Conosciamo la struttura politica – Intervista ad Aliano

Il capogruppo del gruppo Ri(e)voluzione Anthony Aliano


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Abbiamo incontrato il capogruppo del gruppo Ri(e)voluzione costituito da Manola Musa e Anthony Aliano, gruppo di opposizione.

Ha letto la lettera di Gianfranco Costantini pubblicata sul numero di Luglio de Il Sorpasso?

No.

La legga per cortesia (attesa). È disposto come capogruppo a raccogliere il grido di dolore che ne emerge ed essere promotore in Consiglio Comunale del cambio delle regole che oggi permettono la trasformazione in corso delle zone a mare di Villa Canonico e Villa Verrocchio?

Faccio una valutazione differente rispetto ai soliti spot elettorali, a mio avviso, l’unico incarico professionale indispensabile per la Città di Montesilvano è quello da affidare ad un pool di esperti della materia urbanistica, svincolati professionalmente e familiarmente dalla Città, ai quali la politica deve demandare la rivisitazione e semplificazione delle norme urbanistiche. Il motivo è semplice: la politica non ha le capacità tecniche e può essere sin troppo condizionata da interesse per incidere positivamente sul regolamento edilizio. Mi sovviene un sorriso sarcastico quando ascolto politici attempati, che hanno amministrato negli ultimi venti anni, sostenere che Montesilvano sia brutta. Ho l’impressione che costoro vivano la realtà in modo dissociato. Mi domando come si possa non rendersi conto che le scelte attuate con l’ultimo piano urbanistico, poi rivisitato fino al 2004, abbiano mortificato la Città, oggi relegata a dormitorio, sempre più ghettizzata e degradata. Montesilvano è oggi lo specchio delle scelte intraprese dal 1998 in poi, su questo non c’è dubbio.

Il PRG può definirsi a tutti gli effetti una bestemmia giuridica poiché costruito in violazione della norma nazionale di riferimento, mi riferisco, ad esempio, alla disciplina delle distanze e sulle altezze al cui citato DM n. 1444 del 1968.

Non ritiene che una revisione complessiva del PRG, piuttosto che concentrarsi su poche varianti, richieda troppo tempo e di conseguenza le trasformazioni in atto danneggino irreparabilmente il quartiere cambiandone i connotati senza presenza degli standard (servizi) essenziali?

Assolutamente si. Ritengo indispensabile revisionare totalmente il PRG. Il regolamento comunale a mio avviso non può e non deve violare la normativa nazionale e regionale di riferimento. Il PP1 è un esempio di mala gestio perché i costruttori hanno sfruttato una totale anarchia delle regole di urbanizzazione, accordi convenzionali capestro e, come li definisce la Procura, rapporti di piacere con gli amministratori. Sarebbe per me un dispiacere se gli attuali amministratori dovessero dimostrare di non avere la forza ed il coraggio di imporre in modo unilaterale condizioni legittime. È impensabile che la città debba avere un quartiere abbandonato e isolato con una strada costruita a metà, marciapiedi costruiti a metà, una rotonda costruita a metà (PP1). Un ghetto a ridosso e grattaceli che spuntano tra abitazioni mono e bi piano. Perché questo? Perché esistono degli accordi di programma assurdi che consentono ai costruttori di attendere il completamento dell’ultimo comparto da costruire per procedere con le opere. Un amministrazione che si rispetti deve chiedere, in un primo momento, il rispetto bonario dei contratti e/o una ridefinizione degli stessi che risulti funzionale per la Città. In alternativa, se ciò non fosse possibile, deve procedere con la risoluzione dei contratti predisponendo le opere in proprio, con escussione delle fideiussioni e, dunque, chiedendo i danni che la comunità è costretto a subire da tempo. Mi domando come facciano molti cittadini, che hanno acquistato a prezzi elevati gli immobili nelle zone oggi degradate, convinti dalle opere di urbanizzazione poi non realizzate, a non protestare in piazza per il danno economico che hanno patito? Per il C.so Strasburgo, ad esempio, ritengo sia impensabile che l’imprenditore possa avere la concessione sine die per il completamento dei comparti e, come detto, ritenersi legittimato a lasciare la zona nel degrado omettendo il completamento delle opere di urbanizzazione. Sono dell’avviso che se non si è in grado di completare il comparto o non si vuole, che si provveda comunque al completamento delle opere di urbanizzazione o che si provveda alla risoluzione dei contratti considerando scadute le concessioni e si provveda, in definitiva, con l’esproprio dei terreni per pubblica utilità, con ultimazione dei lavori, previa escussione delle polizze fideiussorie e richiesta di risarcimento dei danni patiti dai cittadini per troppo tempo.

Il PRG credo sia una bestemmia giuridica poiché contraddice la norma nazionale di riferimento

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