La Brasserie sul mare: Realizzare la carta Visit Montesilvano
La Brasserie sul mare
Realizzare la carta Visit Montesilvano
di Domenico Forcella
Intervista a Davide De Stasio, gestore della “Brasserie sul mare” sul lungomare tra la Stella Maris e la rotonda all’altezza di via Marinelli. Questa intervista, realizzata in agosto, è pubblicata solo ora per nostra incapacità di trovare spazi sui numeri procedenti. Ci scusiamo con Davide, montesilvanese di adozione, ricco di idee e spunti per migliorare la qualità della ricettività a Montesilvano. La “Brasserie sul mare” è una delle prime ad aver ricevuto la targa per attività storica attiva da oltre 30 anni.
D. Ci racconta come mai lei ha rilevato questa attività?
R. Io vengo da Torino e sono stato rapito dal colore del mare, dal verde della pineta, se ci volge all’interno dal Gran Sasso e dalla Maiella e dalla luce calda, tutti aspetti che contrastano apertamente con il grigiore di Torino. Io sono venuto esattamente venti anni fa per avviare l’ippodromo di Pescara come consulente dall’ippodromo di Torino. La missione iniziale prevedeva 15 giorni per formare il responsabile scommesse, ma poi non sono più tornato indietro. Mia moglie, diplomata all’alberghiero, ha notato questo locale chiuso e lo abbiamo rilevato. È un locale storico: infatti vi ho trovato le foto dei Pooh e di Celentano; ai tempi de “La Racchetta” negli anni ’80 era molto in voga e si chiamava Ruentail. Lo abbiamo rilevato nel maggio 2005 dopo essere stato chiuso dalla ASL per un anno e mezzo in quanto erano necessari lavori di adeguamento. In dodici anni siamo giunti ad essere l’attività di ristorazione di più longeva gestione sul lungomare al netto dei ristoranti “Ciccio” e “La vigna”, che però sono localizzati sulle vie traverse. Ciò è sintomo di una grande difficoltà per le attività del lungomare.
D. Come vede modificata la città in questi venti anni?
R. Io la vedo modificata in meglio, ho visto tanti cambiamenti soprattutto nelle amministrazioni che si sono via via trasformate. Gli amministratori di oggi sono oramai forse amici dei personaggi squallidi che ho intercettato venti anni fa, ma completamente differenti.
Per fare un esempio, le racconto quanto accadeva non più di tre anni fa in via Trieste, qui vicino, dove la via era chiusa a metà percorso con una rete. A mia richiesta, presso l’ufficio Urbanistica mi risposero la via era chiusa perché allagata. Allora dissi: “Bene, va quindi tolta l’agibilità alle abitazioni che si raggiungono da quel punto in poi”. Per farla breve la strada dopo un po’ è stata aperta. Sa per quale motivo era chiusa? Perché i residenti non volevano far parcheggiare in quella via i cosiddetti “sciacquaculi” d’estate. Questa è la realtà che ho vissuto fino a qualche anno fa.
Ho notato una evoluzione nella qualità degli amministratori perché si riesce a discutere con loro; al contrario prima si doveva subire il loro atteggiamento distaccato in quanto non si riusciva nemmeno a interloquire. Certo, oggi non tutto è perfetto, ma complessivamente li ritengo molto migliorati.
D. Mi fa un esempio per il quale non valuta positivamente gli attuali amministratori?
R. L’isola pedonale deserta, da via Marinelli a viale Abruzzo, dal giovedì alla domenica la sera, per il secondo anno consecutivo, dal primo week end di luglio a fine agosto. È comprensibile fare la prova un anno ed è accaduto l’anno scorso con quattrocento metri di isola pedonale deserta, ma ripetere l’errore per il secondo anno consecutivo non ha davvero senso. Le attività hanno cercato di offrire intrattenimento: infatti “Sabbia d’oro” a inizio estate ha proposto le musiche dal vivo, noi abbiamo attrezzato la zona del dopocena con le casse, i miei dirimpettai fanno karaoke da sempre, ma anche quest’anno piano piano la musica si è spenta. Il punto è che chi arriva da Pescara vede il vuoto e non comprende che è possibile entrare e parcheggiare qui alla Stella Maris, quindi percorre la rotonda e va via. Chi arriva non viene invogliato a fermarsi. Probabilmente avrebbe più senso chiudere all’altezza di viale Abruzzo e renderlo a senso unico. Oppure, se isola deve essere fino a via Marinelli, bisogna investire con spettacoli itineranti ed eventi per richiamare fruitori e turisti in questo tratto dell’isola pedonale deserta.
D. Una proposta di miglioramento?
R. Quando si percorre il lungomare in macchina, non si apprezza la bella pineta che abbiamo. Abbiamo chiesto all’allora Corpo Forestale dello Stato di abbassare sensibilmente la siepe a ridosso del marciapiede, ma la risposta è che la siepe protegge dalla salsedine i pini marittimi. Ma se sono pini marittimi, è la definizione stessa che afferma che possono resistere al salmastro del mare. La siepe va ridotta e, se possibile, va eliminato il muretto. In questo modo si apprezzerebbe la bellezza della pineta, sarebbe più fruita e si allontanerebbe il commercio notturno, facilitato dalla copertura delle siepi.
Ho negli occhi la strada di Miami beach e qui potremmo avere la stessa qualità ambientale. Lo sa che in pineta sono presenti molti scoiattoli neri e diversi tipi di uccelli?
D. Un’altra proposta di miglioramento?
R. Se andiamo a visitare Londra, dal web possiamo ottenere la carta Visit London e trovo le convenzioni per i trasporti, per gli alberghi, per i ristoratori e altro. Se un turista viene a Pescara con Ryanair e si fa accompagnare in taxi a Montesilvano, paga più il taxi che l’aereo. Perché non realizziamo una carta Visit Montesilvano e aggreghiamo un’offerta di qualità a prezzi controllati? Ad esempio, possiamo chiedere ai lidi di offrire spazi, magari le ultime file ombrellone e sdraio, a 10 €/giorno, menù a 15 €, trasporti in taxi Pescara-Montesilvano a 10 €, hotel a 40 €, … e così si riesce ad attrarre turisti. Inoltre con la scheda che viene letta dal terminale dell’esercente puoi cercare il feedback del turista creando engagement con l’obiettivo di farlo tornare ed essere testimonial positivo di una esperienza appagante. Se mettiamo i ragazzi del Liceo D’Ascanio a realizzare il progetto forse riusciamo a promuovere Montesilvano meglio di oggi.
D. Lei è una fucina di idee: come ritiene che si possa migliorare l’accoglienza dei turisti?
R. Dobbiamo investire sugli eventi. Per recuperare le risorse basterebbe far pagare agli esercizi commerciali le imposte comunali, come la TARI, dal primo mese dal rilascio delle licenze, e non dopo il primo anno. Se nel corso del primo anno di attività non arrivano cartelle, spingiamo gli esercenti a raggranellare il più possibile risorse e poi chiudere. Questo è uno dei motivi per il quale il Comune non riesce a incassare tutto l’imponibile.
Inoltre è incredibile che nel pomeriggio nelle traverse a mare si applichino a raffica multe per divieto di sosta del valore di 64 euro facendo indispettire gli “sciacquaculi”, senza tentare di essere comprensivi con gli indisciplinati per sensibilizzarli al rispetto del codice della strada. Sarebbe meglio avvisare gli indisciplinati la prima volta, una sorta di ammonizione, registrando su un supporto digitale disponibile a tutti i componenti la Polizia Municipale l’emissione dell’avvertimento, per poi multarli dalla seconda infrazione.