La pineta? Viviamola per e con i bimbi, cultura e wellness. – Intervista a Daniela Renisi
Abbiamo incontrato la vulcanica Presidente dell’Associazione alberghiamo chiedendole un bilancio del primo anno di appuntamenti tenuti in pineta nell’anfiteatro green da lei immaginato e realizzato. Abbiamo scoperto una vitalità ed energia insospettabili, come piace a noi, e un’idea di pineta che se realizzata permetterebbe alla città di vivere il suo vero parco sottraendolo al triste mercimonio serale del sesso. Da questa chiacchierata informale emergono visioni interessanti e condivisibili che Daniela dimostra essere in grado di materializzare e noi le auguriamo di realizzare, anche con il nostro aiuto. L’attività di Daniela, uno dei nostri operatori turistici, deve essere a modello per tutti gli operatori per immaginazione e volontà di accogliere al meglio il turista.
Siamo in pineta, come la vive?
L’elemento verde è per me vitale e per questo motivo la Pineta di S. Filomena rappresenta una vera e propria ricchezza oltre che una gran bella risorsa. Sono cresciuta nella zona di Santa Filomena, zona che delimita i due Comuni di Pescara e Montesilvano, e forse proprio questo mi ha permesso di avere un rapporto speciale, di contatto diretto con la natura, di attenzione al micro più che al macro, di semplicità e umiltà, di cura e di amore per ciò che mi circonda. E poi è risaputo che il contatto con la natura sia benefico per il corpo, per la mente e lo spirito. Le mie belle passeggiate sono un momento irrinunciabile.
Con questa proposta di ri-scoperta della Pineta si ha l’opportunità di offrire una novità importante sia a livello cittadino per avere un’area verde da vivere in totale tranquillità e libertà, sia a livello turistico per offrire un nuovo valido contenuto e rendere più attraenti i soggiorni, intercettando magari anche nuovi turisti.
Come è nata l’idea di utilizzare la pineta come palcoscenico di eventi culturali?
Nasce dalla riflessione sul valore e sul ruolo del verde urbano, non solo come polmone della città e spazio ricreativo, ma soprattutto come centro vitale di cultura e luogo ispiratore di creatività artistica. Ho così organizzato a luglio 2014, in corrispondenza dell’ultima puntata de “Il lupo e il contadino”, trasmissione radiofonica per la quale collaboro su radio Hirundo, un piccolo test con Michele Giovagnoli, un amico scrittore e life coach aziendale, organizzando un seminario in pineta sull’Alchimia selvatica ed i risultati sono stati decisamente incoraggianti. Abbiamo avuto circa sessanta partecipanti oltre all’interesse del quartiere che per la prima volta vedeva in pineta un gruppo di persone che condivideva uno spazio verde dedicato alla cultura anziché ad attività illecite. Per organizzare l’evento non ho fatto altro che chiedere al Corpo Forestale dello Stato l’autorizzazione ad utilizzare per tre ore la Riserva, con l’impegno di rispettare il luogo e lasciarlo così come trovato. Il chiedi e ti sarà dato funziona sempre!
Quando a marzo 2015 sono caduti tutti quei pini, elementi vitali così importanti, ho pensato di utilizzarne i tronchi creando un piccolo anfiteatro green. Questo spazio fisico circolare doveva servire a dare una giusta rinascita a quell’ambiente modificato dalla caduta di quei pini. Una ulteriore motivazione è stata quella di sperimentare un tentativo valido di riqualificare la zona inserendo proprio delle attività che impedissero la frequentazione a coloro che usano la pineta come luogo di prostituzione e non solo. La mia famiglia inoltre ha un’attività alberghiera proprio in quella zona e offrire ai turisti quello scenario non è proprio un buon biglietto per un soggiorno piacevole e appagante.
Per la prossima estate quali iniziative ha in animo nell’anfiteatro?
Nel corso dell’estate corrente abbiamo organizzato una decina di eventi, tra i quali Camillo Chiarieri e Walter Nanni, la giornata del metal detectoring che attraverso la ricerca di oggetti in metallo ha avuto l’obiettivo di raccogliere i rifiuti abbandonati, Tanaliberamente per i piccini, il ciclo di incontri sulla pineta di Santa Filomena e la Vacanza Verde a cura del Corpo Forestale dello Stato, I Racconti di Gnomi e Fate per gli adulti, la meditazione e lo yoga, un servizio prova di baby sitting nel verde, ecc..
Ripeteremo sicuramente la tipologia degli eventi dell’ultima estate, mentre stiamo pensando ad altre iniziative come corsi dedicati al benessere e all’attività sportiva, teatro improvvisato per adulti e bambini, concerti acustici, cinema all’aperto, tornei di carte, e ogni genere di attività che ci verrà in mente e/o proposta.
Altre idee e/o iniziative per la pineta?
Mi affascina l’idea del bookcrossing, che ho scoperto a Monte Grimano Terme, in provincia di Pesaro Urbino a confine con San Marino, dove ci sono nel parco delle casette con libri all’interno che possono essere prelevati in prestito e letti. Ho già preso contatti con un’associazione che potrà risolvere il problema della gestione del servizio dei libri in concessione nella nostra pineta. Spero di poterlo concretizzare prima dell’estate 2016.
Di base il mio intento è quello di rendere la pineta fruibile tutto l’anno, di attrezzare e qualificare porzioni della pineta come fonte di ispirazione e sede di aggregazione per chi vuole esprimere, condividere e accogliere messaggi culturali, turistici e sociali. Istituire un parco tematico letterario intitolato “Pineta Letteraria” in collaborazione con le scuole può essere un buon inizio. Alcuni degli elementi distintivi della Pineta Letteraria potrebbero essere: – gli Alberi d’Autore: piantumazione di alberi “adottati” da scrittori con appositi racconti ambientati nel verde; – Design Verde: progettazione e realizzazione di arredi e istallazioni funzionali alla lettura e scrittura nella pineta; – Centro Verde: mediateca dedicata al verde, spazio per attività di studio e ricerca; -Mappe Digitali: sistema di informazione telematica sui luoghi letterari e verdi di Montesilvano e Pescara; – Comunità Culturale: rete di soggetti e attività socio-culturali da svolgersi nel verde; – Concorso letterario-artistico Green Fiction – Museo Diffuso: valorizzazione delle Mappe Digitali e degli Alberi d’Autore tramite l’organizzazione di:- itinerari turistici;- percorsi didattici per le scuole, in cui abbinare l’area verde o l’opera letteraria al territorio urbano e alle sue trasformazioni nel tempo;- iniziative di quartiere e letture pubbliche in occasione di feste, manifestazioni, ricorrenze, pic-nic letterari, incontri tematici..
Per fare tutto ciò ci vorranno un po’ di anni, innanzitutto è necessario ricercare le risorse finanziarie per avviare tali progetti. Sono un’inguaribile ottimista e sono certa riusciremo a rendere queste idee realtà.
Insomma vuole rendere centrale la pineta nella vita della città?
Assolutamente si, l’approccio a cui auspico considera gli ambienti verdi come possibile punto di incontro tra offerta e domanda culturale e luogo materiale e spirituale di crescita individuale e sociale, dove suscitare l’armonia tra umano e natura – linfa del necessario sviluppo sostenibile del territorio e del nuovo senso civico collettivo che lo rende possibile. L’iniziativa intende dotare la città di una funzione sociale permanente, tramite interventi volti a caratterizzare, attrezzare e gestire quest’area verde pubblica. Creare una comunità attiva di cittadini per diffondere esperienze e interesse per il verde, attraverso la bellezza dell’arte, della musica e della letteratura, e delle attività di intrattenimento anche e soprattutto per i più piccoli. E questo diverrà un ulteriore motivo per venire a soggiornare nella città di Montesilvano.
Ritiene Montesilvano attrattiva per i turisti?
Certo che lo è altrimenti non avremmo avuto il polo d’accoglienza turistico più grande d’Abruzzo. Quello che è cambiato nel tempo è quello che si offre: una volta si vendeva la camera, adesso devi offrire un’esperienza, devi coinvolgere il turista e convincerlo che vivrà un momento che ricorderà sempre con piacere. Concretamente tanto c’è da fare per recuperare e continuare a crescere in tal senso. Bisogna trovare innanzitutto un’identità e un orgoglio, essere uniti e credere in una Montesilvano capace di cambiare le cose, ma non solo a parole. La formazione e la preparazione di tutti gli operatori, dei ragazzi e del tessuto cittadino è fondamentale per affrontare nuove sfide e nuovi mercati. Ma per farlo bisogna essere pronti a mettersi in discussione e soprattutto a crederci. Il più delle volte la lamentela e il disfattismo hanno fatto da protagoniste e abbiamo perso occasioni per fare. Sta a noi invogliare i turisti, puntiamo su un turismo qualificato, fatto di relazioni e di esperienze invoglianti.
Chiudo con una frase che cerco di tenere sempre bene a mente: “Ho imparato che le persone possono dimenticare ciò che hai detto, le persone possono dimenticare ciò che hai fatto, ma le persone non dimenticheranno mai come le hai fatte sentire”.