Mario Amicone: “I depuratori sono obsoleti e l’inquinamento viene dai fiumi”
di Domenico Forcella
La notizia apparsa sul sito dell’Arta lo scorso 9 settembre recita: “Balneazione, Direzione Arta valuta azioni legali contro Confcommercio”. Segue: Dopo l’ennesimo attacco mediatico ad opera della Confcommercio, la cui Giunta Esecutiva ha criticato l’operato dell’Arta Abruzzo sulla questione balneazione per inadempienze che non le appartengono, la Direzione dell’Agenzia ha incaricato uno dei suoi avvocati di valutare le opportune azioni legali da intraprendere a tutela dell’immagine dell’ente e della professionalità dei propri tecnici.
Della questione ne parliamo con il direttore generale Arta Mario Amicone. Gli domandiamo:
Qual è la motivazione per la quale avete pensato di citare Confcommercio?
La Confcommercio ha offeso la professionalità dell’Arta, il nostro avvocato sta procedendo con l’azione legale.
L’Arta pubblica sul sito web il risultato delle analisi periodiche delle acque di balneazione. Perché secondo lei gli operatori turistici non sfruttano le informazioni pubblicate da un ente indipendente come l’arta per tranquillizzare gli utenti rispetto alla qualità delle acque?
Noi pubblichiamo la qualità delle acque subito dopo aver condotto le analisi che svolgiamo ogni 15 giorni in punti prestabiliti della costa. Se le analisi sono negative entro 48 ore le ripetiamo. Sia se sono positive o negative comunque le comunichiamo ai sindaci di riferimento che sceglieranno se emettere o meno il divieto di balneazione. Non è compito nostro decidere sulla balneabilità. E’ il primo cittadino l’autorità sanitaria.
Perché l’Arta non pubblicizza l’applicazione che permette la visibilità della qualità delle acque per ogni stabilimento balneare della costa abruzzese?
I risultati sono pubblicati sul sito istituzionale e già nella scorsa stagione estiva abbiamo pubblicato l’esito delle analisi stabilimento per stabilimento per quelle città che hanno aderito. Non hanno dato pubblicità all’iniziativa, l’anno prossimo tutte le aree saranno individuabili. Bisogna fissare solo delle coordinate. Siamo partiti tardi. Ad ogni coordinata corrisponderà uno stabilimento. Saranno circa 10 Comuni ad aderire da Martinsicuro a Pescara.
A suo avviso perché chi gestisce il ciclo delle acque non riesce ad imprimere il necessario cambio di passo per il trattamento delle acque in modo da andare nella direzione del miglioramento della qualità delle acque di balneazione?
I nostri depuratori sono vecchi ed obsoleti fatti per un certo numero di abitanti. Essendo cresciuta la popolazione, ogni volta che piove il depuratore va in tilt. Con i prossimi finanziamenti nel giro di qualche anno la cosa si dovrebbe risolvere. Noi facciamo un monitoraggio anche sui fiumi e diamo i dati alla Regione. Le analisi le facciamo sempre poi sarà la Regione a decidere. I depuratori hanno bisogno di manutenzione. Il nostro parere: ristrutturare e potenziare.
Ma la Puglia perché ha acque così limpide?
La Puglia non credo ha fatto attività capillari per verificare i depuratori. La limpidezza non dipende dall’inquinamento. Il mare più pulito è in Emilia Romagna e Veneto. La pulizia è una cosa, l’inquinamento è un’altra. I fiumi sono meno inquinati al sud perché ci sono meno fabbriche. L’inquinamento viene dai fiume. Bisogna monitorarli. I nostri controlli vanno su depuratori che sono a distanza di 10 km dalla costa”.