Piccola storia triste dei lavori su corso Umberto zona Cormorano

di Mauro De Flaviis

I lavori sono iniziati il 16 gennaio previsti terminare in trenta giorni.

Dopo un mese e mezzo erano stati pavimentati i marciapiedi, sostituiti i cordoli e rialzati i tombini nella strada a livello marciapiedi in attesa della successiva asfaltatura.

A questo punto dei lavori, quando è stata compresa la natura dell’intervento, un proprietario di una delle abitazioni insistenti sulla zona oggetto dei lavori, ha segnalato al direttore dei lavori la incapacità delle preesistenti reti delle acque bianche e nere di evitare allagamenti a causa della natura dei lavori. Il livellamento della sede stradale ai marciapiedi avrebbe impedito alla strada di svolgere la funzione di accumulo di acqua esponendo gli edifici della zona ad un peggioramento rispetto al fenomeno degli allagamenti. Il proprietario ha preannunciato al direttore dei lavori di ritenerlo direttamente responsabile per carenza progettuale in caso di futuri allagamenti e che a lui e di conseguenza al Comune, committente dei lavori, avrebbe chiesto il risarcimento dei potenziali danni futuri.

A valle di tale interlocuzione e dopo circa una settimana dalla fine dei lavori, sempre prima della posa dell’asfalto, sono iniziati dei lavori di scavo al centro della strada per posizionare un grosso tubo con la funzione di nuovo collettore fognario. In aggiunta e in corrispondenza degli allacci fognari degli edifici insistenti sull’intervento sono partiti dei lavori di scavo sui marciapiedi da poco pavimentati, dall’altezza di Mc Donald fino alla rotonda con via Vestina.

Se la posa del nuovo collettore fognario fosse stata prevista in fase di progettazione, ciò avrebbe comportato un cronoprogramma differente del cantiere perché sarebbe stato utile partire dalla rotonda con via Vestina, punto d’innesto del nuovo ramo con la rete fognaria principale fino alle poste, per poi proseguire verso il McDonald’s che è l’ultimo edificio allacciato a questo nuovo ramo fognario. Se si fosse seguito questo cronoprogramma si sarebbe potuto scavare negli spazi pubblici e privati e allacciare nello stesso momento. Partendo dal Mc Donald si è dapprima scavato e rotto quello che era stato realizzato da poco negli spazi pubblici e dopo cinque mesi, quando si è arrivati ad innestare il nuovo tratto fognario con la condotta principale, si è proceduto a rompere negli spazi privati per connettere le abitazioni al nuovo ramo fognario.

Contemporaneamente alla posa del nuovo tratto fognario si è proceduto finalmente a realizzare anche un nuovo ramo di rete dell’acqua potabile posizionandolo a ridosso e sopra il nuovo ramo della fognatura e procedendo all’allaccio di una parte degli edifici insistenti.

  Segni inequivocabili di passaggio automobili su marciapiede

Tutti sappiamo quanto sia importante rinnovare la rete di distribuzione dell’acqua potabile ed è incredibile non sia stato preso in considerazione in fase progettuale, dovendo riqualificare un tratto di corso Umberto abbastanza esteso da Mc Donald fino a viale Europa. I dati di dispersione idrica pubblicati da ACA riportano storicamente valori di poco superiori al 50%, vedi pag. 35 della relazione tecnica al bilancio ACA https://aca.pescara.it/documents/pagine/attachments/Relazione%20Tecnica%202019.pdf dove a Montesilvano si certifica la perdita di oltre tre milioni di metri cubi l’anno di acqua tra il 2010 e il 2018. La carenza di acqua potabile è anche figlia delle ingenti perdite degli acquedotti ed è di primaria importanza rinnovare la rete quando se ne ha la possibilità e questo è un intervento che lo permetteva di certo a costi accettabili.

La scelta di rinnovare un ramo di rete idrica è una ottima scelta, meno è il posizionarla a ridosso della rete fognaria per il rischio di contaminazione dell’acqua potabile in caso di perdite. La speranza è sì rinnovino anche sul resto di corso Umberto, Viale Europa e via Vestina i rami di distribuzione dell’acqua potabile.

Il nuovo ramo di fognatura tra Mc Donald e via Vestina è stato allacciato nella prima metà di giugno dovendo anche risolvere qualche problema di quote.

Non avendo gestito in fase di progettazione la necessità di creare il ramo fognario ex novo la realizzazione dello stesso, in variante di corso d’opera, è andato a rilento dovendo considerare le interferenze con le reti dell’energia, del gas e della telefonia ed estendo ad oltre cinque mesi a lavori e le relative chiusure e impatti sui residenti.

Cosa si è ottenuto dai lavori completati tra il Mc Donald e via Vestina?

  • una pista ciclabile di 500mt non connessa alle piste ciclabili preesistenti, quella sul lungomare che arriva a Porto Allegro e quella su via Cavallotti che arriva nei pressi di Olimpic
  • due pini secchi sul marciapiede lato monte
  • dei dissuasori cilindrici costituiti di un impasto di cemento e marmo pesanti orientativamente quaranta chili, che quando vengono colpiti e disarticolati dal perno possono rotolare perché cilindrici e percorrono anche 50-100 metri travolgendo chi fosse sulla sua traiettoria fortunatamente rimossi a fine ottobre lasciando la pista ciclabile non protetta dalle automobili
  • una importante riduzione del giro d’affari causato dalla lunghezza dei lavori e lamentato dalle attività commerciali coinvolte superiore al milione di euro
  • uno scollamento di intenti tra i commercianti e l’amministrazione poiché progettista e direttore di Confesercenti non hanno trovato un accordo rispetto alle richieste di modifiche proposte dai commercianti, nonostante l’ingente investimento di risorse
  • automobili che si muovono su pista ciclabile e marciapiedi (vedi foto con impronte pneumatici su terreno delle piazzole dei pini)

Lascia un commento