La didattica a distanza ai tempi del Covid
di Gianluca De Santis
#LaScuolaNonSiFerma , anzi, la scuola non si è fermata proprio!
#LaScuolaNonSiFerma è il titolo dell’iniziativa lanciata dal Ministero dell’Istruzione per raccontare, in una rubrica dedicata e sui propri canali social, tutte le esperienze, le storie, i gemellaggi, gli esempi di didattica a distanza che arrivano ogni giorno dalle scuole italiane. Un modo per non perdere il contatto con le studentesse e gli studenti, per animare il racconto delle buone pratiche, per riunire le istituzioni scolastiche. E per dimostrare che il mondo della scuola, anche in un momento così difficile e imprevedibile, vuole andare avanti.
È nostra testimonianza diretta di redattori del Grande Sorpasso, come genitori, che la scuola non si è fermata. I nostri figli, come quelli di tutta Italia, sono a lezione la mattina, studiano il pomeriggio, scambiano compiti, soffrono, ridono, senza “contatto sociale”, ma con un’intensità incredibile.
Erano pronte le scuole italiane a questo tsunami che, prima di essere digitale, è soprattutto organizzativo e culturale? Al 25 marzo, a meno di 20 giorni dall’avvio di questo grande inaspettato esperimento sociale, il Ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, nel corso di un question time svolto alla Camera dei Deputati, ha parlato dei primi risultati sul monitoraggio per la didattica online: “Circa il 93% delle scuole italiane ha compilato un questionario articolato in 21 domande. Dal rilevamento effettuato emergono dati significativi. Le istituzioni scolastiche che hanno attivato sistemi di didattica a distanza, ha evidenziato il Ministro, sono riuscite a coinvolgere circa il 94% degli studenti utilizzando molteplici strumenti e l’89% delle scuole ha predisposto specifici materiali per gli alunni con disabilità. I dati del monitoraggio confermano quindi una grande solidarietà della comunità scolastica, testimoniata dal 41% delle istituzioni interpellate che hanno attivato forme di collaborazione”.
In Abruzzo a questo monitoraggio ha risposto la totalità delle Istituzioni scolastiche. Solo 16 Scuole hanno dichiarato (al momento della somministrazione del sondaggio) di non utilizzare alcuna piattaforma, sebbene sia risultato pari a zero il dato delle scuole che non hanno realizzato alcuna attività. La sfida della didattica a distanza è stata raccolta per la prima volta dopo l’emergenza da oltre il 70% delle Istituzioni scolastiche, mentre per il resto delle stesse era frutto di un’esperienza pregressa.
Luci ed ombre ce ne sono. Diversi sindacati della scuola hanno lamentato il rischio del digital divide, visto che il 25% delle famiglie non accede al web, oltre la metà delle famiglie con minori non possiede un computer e un allievo su tre ha problemi ad accedere alle lezioni on line. Su questo fronte le scuole, anche del nostro territorio, si sono attivate con la consegna di dispositivi (notebook e tablet), anche grazie al Decreto Cura Italia, DM 187/2020 che ha stanziato 85 milioni di euro per la didattica a distanza, di cui 70 milioni per mettere a disposizione degli studenti meno abbienti, in comodato d’uso, dispositivi digitali individuali e connessione internet.
Ma molte sono le famiglie, anche non necessariamente non abbienti, che non hanno il sufficiente numero di pc per tutti i figli, a cui si aggiungono gli stessi genitori eventualmente in smart working.
Per sostenere la scuola a distanza anche l’Ufficio Scolastico Regionale per l’Abruzzo ha attivato un nuovo sito web all’indirizzo www.usrabruzzodida.it con spazi dedicati ai docenti, agli studenti e ai dirigenti scolastici, con l’obiettivo di sostenere i percorsi di didattica a distanza. Dal giorno della sua attivazione, il 9 marzo scorso, sono state 1.043 le iscrizioni effettuate ai webinar: sono stati, infatti, proposti e calendarizzati 36 webinar per i docenti, studenti e dirigenti scolastici. Sono stati moltissimi i docenti che si sono resi disponibili per realizzare attività formative, oltre alle molteplici attività già poste in essere dall’equipe formativa territoriale.
Le scuole hanno fatto solo “didattica”, assegnato compiti e interrogato? In alcune classi l’ora di lezione dura 50 minuti, in altre 40, in altre 35. Non abbiamo dati statistici, sappiamo dalle nostre esperienze che le scuole non sono tutte uguali e anche nella stessa scuola le esperienze non sono le stesse: ci sono docenti troppo esigenti con un’attività didattica intensa ad altri che hanno mollato subito la presa, ma anche chi punta molto alla relazione, a momenti di socialità. Chi controlla il lavoro svolto? Ma si pensa anche al benessere di docenti e studenti?
Tornando alle buone prassi, abbiamo raccolto dal sito del Ministero dell’Istruzione diverse belle iniziative. In home page campeggia “Etciù!: Il videogioco realizzato dagli studenti con la didattica a distanza” della classe II C del Liceo Scientifico Statale Corradino D’Ascanio di Montesilvano. Il videogioco è pensato per un pubblico di bambini, per intrattenerli e educarli nello stesso momento. Lo scopo primario è quello di favorire la memorizzazione delle raccomandazioni del Ministero della Salute, volte a limitare la diffusione del Covid-19, utilizzando il linguaggio dei giochi. Il progetto, coordinato dai docenti Graziano Fabrizi, Monica Mariani e Rita De Vincentiis, è un esempio di didattica a distanza. Nonostante il momento così delicato per tutti noi, hanno dichiarato i professori, la scuola non si ferma: resta solo a casa.
Restando nell’area metropolitana, il sito dell’Ufficio Scolastico Regionale Abruzzo ci racconta che gli studenti del corso di conversazione in Lingua spagnola del Liceo Statale G. Marconi di Pescara hanno realizzato il Video “Omaggio a Luis Sepúlveda”, sotto il coordinamento della docente Emanuela Rullo, dedicato allo scrittore cileno morto per coronavirus.
Con questo numero del Grande Sorpasso apriamo una finestra sul mondo delle scuole: abbiamo chiesto a diversi istituti di portare la propria esperienza della didattica a distanza. Iniziamo con Giuseppe Toletti Docente di Economia Aziendale dell’Istituto Tecnico Statale Aterno-Manthonè di Pescara.
D. Didattica a distanza. Eravate pronti come scuola? Come la comunità scolastica (docenti, ATA, alunni, famiglie) ha reagito?
R. Siamo stati lungimiranti. Da tempo seguivamo corsi, anche avanzati, sull’uso delle REA (Risorse Educative Aperte) e sulle possibilità di poter operare in contesti diversi dalla solita aula fisica, appunto in aule virtuali. Ovviamente queste nuove tecnologie impongono un ripensamento e un ricondizionamento culturale sul modo e sui contenuti della tradizionale didattica, mantenendo il buono del tradizionale e integrando necessariamente con il nuovo.
Qui la risposta, durante l’emergenza, nei primi tempi, è stata poco omogenea, ma comunque molto soddisfacente. Del resto non si poteva pretendere una riconversione mentale e materiale immediata, non solo dai docenti, ma anche da studenti e famiglie.
Inoltre, non tutti sono dotati di strumenti efficienti e questo è un elemento che va ben considerato come forte limite operativo. Fortunatamente le risorse recentemente destinate alle scuole in questa direzione sono state ben stanziate (e ce ne vorranno altre).
Devo dire che tutta la mia scuola era pronta e la DAD è stata attivata con successi progressivi evidenti, grazie a lezioni regolari e partecipate. La nostra scuola in particolare si è adoperata per risolvere problemi concreti degli studenti meno abbienti per dotarli del necessario.
D. Le attività PCTO (Percorso per le Competenze Trasversali e l’Orientamento, l’ex alternanza scuola lavoro) sono state sospese da decreto. Avete comunque realizzato iniziative integrative al programma scolastico ordinario?
R. Certo. Abbiamo attivato iniziative di PCTO a distanza, con un successo operativo e didattico impensabile al momento di prendere la decisione. I ragazzi si sono come catapultati dentro iniziative a distanza. In particolare questo è il caso del recente “#ANDRÀTUTTOBENE Hackathon Workshop Webinar” del 7 aprile. Ben 80 partecipanti, tra cui oltre 20 tra rappresentanti del mondo delle imprese (Confindustria, Camera di Commercio, CSEN), imprenditori, professionisti, docenti universitari, 10 Startup simulate dai ragazzi di due classi (IV C SIA e IV H AFM). Una qualità dei lavori presentati in PowerPoint, esposti con chiarezza quasi da adulti, cosa che ha sbalordito tutti. Mai tante persone così di peso per un evento scolastico. Mai tanta voglia di fare e di partecipare tra gli studenti, avversari leali in una sana competizione. Parlo a ragion veduta visto che mi occupo di queste cose da oltre 30 anni.
Un evento che ha fatto capire a tutti che per fare buoni PCTO serve solo voglia di sapere e di fare e, non ultimi, docenti e partners che ci credono fattivamente e non a parole. Ovviamente risultati simili non si ottengono dall’oggi al domani. Non sono frutto del lockdown, non partono da questo marzo, ma partono da lontano, da anni di precedenti attività e sperimentazioni. Si dirà che è solo un esempio. Certo, ma la direzione è questa. Non nutro alcun dubbio. Non lo nutrivo prima del Coronavirus e non lo posso nutrire oggi, visti i risultati.
D. Per il futuro prossimo, come vi immaginate la scuola alla ripresa?
R. La DAD (Didattica a Distanza) deve integrare la DT (Didattica Tradizionale). Non può e non deve sostituirla. Ma per realizzare questo, oltre a ore di formazione e a supporti informatici adeguati (hardware e software), il Ministero dovrà sforzarsi di rivedere tante cose.
Ne cito solo alcune:
– riduzione drastica degli alunni per classe;
– salto di qualità tecnologico (HW e SW);
– semplificazione e riduzione delle materie (oggi si arriva anche a 18 materie in una classe);
– modulazione orario tra ore a scuola fisica e ore a scuola virtuale, ossia in DAD;
– last but not least RISORSE RISORSE RISORSE.
Anche gli operatori e gli enti locali dovranno rivedere i loro vecchi schemi. Operare di più in sinergia con le scuole e fare meno convegni auto-celebrativi. Questo se non vogliamo gettare al vento, a mio modesto avviso, ciò che, forse in modo inatteso, ci ha offerto questa situazione drammatica la quale, da rischio potente che ci ha lasciati quasi inebetiti per alcuni giorni (pochissimi per fortuna), si è trasformata e si va trasformando ancora in una opportunità da cogliere. Ci vorranno risorse e coraggio ma la via è questa.
Ringraziamo il prof. Toletti per il prezioso contributo!
Come Grande Sorpasso saremmo contenti di poter aprire un dialogo con genitori, studenti e tutti coloro interessati al mondo della scuola, anche sulla nostra pagina Facebook https://www.facebook.com/ilsorpassomontesilvano/ per capire come sta andando la vostra esperienza di didattica a distanza ai tempi del Covid.
Potete raccontare la vostra esperienza di didattica a distanza? Chiediamo per questo interventi “costruttivi”, pensando che ogni critica deve servire a migliorare e non a denigrare. Ci raccomandiamo! Ricordiamo che le parole sono importanti, anche e soprattutto quando sono scritte sui social!