Intervista a Ottavio de Martinis sul sistema d’ accoglienza
SPRAR aperti da luglio ‘17
De Martinis: “Certi che i centri di accoglienza chiuderanno”
di Mauro De Flaviis
Rispetto alla scelta del nostro Comune, subito dopo i primi 7 progetti attivati in Abruzzo per 286 posti (Fossacesia, Palmoli, L’Aquila, Pizzoli, Pescara, Roseto, Teramo) www.sprar.it/i-numeri-dello-sprar, ad aderire al Sistema di Protezione per i Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR) e ottenere la chiusura dei Centri di Accoglienza Straordinaria (CAS), abbiamo chiesto al vicesindaco Ottavio De Martinis un aggiornamento sulla tempistica della realizzazione del progetto
D: Abbiamo appreso che avete individuato i locali per procedere nel progetto SPRAR. Quante proposte avete ricevuto e quanti punti di accoglienza aprirete?
- Al nostro recente bando per la ricerca di immobili, nei quali realizzare il sistema di protezione per i richiedenti asilo, non localizzati in zona turistica e centrale, hanno risposto in dieci proponenti. Tra questi abbiamo accolto 6/7 proposte.
- Dove sono localizzati questi immobili e quanti ospiti riceveranno?
- Nelle zone periferiche e collinari e non come i precedenti CAS in zona turistica. Ad oggi abbiamo 300 ospiti nei CAS; negli SPRAR ne ospiteremo 161.
- Quando prevedete di sottoscrivere i contratti e aprire questi locali?
- Abbiamo sottoscritto con i proponenti i preliminari che li impegnano a sottoscrivere i contratti di locazione entro aprile. Abbiamo l’importante scadenza di fine marzo da rispettare per la sottoscrizione dei contratti con le associazioni che hanno risposto all’altro bando per la gestione dei punti di ospitalità stessi.
- Quante offerte di collaborazione avete ricevuto e quale il tempo necessario per finalizzare?
- Dodici associazioni, anche extra-regionali, hanno formalizzato il loro interesse a gestire i punti di accoglienza che andremo ad attivare, per tutti gli aspetti, compresi la mediazione culturale, l’assistenza psicologica e la formazione. L’obiettivo è sottoscrivere gli accordi entro il mese di marzo per poter rispettare la prossima scadenza temporale che il Ministero degli Interni ha fissato. Ciò ci permetterebbe di avviare l’attività dei centri per i primi di luglio.
- Se ciò si avvererà, quando potranno essere chiusi i CAS?
- Abbiamo ricevuto l’assicurazione dal Prefetto che saranno chiusi e confidiamo nella sua parola. Nella peggiore delle ipotesi immaginiamo che dai primi di luglio sposteremo 161 ospiti dai CAS alle nostre strutture e il resto andrà a scemare con spostamenti verso CAS presenti in altri territori.
- Quale il numero di ospiti per struttura e per quanto tempo è prevista la loro permanenza?
- Avremo strutture di differente dimensione, da una decina a un massimo di cinquanta ospiti. Nella struttura di dimensione maggiore avvieremo anche la mensa dei poveri e l’emporio solidale che saranno gestiti dalla Caritas e dall’Azienda Sociale.
- In definitiva, quali i miglioramenti attesi?
- Innanzitutto dimezzeremo gli ospiti; poi non li avremo in zona turistica, ma saranno presenti su tutta la città e soprattutto la gestione dei centri sarà nostra e non della Prefettura, e ciò ci permetterà di avviare azioni correttive rapidamente in caso di eventuali problematiche.