Ancora sulla Pineta. Facciamola vivere come luogo d’incontro per conoscere e conoscersi
via mail da P. D.
In un numero precedente de “IL SORPASSO” campeggiava un titolo a tutta pagina “riprendiamoci la pineta”.
È stato scritto che le relazioni umane e la socializzazione richiedono spazi e luoghi idonei. Nel passato la pineta era un camping molto apprezzato da tantissimi giovani.
Venivano da tante parti d’Italia e d’Europa per piantare le loro tende e usufruire di un mare eccezionalmente pulito. Scomparsa questa funzione, per un lungo periodo abbiamo assistito alla sua non fruizione, un abbandono totale da parte delle istituzioni e dei cittadini. Ad oggi vi è una piccola parte dove un campo di bocce, due tavolini, un casotto e una fontanella di acqua fresca fungono da elementi di aggregazione per un numero non insignificante di fruitori. Tutta la restante parte della pineta, la più grande, registra presenze sparute di qualche famiglia con pargoli che fanno merenda. È veramente un’area importante e, a mio avviso, può rappresentare un luogo di socializzazione, informazione e conoscenza. Penso che da maggio a settembre tramite piccoli interventi strutturali mobili e un incarico ad un giornalista di fama nazionale, possa rappresentare un grande richiamo non solo per i residenti ma anche per i turisti. Ogni due settimane dovrebbe essere intervistato un personaggio del mondo della cultura, dell’impegno civile, dello spettacolo, dello sport, della politica. Tutto questo sull’esempio della Versiliana che ogni anno, con un modello operativo estremamente semplice, richiama migliaia di presenze. Montesilvano non ha un programma di eventi consolidato e quindi ciò che si propone può supplire con poca spesa. Contemporaneamente il far tornare a vivere la pineta può rappresentare, proprio per la sua collocazione praticamente sul mare, un’oasi anche per famiglie con bambini.
Infine due o tre giorni alla settimana un bar pasticceria attrezzato con struttura mobile, una orchestrina, una banda, una pedana per ballare, potrebbero rivitalizzare l’intera area e magari far uscire i turisti rintanati negli alberghi.
Si dice che non ci siano molti spazi pubblici a Montesilvano. Per prima cosa andrebbe censito ciò che già esiste, magari verificando la disponibilità ad uso pubblico. Insomma bisogna offrire alternative reali ai cittadini ed ai turisti. Dove l’amministrazione comunale non può intervenire, per scarse risorse finanziarie o per intralci burocratici, è sufficiente che abbia idee chiare sul da farsi in modo da realizzare convenzioni con i privati. Non è possibile lasciare i beni pubblici in abbandono. Per Montesilvano è finita forse definitivamente l’era della edificazione selvaggia, bisogna quindi riprogrammare uno sviluppo che non può non partire dal commercio e dal turismo. Tuttavia perché ci siano sviluppo reale, occupazione e crescita sociale, c’è bisogno che le istituzioni intervengano con idee e progetti e sappiano offrire agli operatori economici nuove opportunità di investimento.
Risposta del Direttore:
P.D. la sua è una visione di chi probabilmente ha vissuto l’epoca della “pineta camping“ e con gli occhi di chi ha vissuto quelle stagioni, giustamente sogna di tornare a vivere la pineta come un tempo. La sua è una visione di elevata qualità e per fortuna non è il solo, colgo l’occasione per informarla che già nel corso dell’anno corrente si è organizzato un piccolo cartello di eventi nella pineta. Le consiglio di cercare il gruppo pubblico “Pineta Santa Filomena – Anfiteatro Green” su facebook e godere delle belle immagini di alcune serate, l’ultima il 27 Agosto. Inoltre non è indispensabile l’intervento dell’Amministrazione Comunale, qualunque cittadino o associazione può proporre progetti al Corpo Forestale dello Stato che ha in cura la Pineta di Santa Filomena