Questo mese sorpassiamo… i condannati all’insignificanza
di Vittorio Gervasi (num.Aprile 2019)
C’è un film che non ho visto, appena uscito nelle sale cinematografiche, che però mi ha incuriosito per il titolo “Momenti di trascurabile felicità“. Ho così deciso di leggerne la trama. In estrema sintesi racconta di un uomo che, vittima di un incidente, muore, ma ha l’opportunità di ritornare sulla terra per un’ora e trentadue minuti.
Questo tempo gli basterà per capire cosa è realmente necessario e importante nella vita.
In così poco tempo si può comprendere l’immenso valore di una vita?
Sì, quando il tempo scarseggia, ogni secondo può essere importante;
tutto acquista rapidamente un senso ed un significato, e viceversa, tutto ciò che non ha senso, perde immediatamente di importanza.
In una situazione di pericolo estremo si apprezza ciò che si ha e che quotidianamente magari si disprezza.
La nostra mente seleziona rapidamente tutto, come la mietitrebbia separa il grano dalla pula; ma questo purtroppo accade solo in caso di necessità estrema.
Invece nella quotidianità, quando non c’è alcuna urgenza, quando ci sembra di poter disporre di tutto, compreso il tempo, l’autentico valore delle cose si perde.
La cinematografia può aiutare a rimettere in fila i pensieri per ridargli un ordine. La quotidianità vissuta senza sosta talvolta consuma e annebbia la vista.
La ricerca del significato delle cose, prima che sia troppo tardi, libera da un approccio superficiale e fornisce sapore a tutto evitando di vivere con rimorsi e rimpianti.
Ma andiamo avanti. Ogni giorno operiamo delle scelte, decidiamo in quale direzione andare, quali iniziative intraprendere, dove puntare le nostre risorse materiali e intellettuali.
Cosa determina le nostre scelte? Ciò in cui crediamo. E se abbiamo un credo forte, un sistema di valori consolidato, allora credere è importante tanto quanto vivere. Talvolta però il nostro credo lascia spazio alla convenienza, quella momentanea, quella spicciola, quella del ritorno immediato in termini di successo a breve, del poter raccogliere subito, del poter dire “anche questa volta me la sono cavata”, sono riuscito a rimanere a galla, ho sgomitato un po’ però sono riuscito a farmi spazio, anche se non era la scelta giusta ma la convenienza ha reso necessario far questo, faccio quello che fan tutti per seguire l’onda del momento, cavalco la contingenza, salgo su un treno in corsa piuttosto che aspettare il treno giusto che però ora non passa, e la lista si potrebbe allungare all’infinito cercando giustificazioni a tutto.
La libertà di fare scelte è sacrosanta, ma ogni libertà porta con sé il concetto di responsabilità.
La nostra democrazia offre tanta libertà, e dobbiamo ricordarlo e apprezzarlo sempre, ma senza responsabilità diventa una terribile forma di governo.
La società liquida, dove ciò che è vero oggi non lo è più domani, ha reso instabile tutto, ha introdotto il concetto di precarietà in tutte le relazioni umane minando la fiducia nelle fondamenta.
Senza fiducia non c’è società che regga, si assisterà inevitabilmente alla degenerazione della democrazia per abuso della libertà.
Ci sono fatti che dovrebbero allarmare, ma che passano invece come fatti normali: questo è il sigillo della decadenza.
Purtroppo gli artefici, prima ancora di condannare un territorio, autocondannano se stessi all’insignificanza.
Ma possiamo star tranquilli, perché la situazione è grave ma non è affatto seria.