Chi è di scena? Montesilvano 411 a.c.

Chi è di scena? Montesilvano 411 a.c.

Ricevuta via mail da Tommaso Pace

 

Nessun sipario, nessun suggeritore nascosto nel gobbo, nessun elemento scenografico e su di noi solo il cielo stellato. Eppure, anche a dispetto del torrido agosto, siamo stati piacevolmente a teatro.

È bastato poco più di uno spiazzo, fra i palazzi del centro cittadino, prestato allo scopo. Un fascio di luce ben diretto delimitava l’ambito della scena, lasciando lateralmente in ombra, due contrapposte platee di spettatori: gli uomini invitati a sistemarsi da una parte, le donne dall’altra. L’insolita disposizione preannunciava la commedia in programma. La Lisistrata di Aristofane fu per la prima volta rappresentata nel 411 a.c.

Sono appena apparse Angela, Cinzia, Lina, Simona e Valentina, è di rigore l’ordine alfabetico, allieve del Laboratorio Teatrale di Patrizia Di Fulvio, per il saggio di fine corso. Si muovono nei panni di Lisistrata, di Mirrina e di altre donne ateniesi in rivolta. Assistiamo alla presa del Partenone, il tempio sacro, posto sull’Acropoli della città. Nel nostro caso le ragazze si attestano sul consistente rudere, poco distante, di una fontana condominiale non più in funzione.

Toni concitati, pesanti invettive, gesti minacciosi in direzione del buio di fondo dal quale giungeranno, di rimando, da voci maschili fuori campo, reciproche invettive e minacce.

Urge un breve antefatto. Imperversava in Grecia, la guerra del Peloponneso fra Sparta ed Atene, ciascuna sostenuta da città alleate, ciascuna forte di presunte ragioni. Come uscirne? È nota la soluzione su cui Aristofane costruisce la sua commedia. Capitanate da Lisistrata, le donne ateniesi proclameranno un singolare sciopero del sesso. Si asterranno dal concedersi ai propri uomini fin a quando essi non si asterranno dal combattere. Ma come imporre loro questa astinenza se non costringendo di fatto all’astinenza le donne stesse?

Dopo un’intuibile successione di effetti comici, alla lunga lo sciopero raggiungerà lo scopo, farà breccia anche nel fronte avversario, convincerà le stesse spartane. Dilagherà a questo punto la pace.

Come leggere oggi la Lisistrata? Fermezza di carattere e consapevolezza della propria forza da parte del ‘sesso debole’ fanno pensare ad un manifesto femminista ante litteram, in anticipo di oltre duemila anni. Per altri aspetti la commedia propone un sorridente ma convinto messaggio pacifista, sui disagi e sulla disumanità di ogni guerra anche se vinta. È stata soprattutto sottolineata dagli studiosi un’assoluta novità introdotta in letteratura con Aristofane: per la prima volta il sesso prende le distanze dal genere tragico inaugurando un dissacrante e liberatorio filone che lambisce finanche una certa narrativa ed un certo cinema dei nostri giorni.

Torno, per concludere, a questa particolare serata montesilvanese. Lo chiamano ‘teatro-ovunque’ o ‘teatro da strada’ (‘da cortile’ nel nostro caso). Lo chiamano anche ‘teatro con poco budget’. Eppure vanno riconosciuti a questi adattamenti, a queste accorte riduzioni, indubbi meriti. Opere importanti non più lette né rappresentate sono riportate con pochi mezzi all’attenzione del pubblico, rianimate dopo un’accorta amputazione di parti poco significative, con aggiunta di inediti innesti ed invenzioni registiche. Basterà qualche esempio.

Come ogni rivoluzione che si rispetti anche quella di Lisistrata e delle compagne avrebbe bisogno di un canto corale, di un inno intonando il quale si rafforzi l’appartenenza al gruppo e si confermi la condivisione di un obiettivo. Le ragazze nel nostro caso intonano nei momenti cruciali ‘Aquarius’ celebrato motivo della controcultura hippy e pacifista americana anni sessanta. Un primo calcolato anacronismo di grande effetto. E se non basta, ad esprimere avversione per la guerra di ogni tempo, è possibile far ricorso alla capacità di sintesi della grande poesia. ‘E che venne alla donna del soldato? ’ Le ragazze chiudono in bellezza declamando la memorabile ballata di Bertolt Brecht.

Una serata come poche. Applausi per le allieve. Applausi convinti, in conclusione, al lavoro intelligente e alla dedizione della Di Fulvio.

Risposta del direttore: Gentilissimo Sig. Pace ospitiamo con estremo piacere il suo racconto dell’evento svoltosi presso la piazzetta dentro Galleria Europa 2 a cura dell’Arte del Teatro e la sua rilettura della Lisistrata di Aristofane. Arriviamo con due mesi di ritardo rispetto all’evento, ma è meglio il ritardo che l’assenza. Grazie!

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