Il generale Giuseppe Dezio.
Il generale Giuseppe Dezio.
di Pasquale Criniti
Giuseppe Dezio, generale di Brigata, Medaglia d’Argento al Valor Militare alla “memoria”, nacque a Montesilvano l’11 maggio 1877.
Il 28 aprile 1945, tre giorni dopo la fine della seconda Guerra Mondiale, a Villatora di Saonara, località a pochi chilometri da Padova e paese natale della moglie del generale, reparti partigiani provenienti da Camin, incoraggiati dalla notizia della resa delle truppe nazifasciste di Padova, cercarono di disarmare un presidio tedesco dislocato nei pressi del paese, ignari che durante la notte erano arrivati altri forti contingenti militari.
Dopo uno scontro a fuoco, che causò tre vittime tra i soldati tedeschi, implacabile e spietata si abbatté la reazione nazista.
Il centro abitato fu immediatamente circondato e messo a ferro e fuoco, causando la morte di undici persone compreso il generale Dezio che aveva offerto la sua vita in cambio di quella dei trentaquattro civili catturati durante il rastrellamento e che dopo un sommario processo furono abbattuti con un colpo alla nuca sui bordi di un fossato.
“Se una rappresaglia si vuole compiere, sia fatta a me, ma sia risparmiato sangue innocente“. Con queste parole il generale dei Carabinieri in congedo Giuseppe Dezio andò incontro alla fucilazione il 28 aprile 1945 a Saonara, in occasione dell’eccidio perpetrato dai soldati tedeschi.
Eccidio che il suo eroico gesto non riuscì ad evitare: costò la vita a 34 civili innocenti, fra cui un bambino di quattro anni.
Fu insignito della Medaglia d’Argento al Valor Militare con la seguente motivazione: “Devoto al culto del dovere e della Patria, lungamente servita nell’Arma fedelissima, rispondeva con giovanile ardore all’appello dell’Italia vilipesa e calpestata dall’oppressore. Con elevato senso del dovere, con consapevole abnegazione e con sprezzo del pericolo si dedicava alla organizzazione e al potenziamento dei nuclei di resistenza armata e di uno speciale servizio di assistenza morale e materiale ai combattenti clandestini della libertà. Catturato dalle SS Tedesche durante le giornate insurrezionali e condannato alla fucilazione affrontava con fermezza il plotone di esecuzione fiero di suggellare col sacrificio della vita le gloriose tradizioni della sua Arma“.
Alla sua memoria è intitolata, dall’ 11 luglio 2006, la Caserma sede del Comando Interregionale Carabinieri “Vittorio Veneto” in Padova.
L’Amministrazione della città di Montesilvano ha deciso di intitolargli la nuova scuola dell’infanzia di via Adda.
Alla toccante cerimonia commemorativa, che si è svolta a Montesilvano il 21 settembre 2016, hanno partecipato il sindaco della cittadina abruzzese Francesco Maragno con la Giunta, il sindaco di Saonara Walter Stefan, il generale Michele Sirimarco, comandante della Legione Carabinieri Abruzzo e Molise, il comandante provinciale di Pescara Gianluca Di Niro e il viceprefetto di Pescara Paola Iaci. “Dezio offrì la sua vita in cambio di quella di altre vittime innocenti, grazie al senso del dovere che connota la vita dei Carabinieri” ha detto il sindaco Stefan. “Ricordando figure come quella del generale Dezio, consegniamo, in una staffetta ideale, alle nuove generazioni la testimonianza del passato. Con questa cerimonia suggelliamo in maniera informale un gemellaggio tra Saonara e Montesilvano, nel segno della memoria“.
Il sindaco di Montesilvano ha così commentato: “Abbiamo intitolato questa scuola a una figura che rappresenta un esempio da far conoscere alle nuove generazioni e questa manifestazione vuole essere il giusto riconoscimento nei confronti di una persona che a costo della vita ha lottato per gli ideali di patria e libertà”.
Alla benedizione del plesso scolastico impartita da don Paolo Curioni, con la targa di intitolazione in bella mostra, hanno inoltre preso parte moltissime autorità militari e civili, le associazioni combattentistiche e d’Arma del territorio,, il comandante provinciale di Pescara Gianluca Di Niro, il capitano Vincenzo Falce, comandante della Compagnia di Montesilvano e il presidente del Tribunale di Pescara Angelo Bozza.
Madrina della cerimonia è stata Assunta Dezio, nipote del generale, che ha ripercorso le tappe salienti della biografia dell’illustre montesilvanese.
La cerimonia è stata allietata dalla voce del maestro Claudio Roncone.
Il 26 settembre 2017 , Mario Santi del “Comitato 28 Aprile” del Comune di Saonara, Francesca Maria Daniele, figlia di un’altra vittima dell’eccidio, Vittorio Daniele, giustiziato davanti i suoi figli, Attilio Dezio, nipote del Generale e sua moglie Sandra Piccinini hanno preso parte a un incontro con il sindaco Francesco Maragno per ricordare la figura dell’eroe e durante tale incontro Santi ha consegnato, a nome del Comitato presieduto da Fulgido Forin, nelle mani del primo cittadino e del vicesindaco Ottavio De Martinis, un quadro raffigurante il generale Dezio da apporre nella scuola, già intitolata al coraggioso montesilvanese.
«E’ molto importante mantenere viva la memoria di questa enorme tragedia – ha affermato Mario Santi – e per questo da diversi anni sto conducendo ricerche approfondite per fare luce su quei drammatici momenti che senza alcun processo hanno portato alla morte di vittime innocenti, a poche ore dalla firma, nel centro di Padova, del trattato di resa».