Pane al pane, vino al vino

di Elio Fragassi (https://www.eliofragassi.it/)

Ritengo, anzitutto, che ogni cosa abbia un proprio nome e una propria identità sia fisica concreta che astratta e immaginaria. Mi riferisco alla toponomastica (La parola toponomastica deriva dalle parole greche topos (luogo) e onoma (nome) ( [1] ) che individua e distingue le strade, in ogni luogo, urbano e non, con un proprio nome che ne differenzia sia l’uso che la funzione. Visto che per collegare Montesilvano con Pescara si sta utilizzando l’ex tracciato ferroviario, ci interessa capire cos’è la toponomastica stradale intesa come scienza che studia la denominazione delle aree destinate alla pubblica circolazione (vie, viali, piazze, larghi, giardini, etc.) ([2]) e quale finalità abbia.

Guardando la mappa del comune di Montesilvano si vede come la sede dell’ex tracciato ferroviario, dismesso nel 1988, sia stato denominato “Viale della Liberazione

Allora mi chiedo: perché non chiamiamo le cose con il loro nome?

Perché continuare a denominare e indicare Viale della Liberazione, in tutte le occasioni, con una locuzione urbanistica ibrida e incoerente strada-parco utilizzando l’ambiguità dei due termini, già per la loro etimologia, antitetici?

Qualsiasi struttura o forma ibrida ed ambigua nasconde il vero scopo e la vera fisionomia dell’oggetto in trattazione generando, nella sua concretizzazione, problemi come nel caso del tracciato di collegamento tra Pescara e Montesilvano mediante bus elettrici.

Allora chiamiamo le cose con il proprio nome, per questo voglio riportare le definizioni di “strada”, “parco” e “viale” che ho trovato in tre vocabolari/dizionari della lingua italiana.

La chiarezza e la verità sono virtù che dovrebbero apprezzare tutti (in modo particolare la politica) perché tutti le predicano (ma non tutti le praticano).

Strada:

  1. “Dal latino strato nel senso di via lastricata…indica un manufatto che funge da supporto stabile per il transito di persone e veicoli, dotato di una dimensione prevalente, derivante dalla continuità di infiniti elementi vettoriali che ne definiscono, tronco per tronco, la giacitura rispetto al terreno.”([3])
  2. “Tratto di terreno, generalmente spianato o lastricato, che permette la comunicazione fra più luoghi”.([4])
  3. “Striscia di terreno che si estende nel senso della lunghezza, con superficie piuttosto regolare, costruita e sistemata dall’uomo per permettervi il transito di persone e veicoli.”([5])

 Parco:

  1. “Dal latino medievale parcus … vasto terreno coltivato o lasciato allo stato seminaturale dove l’uomo può svolgere le attività all’aria aperta che richiedono una notevole disponibilità di spazio (passeggiate, giochi, sport, cavalcate).([6])
  2. “Terreno boscoso e piuttosto esteso, spesso recintato ed adibito a usi particolari, giardino molto grande, abbondantemente alberato, privato o pubblico”.([7])
  3. “Grande giardino, privato o pubblico, con piante ornamentali e d’alto fusto”.([8])

           

 Viale:

  1. “Via urbana o suburbana di notevole ampiezza fiancheggiata da piante di alto fusto, spesso divise in tre corsie, una centrale per i veicoli e due laterali miste.”([9])
  2. “Via cittadina ampia e alberata. Sentiero che, in parchi, giardini e simili, si svolge fra aiuole, prati e piante consentendo il passaggio”([10])
  3. “Larga strada, per lo più fiancheggiata da alberi, di solito dentro la città ma talvolta anche interno ad essa”.([11])

             

Dal 1988 (anno della dismissione del tracciato da parte delle ferrovie) ad oggi sono passati 37 anni per dar vita a questo tracciato di collegamento tra le due città. Accade, però, che dopo aver speso milioni di lire e milioni di euro il transito dei bus elettrici, iniziato il 28 aprile del 2025 viene sospeso dopo un mese in data 28 maggio.

Trentasette anni di lavoro per un mese di esercizio.

Il problema della sicurezza riscontrato durante l’esercizio è nato proprio da quella ambiguità lessicale “strada-parco” che la volontà politica, sostituendo il toponimo “Viale della Liberazione”, ha voluto disconoscere alla toponomastica intesa come (“…scienza che studia la denominazione delle aree destinate alla pubblica circolazione”) ([12]) creando una struttura di comunicazione ibrida che si scontra con la realtà.

La negligenza politica di tempi biblici che ha avuto 37 anni per definire e dare una specifica e univoca destinazione a questo lascito delle ferrovie ha fatto in modo che l’evoluzione sociale, positivamente accolta dalla comunità residente, durasse solo 30 giorni e . . . intanto . . . io pago come diceva Toto.

 

Mentre l’intelligenza artificiale corre sempre più velocemente occupando, in modo inequivocabile, ogni ambito della nostra esistenza la politica delle parole e dei tempi indefiniti continua a nascondersi dietro la sua ambiguità lessicale.

 

Che sia, pertanto, pane al pane e vino al vino

[1] https://www.google.com/search?q=toponomastica&sca_esv=

[2] Sito citato: https://www.google.com/search?q=toponomastica&sca_esv=

[3] Dizionario Enciclopedico di Architettura e Urbanistica – Istituto Editoriale Romano –     

   Roma 1969

[4] Nicola Zingarelli: Vocabolario della lingua italiana, Zanichelli, Bologna 1970

[5] De Agostini: Dizionario fondamentale della lingua italiana, De Agostini, Novara 1994

[6] Dizionario Enciclopedico op. cit

[7] Nicola Zingarelli op. cit.

[8] De Agostini op. cit.

[9] Dizionario Enciclopedico op. cit.

[10] Nicola Zingarelli op. cit.

[11] De Agostini op. cit.

[12] Sito citato: https://www.google.com/search?q=toponomastica&sca_esv=

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