Il Diritto negato alla discendenza
di Armando Marcucci*
Ieri sera, come tutte le sere, dopo essermi occupato, durante la giornata di mio Figlio (Ragazzo autistico trentunenne) iniziavo il giro serale che prevedeva il seguente ordine rigoroso con la principale in testa:
- “La pizzeria” per la consueta pizza al taglio serale…
- il supermercato
- il campo di Calcetto per giocare Calcio in due…
Preludio del rientro a casa (e non in Comunità) please … e la differenza è sostanziale!
Mentre si era in pizzeria, entra una ragazza di età indefinita, di certo maggiorenne e vestita in maniera “succinta” come molte ragazze usano fare al giorno d’oggi specie d’estate….
Mio figlio, in maniera sempre molto educata e forbita (come suo solito…) spalanca gli occhi e sfodera un sorriso a 84 denti, io all’opposto della pizzeria gli faccio con la L.I.S. (Lingua Italiana dei Segni ndr) in sequenza:
- Tu Bravo – Buono…
- Lei Bella…
- va bene così…
Lui risponde, sempre con la L.I.S.
- Felice…
Dopo la pizzetta entriamo in macchina e gli dico, sempre con la L.I.S.
- Ragazza Bella
e lui ripete tre volte
- Bella
Allora in quel preciso momento ho pensato, ma in realtà ci penso spesso allo stramaledetto “DIRITTO NEGATO” alla discendenza, al fatto che non vedrò mai i Suoi Figli, non lo vedrò mai né Compagno, né Marito, né Padre….
In quel preciso istante ho avuto, come capita spesso ad ognuno di noi (Genitori di Ragazzi con Disabilità) un moto di Odio Violento verso gli altri, verso la Società ed alla stramaledetta fortuna che hanno i Genitori di Figli “senza disabilità”.
Vi piace la definizione??
Un attimo… un attimo soltanto, poi Lui mi accarezza la spalla, mi guarda e mi bacia e pretende che lo baci….
Fanculo il resto….Fanculo il futuro…stasera stiamo bene così!
*Presidente CNAPPD (Comitato Nazionale Antidiscriminatorio Persone con Disabilità)
