personale.
D: Vuole approfondire altri temi a lei cari?
R: Questa città ha bisogno di un piano di manutenzione ordinaria del costruito per recuperare il decoro urbano. Negli ultimi cinque anni non sono stati manutenuti adeguatamente il verde, le strade, le piazze, i marciapiedi e gli edifici pubblici come ad esempio le scuole. Sul turismo pensiamo che bisogna incentivare il turismo congressuale sfruttando il Palacongressi e la grande ricettività alberghiera. Per il turismo estivo dobbiamo tutelare il mare dall’erosione e dall’inquinamento e favorire sinergie con i balneatori per offrire servizi di qualità. Riqualificare il parco fluviale all’interno del quale riposizionare un elemento identitario come il vecchio mulino (River Side) che è stata una cartolina da Montesilvano negli anni 70 e 80 per tutto il mondo. La pineta di Santa Filomena deve tornare ad essere elemento aggregante e cerniera tra città e mare e deve essere resa fruibile giorno e notte eliminando tutte le storture che oggi la popolano.
Una grande attenzione alle attività sociali attraverso il potenziamento dell’Azienda Speciale favorendo altresì una necessaria sinergia con il mondo del volontariato, vera terza gamba nel mondo del sociale nel paese Italia. Un dialogo permanente con il mondo della scuola, per conoscere e soddisfare le loro esigenze strutturali e di progettualità didattica, in quanto luogo fondamentale di formazione e di crescita sociale e culturale. Un piano condiviso con i commercianti per rilanciare il centro cittadino e renderlo interessante dal punto di vista della sua vivibilità commerciale, che però non si limiti ad eventi sporadici ma guardi ad un progetto in pianta stabile ed innovatore.
Un progetto per ogni quartiere con idee di immediata realizzazione per recuperarne identità, storia e fruibilità a favore dei montesilvanesi.