Confessioni di uno scettico sognatore di realtà: San Valentino per sentimentali ma non troppo.
DI DAVIDE CANONICO
Eccoci qui, anche quest’anno il 14 febbraio è arrivato, e come ogni festa consumista che si rispetti si colloca sempre su quella sottile linea di confine tra polemica e sentimento, tra chi non vede l’ora che arrivi questo magico giorno dell’anno e chi gli darebbe fuoco senza pensarci due volte. Il giorno di Cupido, infatti, è un giorno insidioso, fatto solo all’apparenza di rose rosse e cioccolatini a forma di cuore: i single sono costretti a ricordare che la loro situazione sentimentale si è presa un momento sabbatico; mentre i “partner-muniti” probabilmente si sentiranno in dovere di rispettare tutta una serie di convenzioni sociali non necessariamente così amorevoli.
Che tu sia single o fidanzato, che la freccia di Cupido ti abbia già trafitto o debba ancora essere tesa nel suo arco, San Valentino in qualche modo ti darà sempre del filo da torcere.
Ecco perché ci siamo cimentati nel tentativo di capire e catalogare, in un riassunto artificioso e tutt’altro che esaustivo, le possibili situazioni vissute in questo giorno dedicato all’amore.
- Il single disperato: il 14 febbraio è un giorno funesto per chi appartiene a questa categoria, paragonabile solo alle piaghe d’Egitto o al momento in cui ti accorgi troppo tardi che è finito il rotolo di carta igienica in bagno. Il single disperato è alla ricerca di un affetto che al momento latita e per questo si strugge. Come Leopardi, si lascia andare alla più cupa depressione: ovunque si giri non vede che coppie felici con trasognati occhi a cuoricino. Decisamente troppo per il suo delicato equilibrio emotivo che nel giorno di San Valentino oscilla tra il pessimismo cosmico di Schopenhauer e l’istinto omicida del mostro di Firenze. Un vuoto che solo il calore di un barattolo di Nutella potrà colmare.
- Il single felice: c’è chi nella vita ha avuto un colpo di fulmine e chi un colpo di genio; così il soggetto in questione definirebbe la sua situazione sentimentale, frutto di una scelta razionale e ben ponderata. Niente compromessi, assoluta libertà: non ci sono i pranzi dai suoceri la domenica, i pomeriggi di shopping al centro commerciale, i diverbi che immancabilmente sorgono per un nonnulla. E’ completo padrone della sua vita e della sua giornata. Insomma, una situazione invidiabile. Passerebbe questo giorno dell’anno incolume, se non fosse costretto a subire le mielose sdolcinatezze che i suoi amici e conoscenti, meno accorti di lui nella scelta del proprio status, gli spiattellano letteralmente in faccia. Ecco che Facebook, Twitter ed Instagram aprono un vero e proprio fuoco incrociato sul povero malcapitato che sarà sommerso da foto (o addirittura album) seguiti da tag tanto stucchevoli da far male ai denti, finti come il seno della Ventura: “vita mia”, “semplicemente noi”, ed ogni genere di commento che solo i veri fan di Moccia potrebbero partorire. Irrilevante che magari, solo il giorno prima, affrontavano l’ennesima lite con relativo tentativo di accoltellamento. Più che tre metri sopra il cielo, vorresti farli sprofondare 3 metri sottoterra. Altro che lucchetti legati al Pont des Arts di Parigi, qui il lucchetto è da legare ad un catenaccio, bello stretto attorno ai due innamorati per poi buttarli direttamente nella Senna.
- La giovane coppia: sono ancora nella prima fase dell’innamoramento, quella tutta baci e vezzeggiativi improbabili. Per loro San Valentino è sacro: è il giorno dell’idillio, la ciliegina sulla torta del loro amore, l’occasione ideale per esprimere alla luce del sole tutta la reciproca dolcezza: un fiume di miele mai visto, nemmeno da un apicoltore in 20 anni di onorata carriera. Bellissimi da vedere per i primi 2 minuti, allo scoccare del terzo c’è da iniettarsi rapidamente una dose di insulina per contenere lo sbalzo glicemico.
- La coppia consolidata: per la coppia che ha perso un po’ la freschezza del primo amore, questo è un giorno come un altro e come tale potrebbe passare inosservato. Potrebbe. Infatti, anche se lui preferirebbe vivamente restare a casa a vedere la partita, assiso sul divano come Augusto sul trono di Roma, la pressione della convenzione sociale inizia a molestarlo, spronandolo controvoglia ad organizzare qualcosa. A lei, sia chiaro, San Valentino non interessa; certo le sue amiche hanno tutte i relativi partner che le portano fuori a cena in qualche posto romantico. Sarebbe bello se anche il suo cogliesse l’occasione per uscire dalle mura domestiche. Ma lei non lo darà a vedere, dovesse andarne della sua stessa vita. Anzi, si impegnerà a far credere il contrario, perché non sia mai che una donna esprima chiaramente ed in modo lineare quello che le passa per la testa.
- La coppia anticonformista: per loro San Valentino è solo una costruzione artificiosa creata ad arte dai Mass Media e dalla Grande Distribuzione per incrementare il fatturato; lo scialbo appassimento di un nobile sentimento impacchettato in qualche scatola di cioccolatini a basso prezzo. San Valentino non è il giorno dell’amore ma una congiura per mistificare qualcosa di sacro rendendo necessari orpelli di consumo, come mazzi di fiori e cene fuori al lume di candela, per dichiarare il proprio amore. Sacrilegio! L’amore vero è quello che si esprime ogni giorno, con sudore e sacrificio, lottando tra luci ed ombre. Ragionamento sacrosanto ed impeccabile, ma impiantare una causa in pieno stile Greenpeace (magari con tanto di assalto alle fabbriche di cioccolatini) forse suona un po’ eccessivo. Anzi, ad esasperare certi ragionamenti si rischia poi di scadere in argomentazioni più scialbe delle frasi dei Baci Perugina (insinuazione abbastanza pesante se consideriamo che nell’edizione 2017 le frasi sono prese dai testi delle canzoni di Laura Pausini).
Insomma, un elenco un po’ artistico e un po’ artefatto, gettato su carta in un pomeriggio di febbraio per dire che forse il significato di questo giorno c’è e non c’è; magari è solo un’ottima scusa per rompere il peso della routine facendo qualcosa di diverso che rinnovi o alimenti la fiamma di cui l’amore si nutre. Per tutti gli altri è martedì.