Mens sana: il ben-essere psicologico
della dottoressa Marzia Capoani, psicologa
Riprendiamo la rubrica della psicologia affrontando un argomento attuale e stimolante: il benessere psicologico.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce il benessere psicologico come “una condizione in cui l’individuo è in grado di sfruttare le sue capacità cognitive o emozionali, esercitare la propria funzione all’interno della società, rispondere alle proprie esigenze quotidiane, stabilire relazioni efficaci e adattarsi alle variazioni ambientali che si presentano”.
Si tratta quindi di una condizione in continua mutazione che può portare la persona a un equilibrio sia personale sia legato all’ambiente in cui vive.
Trattandosi però di una condizione in continua mutazione, può variare in presenza di preoccupazioni, pensieri, relazioni e/o situazioni ambientali, fino a provocare sintomi di ansia, depressione e mancanza di autostima o in casi più gravi anche sfociare in patologie autoimmuni.
Insomma, il benessere psicologico, così come quello fisico, è parte integrante della persona.
La nostra società è molto orientata al benessere: al raggiungimento di questo obiettivo concorrono anche diversi centri sportivi, presenti in tutte le città, che invitano le persone a svolgere attività fisica così da mantenersi in forma.
Ma se arriva un momento in cui manca il benessere psicologico, come si fa?
Tante persone si limitano ad andare avanti, pensando che il “tempo aiuterà” e le cose andranno al loro posto prima o poi.
E se invece si pensasse di “trovare aiuto in uno specialista della mente”?
Come psicologa sento ancora e purtroppo molto spesso la frase “Andare da uno psicologo? Non sono mica matto!!!”.
Sfatiamo questo mito. I percorsi di sostegno psicologico e di terapia aiutano soprattutto persone che stanno attraversando un momento difficile della loro vita, un disequilibrio che ha comportato un dissesto nel loro benessere psicologico.
Quindi l’obbiettivo di noi psicologi è quello di aiutare le persone a ritrovare il proprio benessere.
In alcuni casi i percorsi sono lunghi; in molti, invece, sono limitati a una fase della propria vita. Questi percorsi aiutano la persona e vedere le cose da altri punti di vista e a ritrovare così il proprio equilibrio.
Andare dallo psicologo non significa per forza avere un problema, ma capire come affrontare alcuni elementi che ci caratterizzano. Significa cercare di raggiungere un equilibrio e capire alcune difficoltà che la vita ci mette davanti, dandone un significato alternativo e comprendendo come stiamo.
Nella società moderna e post Covid, sono diversi coloro che hanno intrapreso percorsi di sostegno psicologico.
La scelta di intraprendere un percorso è molto importante, perché l’equilibrio di uno può portare inevitabilmente a un diverso equilibrio anche di chi gli sta accanto e, di riflesso, anche della società tutta.
Andare “in terapia” infatti significa sia comprendere alcuni comportamenti, ma anche cosa ci affligge e quali emozioni sono correlate. Allo stesso tempo si cerca di dare loro un nome, di gestirle e conviverci più serenamente.
Un altro importante aspetto che si può considerare svolgendo un percorso è quello di combattere lo stress e arrivare a una maggiore motivazione personale, giungendo così anche a costruire un percorso di crescita personale.
Sfatiamo quindi miti e credenze comuni e proviamo qualche volta a fare due chiacchiere con un professionista della mente. Forse potremmo anche ritrovare una strada perduta, sviluppando una maggiore conoscenza e consapevolezza di noi stessi.