In Lak’Ech
Nel corso del lavoro di preparazione del numero per il quale mi accingo a realizzare l’editoriale, che forse leggerete fino in fondo, ho scoperto leggendo il contributo del prof. Marco Tabellione un modo di dire Maya che mi ha sorpreso: In Lak’Ech.
In Lak’Ech significa Io sono te, tu sei me. Sono in te nei tuoi errori. Sono in te nella tua unicità. Sono in te nel tutto. Io sono il riflesso di te. In Lak’Ech è un saluto antico Maya che tipicamente viene pronunciato mettendosi la mano sul cuore. Un saluto che esprime un codice morale che riconosce l’Amore in ogni cosa. Un proposito quotidiano di rispetto non solo verso l’altro, inteso come umano, ma verso il cielo, l’acqua, gli animali, la Terra. Un proposito che riconosce l’interconnessione tra le cose che ci circondano, come un ingranaggio in continua relazione con il tutto.
I Maya molto prima del cristianesimo avevano quindi espresso il concetto dell’unità con l’altro ben espresso nel vangelo di Matteo: tutte le volte che avete fatto ciò a uno dei più piccoli di questi miei fratelli, lo avete fatto a me.
Avrei voluto esprimere il disagio provato nelle ultime settimane per l’avvitarsi della condizione economica del nostro paese governato ora, e anche nel passato, da chi non comprende quali sono le necessità reali del paese e che oggi continua a narrare una rappresentazione della reatà molto lontana dalla stessa. Ad ascoltare i membri del Governo e del sottogoverno sembra l’Italia sia in una condizione migliore di tutti i paesi europei come mai accaduto nel recente passato essendo ciò il risultato del loro operato. Ricordo il Governo Meloni ha giurato il 22 ottobre 2022 ed è in carica da quasi 26 mesi. Nel corso di tutto il 2023 e 2024 il Primo Ministro ha ricordato ad ogni piè sospinto di aver portato l’Italia a risultati macroeconomici tra i migliori in Europa. La triste realtà purtroppo è che i risultati del 2023 e inizio 2024 hanno goduto dei trascinamenti degli effetti dei provvedimenti del Governo Draghi e del rimbalzo post covid, mentre i risultati macroeconomici del 2024, citati di seguito, sono tutti ascrivibili alla debolissima politica industriale del Governo Meloni:
- Variazione PIL quarto trimestre 2024 su terzo trimestre 2024 +0% (fonte ISTAT)
- Variazione PIL quarto trimestre 2024 su quarto trimestre 2023 +0.5% (nel piano del Governo fino all’ultima revisione di fine settembre 2024 stimato a +1% – fonte ISTAT)
- Variazione PIL 2024 Italia 0.5% inferiore alla media variazione PIL nei 20 paesi europei 2024 pari allo 0.8% (fonte EUROSTAT)
- Ore cassa integrazione autorizzate 2024 nel solo manifatturiero pari a 426 milioni di ore (+24,6% rispetto al 2023 e 259 milioni di ore nel 2019 pre Covid – fonte Ilsole24ore)
- Disoccupazione 6.2% dicembre 2024 contro 5.9% novembre 2024 (fonte INPS)
- Produzione industriale in riduzione anno su anno per tutto il 2023 e 2024 fino all’ultimo dato disponibile di dicembre 2024 che vede una riduzione del 3,1% rispetto a novembre 2024 e una riduzione di ben il 7,1% rispetto a dicembre 2023, quando la riduzione rispetto al dicembre 2022 era del 2,1% – riduzione cumulata di quasi il 10% in due anni (fonte ISTAT e ISTAT2)
- A dicembre 2024 il prezzo medio all’ingrosso dell’elettricità in Italia è stato di 135 euro al MWh, contro i 108 (-25%) della Germania, i 32 (-422%) dell’area scandinava, i 111 (-22%) della Spagna e i 98 al MWh (-38%) della Francia (fonte Gme). I valori medi del 2024 fotografano l’Italia a 108 euro al MWh, la Germania a 78 (-38%), l’area scandinava a 36 (-300%), la Spagna a 63 (-71%), la Francia a 58 (-86%) (fonte il sole24ore)
- Il Piano Transizione 5.0 ha l’obiettivo di sostenere la transizione del sistema produttivo verso un modello di produzione efficiente sotto il profilo energetico, sostenibile e basato sulle fonti rinnovabili finanziato con 6,3 miliardi di € e che deve essere utilizzato entro il 2025 ha ottenuto richieste dalle imprese per soli 0,3 miliardi di € a causa della eccessiva complessità e burocrazia delle procedure previste dal Governo (Decreto Ministeriale Transizione 5.0, pubblicato il 24 luglio 2024, che ha attuato la disciplina, di cui all’articolo 38, del decreto-legge 2 marzo 2024, n. 19). Per tentare un recupero in extremis richiesto ad alta voce da Confindustria in finanziaria 2025 sono state introdotte alcune semplificazioni, ma ad oggi a due mesi di distanza non si nota alcun recupero nelle richieste di finanziamento facendo prevedere un mancato utilizzo delle risorse per insipienza di chi ha emanato i regolamenti.
Tutti questi dati inconfutabili contribuiscono a ridurre la capacità delle imprese italiane di sopravvivere nel difficile contesto italiano caratterizzato da regole che rendono il paese inospitale per gli investimenti in nuova capacità produttiva (giustizia, fisco, efficacia amministrazioni pubbliche a tutti i livelli, regolamenti, …). Se i nuovi investimenti sono limitati a favore di paesi più attrattivi, se le attuali realtà produttive valutano sempre più seriamente di chiudere e delocalizzare in altri paesi, come pensiamo di ritagliarci uno spazio consono alle nostre capacità nello scenario globale e quali prospettive stiamo costruendo per le sempre più demoralizzate e sparute giovani generazioni nel nostro paese?
Vorrei tanto salutare con un Lak’Ech chi governa perchè credo fermamente io sono nel mio prossimo e il mio prossimo è in me e siamo interconnessi con le cose e le persone che ci circondano, ma non riesco a giustificare la mancata comprensione di cosa sta accadendo e la non adeguata reazione.
Ho ascoltato di recente una esponente di spicco del partito del Primo Ministro vantarsi della riduzione dello spread dei BTP rispetto ai BUND tedeschi negli ultimi due anni senza rendersi conto che lo spread è la differenza tra i due rendimenti e la differenza si può abbassare per due motivi, o perchè il titolo italiano migliora la sua credibilità o perchè il tedesco le peggiora. Peccato si sia realizzata la seconda ipotesi (tasso bund febbraio 2024 2,37% tasso febbraio 2025 2,38%, mentre il btp è passato da 3,75% a 3,46%) non proprio proporzionalmente alla riduzione dei tassi di interesse europei passati dal 4,5% al 2,9%, vantarsi mi pare proprio inopportuno ed invece …
Purtroppo appare evidente la progressiva perdita di competitività internazionale delle nostre imprese, competitività che ha permesso a questo meraviglioso paese di continuare ad esportare l’italianità nel mondo. Continuando su questo percorso i nostri figli saranno inevitabilmente costretti ad emigrare come fecero i nostri nonni e i nostri padri per trovare fortuna nei paesi che innovano.
Continuare impeterriti a ficcare la testa nella sabbia non rappresentando con onestà quello che ci accade intorno è quanto di più dannoso possa accaderci.
Vorrei il Governo la smettesse di sperare nella clemenza dell’amico Trump contribuendo al raggiungimento dell’obiettivo dividi et impera in Europa della nuova amministrazione a stelle e strisce e fosse capace di accogliere alternative fruttuose per l’industria italiana, ad esempio, accettando la proposta di accordo europeo con il Mercosur per abbattere i dazi superando l’impostazione del ministro Lollobrigida al quale è stata delegata la materia. La posizione del Governo e di rifiutarlo per proteggere le comprensibili posizioni degli agricoltori italiani. Se l’Italia dovesse rifiutare l’accordo l’Europa intera non potrà siglare l’accordo per il superamento dl 35% della popolazione europea non a favore e perderemo una ghiotta opportunità per compensare almeno parzialmente la riduzione delle esportazioni italiane negli USA a causa dei dazi voluti dall’amico Trump. Ricordo solo per la cronaca che Il peso complessivo del settore agricolo sul sistema economico nazionale è di poco superiore al 2% del PIL, così come l’incidenza dell’intero sistema agroalimentare vale il 15% dell’intera economia italiana (fonte Crea – Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste). Possono le ragioni di un settore relativamente poco rilevante bloccare accordi che potrebbero portare vantaggi a settori ben più rilevanti dell’economia italiana, ammesso non li porti anche al settore alimentare nel suo complesso?
Vorrei il Governo fosse intraprendente in Europa per avere una politica unionale sull’energia e non a livello del singolo Stato, per una politica industriale unica, per regole sulla intelligenza artificiale unici e attrattivi dei ricercatori invece che repulsivi, per un sistema unitario di regolamentazione del sistema bancario e assicurativo e non sistemi nazionali che tendono a chiudersi (vedi atteggiamento del Governo tedesco rispetto all’aumento delle quote Commerzbank nelle mani di Unicredit) e quanto possa essere necessario per revisionare la Convenzione di Dublino per la protezione delle frontiere e per una gestione europea e non nazionale degli immigrati.
Nello scenario globale di aumento dell’importanza economica di Cina e India, anche rispetto agli Stati Uniti che tentano il tutto per tuttto con la presidenza Trump per recuperare un ruolo nello scacchiere mondiale, e dopo la riduzione del peso degli organismi di governo mondiale (Organizzazione Mondiale della Sanità, World Trade Organization, International Trade Center, Tribunale Penale Internazionale, ..) per avere un minimo di peso politico nel mondo possiamo tentare di trascinare l’Europa ad un sussulto di dignità? È immediato comprendere cosa potremmo ottenere con un atteggiamento isolazionista e separatista dall’Europa.
Nell’ottica del sono in te nei tuoi errori tento di comprendere le motivazioni di chi governa e del perchè esista questa evidente dissociazione. La motivazione non può che essere quella di lasciare tutto com’è per continuare a governare.
La medesima situazione è presente a livello regionale e comunale con giunte dello stesso raggruppamento della coalizione governativa.
A Montesilvano l’interesse primario è continuare a governare per gestire gli interventi finanziati dalle risorse arrivate dal PNRR che non si vedevano da decenni. Tutti gli investimenti sulle scuole sono ben avviati anche se purtroppo arriveranno ad essere utilizzati a pieno per poco tempo perchè la denatalità incombente, non contrastata adeguatamente per la mancanza dei servizi necessari per i genitori, le renderanno rapidamente inutili.
La qualità degli interventi sulle strade come quelli su Corso Umberto, apparentemente un cantiere interminabile come quello della Sagrada Famiglia a Barcellona, è sotto gli occhi di tutti, mentre gli interventi su Viale Europa e Via Vestina languono e a questo punto inizio a dubitare saranno completati entro la scadenza tassativa prevista dal PNRR.
Vorrei tanto esclamare In Lak’Ech ma come comprenderete non è facile ma vi prometto ci proverò, nel frattempo vi esorto a leggere gli interessanti contributi di questa uscita.
In volando alto vi proponiamo un estratto dell’intervento del Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella alla Cerimonia di consegna dell’onorificenza accademica di Dottore honoris causa dall’Università di Aix-Marseille contestato successivamente dalla portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova che le ha definite «invenzioni blasfeme». Riporto di seguito tratti delle dichiarazioni della Zakharova alla Tass: «Ha tracciato parallelismi storici scandalosi e francamente falsi tra la Federazione Russa e la Germania nazista», «ha affermato che le azioni della Russia in Ucraina sono di natura simile al progetto del Terzo Reich in Europa. È strano e folle sentire invenzioni così blasfeme dal presidente dell’Italia, un Paese che conosce in prima persona cosa sia veramente il fascismo». A chi oggi in Italia in occidente e nel mondo giustifica l’atteggiamento dei russi consiglio di leggere l’intervento di Mattarella per farsi una idea.
Sperando di non avervi annoiato vi esorto a seguirci e interagire al nostro indirizzo mail ilsorpassomts@gmail.com e sui nostri canali social.
Infine vi ricordo abbiamo pubblicato il bando del terzo concorso letterario nazionale di giornalismo e poesia a cui vi esorto di partecipare con scadenza di invio degli elaborati al 28 fennraio 2025.