È giunta l’ora: andiamo al concreto
È giunta l’ora: andiamo al concreto
secondo atto
Il solito minestrone urbanistico “è servito”
Ci siamo lasciati a settembre con numerose domande e dubbi rivolti ai politici e interrogativi rivolti all’ ufficio tecnico urbanistico e all’ufficio legale dell’Amministrazione Comunale di Montesilvano. Il problema in evidenza è un Piano Regolatore Generale “antidiluviano, fatto male”, qualcuno lo definisce fatto ad arte, con norme ingarbugliate, privo di una visione di sviluppo della città, ad uso e consumo di pochi speculatori.
La nostra missione è quella di rappresentare, con onestà e trasparenza, i problemi e farsi carico di indicare come risolverli coinvolgendo tutti i cittadini e gli amministratori in un dibattito pubblico.
Per capire cosa intendo basta scorrere ad esempio le pagine del mensile “Il Sorpasso” dello scorso mese e questo numero con il presente articolo e l’intervista al dirigente Mergiotti.
Rileggiamo queste pagine e vediamo se tutti insieme possiamo dare una scossa positiva ad un problema annoso e deleterio che condiziona ogni scelta e ogni atto di sviluppo futuro della nostra città e dei suoi cittadini.
Nello scorso numero ci siamo attivati per portare alla ribalta dell’informazione il problema dei “Palazzoni Tristi” come ben li definisce nella vignetta Freccia, consequenziali a un PRG da tutti gli interlocutori definito obsoleto e ingarbugliato nella stesura.
Così per il presente numero ci siamo attivati per un approfondimento sul tema Piani di Recupero, per ascoltare la versione degli uffici tecnici competenti: Urbanistico e Legale.
Premetto che l’articolo 27 comma 4 della legge Urbanistica Regionale LUR 18/1983 recita “gli ambiti dei piani di recupero non possono essere costituiti essenzialmente di aree libere e non urbanizzate pressoché sprovviste di costruzioni, costituenti nell’insieme unità minime di intervento”.
L’architetto Mergiotti, dirigente dell’ufficio urbanistico, da noi intervistato in merito alla classificazione Area di Recupero per l’intervento a ridosso di p.zza Trisi, dove tutti possono constatare visivamente che non esistono “costruzioni e si tratta di area libera”, e di seguito non esistono cubature da recuperare, afferma “… io non ho scritto le norme che si applicano a Montesilvano, io ho il compito di applicarle. Sono 18 anni che il Comune applica una normativa tecnica……incostituzionale ..” “…. io ho approvato cose decise dieci anni fa, tanto che il Comune ha perso un ricorso al TAR “ (n° 376 del 2009 con sentenza 00688/2010).
A nuova domanda del perché non si fosse impegnato per una opposizione alla sentenza, essendoci valide motivazioni, risponde “a me non potete chiederlo, dovete chiederlo all’avvocato Marina De Martiis che è dirigente del Settore Legale da molti anni…” dall’intervista del mensile “Il Sorpasso” di ottobre 2017.
Mi sembra chiaro che il dirigente arch. Mergiotti adduce responsabilità in merito alla mancata opposizione alla Sentenza 00688/2010 alla dirigente Settore Legale Comune Montesilvano avv. De Martiis.
Conseguenziale e quindi dovuta è l’intervista al dirigente Settore Legale.
Ci siamo attivati e raggiunta telefonicamente, dietro richiesta di fornirci informazioni in merito alla sentenza 00688/2010, eventualmente documentate, l’avv. De Martiis affermava di non avere alcun elemento, per cui era necessario rinviare il nostro incontro al lunedì successivo per avere il tempo di fare ricerche.
Al secondo contatto, questa volta avvenuto nel suo ufficio Settore legale, la dirigente De Martiis mi informava di avere avuto grosse difficoltà a documentarsi per cui non aveva granché da dirmi se non che la Sentenza 00688/2010 era stata sfavorevole al Comune in quanto le motivazioni, della delibera del Consiglio Comunale, datato 16.04.2009 che boccia e delibera di non adottare la proposta di Piano di Recupero della ditta richiedente Di Blasio Francesco Paolo ed altri, erano state ritenute insufficienti e oltretutto mal formulate. Facendo intendere così che le responsabilità erano di chi aveva istruito la delibera del 16.04.2009 con motivazioni inconsistenti.
Alla ulteriore domanda del perché non ci si era opposti alla Sentenza arricchendola di motivazioni più esaustive e meglio poste, una su tutte che l’area in questione è sprovvista di costruzioni da recuperare e quindi contraria all’art. 27 comma 4 della legge Urbanistica Regionale LUR 18/1983, la De Martiis rispondeva “non mi è mai pervenuta alcuna richiesta di oppormi alla Sentenza, peraltro documento mai ricevuto e che riteneva responsabile il Settore urbanistico”.
Mi sembra chiaro che ci sia un gioco a rimpallarsi le responsabilità.
A questo punto, a mio avviso, si adombrerebbero responsabilità anche della politica.
Il 14 novembre 2016, il consigliere Di Stefano Gabriele inviava al Sindaco del Comune di Montesilvano, in merito al Piano di Recupero Patrimonio edilizio (PRPE) Area Studio A1 centro proprietà Di Blasio Francesco Paolo ed altri approvato con delibera di Giunta comunale n° 130 del 03.06.2016, una OSSERVAZIONE con diffida all’ufficio tecnico comunale contenente n°8 motivazioni contrarie al riconoscimento del Piano di Recupero e incompetenza a deliberare da parte della Giunta in merito alla già citata delibera, perché in realtà di competenza del Consiglio Comunale.
Ancora il 25.07.2017 viene inoltrata una richiesta di mozione consigliare, dal consigliere Di Stefano al Sindaco, al Presidente del Consiglio Comunale e per p.c. al segretario Comunale, avente per oggetto: mozione consigliare per la modifica dell’articolo19 del P.P. Area Studio A1 Centro.
Richiesta urgente da discutere al prossimo Consiglio Comunale onde evitare l’elevato rischio di cementificazione di un’area strategica della città.
Se questa è a grandi linee la storia che investe di responsabilità uffici tecnici comunali, politici di maggioranza e opposizione di questi ultimi anni:
Perché non si è costituita opposizione alla Sentenza del TAR del 2010 riproponendo motivazioni meglio articolate ed esaustive a sostegno della delibera Consigliare n°38 del 2009?
Perché non ci si attiva per la modifica dell’art.19 del P.P. Area studio A1 centro?
Come si fa a dare valore legale a un progetto monco dei requisiti che detta la legge Urbanistica Regionale LUR 18/1983?
Come si fa a non recepire le osservazioni sul PRPE del 14.09.2016 presentate dal consigliere Di Stefano?
Come fa la politica di maggioranza ed opposizione a non recepire il grido di allarme “rischio di cementificazione di un’area strategica” del consigliere Di Stefano e sua richiesta di dibattere con urgenza in Consiglio Comunale modifica dell’art.19 del P.P. area studio A1 centro, perché si possa frenare e controllare la speculazione edilizia soprattutto di questa area?
Come si fa a rilasciare le interviste pubblicate da parte di Assessori, Consiglieri, Sindaco e dirigente all’Urbanistica, che dichiarano “ …il PRG è antidiluviano, fatto male, con norme ingarbugliate, con normative tecniche incostituzionali …” e non impegnarsi con priorità assoluta per bloccare gli scempi edilizi futuri, per avviare una revisione del PRG almeno intervenendo sugli ambiti di maggiore criticità e sofferenza in modo da realizzare interventi migliorativi.
Lo spirito che deve in qualche modo favorire un piano di recupero delle zone centrali era ottenere un migliore risultato urbanistico che avrebbe dato vantaggio in termini di riqualificazione urbana del centro e migliore fruibilità di spazi per la collettività.
Riqualificare non vuol dire sommergere il centro città di metri cubi di cemento. Il centro va ristrutturato in modo che si mettano in moto risoluzioni urbanistiche che producano aggregazione umana, nuova socialità. Oggi via S. Francesco, via S. Domenico, p.zza Suor Cristina Zecchi, p.zza Trisi non hanno vita, hanno un aspetto tetro con una percezione di vera desolazione e di insicurezza soprattutto nelle ore serali.
Ed allora, torno a dire, perché nessuno dei portatori di responsabilità si è opposto alla sentenza del Tar 00683/2010 essendoci la concreta possibilità, come affermano i dirigenti Settore Urbanistica e Settore Legale, di ottemperarla?
Le interviste riportate su questo giornale dimostrano come questa città si stia sgretolando nelle istituzioni, tante chiacchiere, tanti comunicati stampa, ma nessuno che si assuma le proprie responsabilità.
Non vi sembra che il tempo delle Commedie sia finito?
Non vi sembra che sia giunto il momento di affrontare l’annoso problema del PRG, dopo tante promesse, tanti danni, per evitare il ripetersi degli scempi urbanistici?
Esistono o no le regole in questo paese? A Montesilvano occorre forse un interprete di madre lingua…o…UMMA…UMMA?
La verità? Questo di p.zza Trisi è un piano di lottizzazione privato e come tale per legge, LUR 18/1983 art.20 comma1 ed art.23 comma 3, è di pertinenza di una delibera del Consiglio Comunale e non di Giunta.
Noi, come strumento di comunicazione, vogliamo essere ambasciatori di idee, di bellezza, di coerenza, di confronto di idee tra la gente. Ascoltare e proporre con umiltà, nel rispetto delle idee degli altri e avendo sempre presente la coerenza dei comportamenti e il rispetto delle regole senza interpretazioni ad personam.
Tutto questo ci porta come redazione, con l’approssimarsi della chiusura dell’anno, a festeggiare con infinito orgoglio il terzo anno di vita e crescita continua, con una redazione che accomuna sempre più collaboratori con l’unico scopo di andare tra la gente a stimolare il dibattito e il confronto di idee.
Alla soddisfazione si accompagna purtroppo, se nulla cambia in questa città, un’infinita amarezza nel constatare la mancanza di coerenza della politica senza distinzione tra maggioranza e opposizione.