Francesco Paolo Tosti
Francesco Paolo Tosti con Gabriele d’Annunzio e Francesco Paolo Michetti è stato uno dei protagonisti del Cenacolo Michettiano
Ritratto Francesco Paolo Tosti
B I O G R A F I A
Nato a Ortona il 9 aprile 1846, quinto dei cinque figli di Giuseppe commerciante ortonese, il giovane Francesco Paolo iniziò da ragazzo a frequentare il Conservatorio di San Pietro a Maiella a Napoli. Nel 1866 si è diplomato in violino e composizione e subito si è dato da fare organizzando spettacoli musicali di intrattenimento per gli impiegati della ferrovia adriatica in costruzione tra Ortona e Ancona. Si è trasferito poi a Roma dove, sfruttando la sua voce tenorile, ha iniziato ad esibirsi con successo come cantante negli ambienti mondani della Capitale. Per tale attività fu assunto come maestro di canto da Margherita di Savoia, la futura regina d’Italia.
Tra il 1875 e il 1879 frequentò assiduamente il “Conventino” di Francavilla al Mare, ossia il “Cenacolo” culturale creato da Francesco Paolo Michetti stringendo forti legami di amicizia con Basilio Cascella, Costantino Barbella, Edoardo Scarfoglio, Antonio De Nino e altri… Nel 1880 Francesco Paolo Tosti già famoso, incontrò in casa del pittore il giovanissimo d’Annunzio, allora appena diciassettenne… e, pochi mesi dopo nacque la romanza “Visione”. Questo fu l’inizio della collaborazione dei due artisti che rimarranno legati da profonda amicizia fino al 1916, anno della morte del musicista. A 33 anni Tosti si trasferì a Londra dove, grazie a Lord Mayor e all’appoggio del celebre violoncellista Gaetano Braga, suo corregionale, entrò alla corte della regina Vittoria come maestro di canto. Mantenne la sua posizione anche sotto il suo successore Edoardo VII, che nel 1908 gli conferì il titolo di Grande Ufficiale del Reale Ordine Vittoriano. Per oltre trent’anni presso la Royal Academy of Music di Londra, Tosti impartì lezioni di canto ai rampolli della Real Casa (quali i figli della regina Vittoria) e anche ai rampolli delle reali casate di Spagna, Norvegia, Svezia e Romania. Una vita frenetica dal momento che agli impegni professionali si aggiungevano le serate a corte o in casa delle maggiori famiglie britanniche dove suonava il pianoforte e lui stesso cantava con la sua bella voce tenorile. Insomma Tosti fu uomo di successo, di grande charme umano e artistico e fu sostenuto, in questa sua intensa vita sociale e artistica, da una giovanissima Berthe de Verrue che poi sposò nel 1889. Alla morte di Edoardo VII (1910) Francesco Paolo Tosti decise di rientrare definitivamente in Italia e di stabilirsi a Roma, dove morì nel1916.
Il famoso pianoforte bianco dove Tosti impartiva a Londra lezioni di canto
Tra le sue oltre cinquecento romanze per canto e pianoforte, i cui testi vennero scritti da poeti come Antonio Fogazzaro, Rocco Pagliara, Naborre Campanini e Gabriele d’Annunzio e che sono stati interpretati da grandi cantanti come Enrico Caruso, Beniamino Gigli, Tito Schipa, la soprano Luisa Tetrazzini si ricordano brani tuttora molto eseguiti, quali: Malìa, Vorrei morir, Non t’amo più, L’ultima canzone, Ideale.
Pasquale Amato, Francesco Paolo Tosti e Enrico Caruso fotografati insieme nel 1914
Tra Le romanze scritte dall’amico d’Annunzio ricordiamo: Visione, Notte bianca, Vorrei, L’alba separa dalla luce l’ombra, Per morire, O falce di luna calante e poi la famosissima A ’Vucchella che con Marechiare (testo di Salvatore Di Giacomo) è divenuta uno dei classici della canzone napoletana.
O P E R E
Il catalogo delle opere di Tosti, conservato nel Museo Musicale d’Abruzzo a Ortona (CH), contiene oltre 500 composizioni per canto e pianoforte, differenziate in romanze, songs, chansons, mélodies, canzoni italiane e canzoni dialettali. Tosti scelse le composizioni in versioni non solo di autori italiani ma anche stranieri come Victor Hugo e Alfred De Musset riscuotendo così un grande successo anche a livello internazionale.
S T I L E
Tosti si distingueva dagli altri compositori di romanze per uno stile personale, spensierato ma allo stesso tempo velato dalla malinconia e con una intonazione patetica e sentimentale. Ma uno dei fattori che ha contribuito al successo di questo artista è stata la scelta di puntare sulle “Romanze”, un genere musicale poco praticato in quel periodo quando l’opera lirica dominava sovrana in tutti i palcoscenici con Puccini, Mascagni, Leoncavallo, Verdi. Lui non ha mai scritto un libretto d’opera lirica e con una produzione qualitativa e quantitativa delle sue romanze di alto livello è stato il maggiore esponente italiano del genere. Indubbiamente Francesco Paolo Tosti è stato un musicista atipico per il suo tempo, dotato oltre che di talento artistico anche di una sua propria “originalità”! D’altronde lui non è stato solo un compositore ma anche il più celebre insegnante di canto della sua epoca, un eccellente organizzatore musicale e, tra l’altro un grande esperto di marketing editoriale… Giulio Ricordi lo volle come supervisore della filiale londinese della famosa e affermata Casa Ricordi. Al pari dell’amico d’Annunzio seppe farsi molta pubblicità nel panorama culturale e artistico italiano e internazionale, insomma è stato un “influencer” ante litteram…
Il Teatro Vittoria di Ortona. Costruito nel 1930 dall’ingegnere Tommaso Pincione, fu acquistato prima dalla famiglia D’Alleva e poi successivamente dal Comune di Ortona che lo reintitolò a Francesco Paolo Tosti
CARTA NATALE
Francesco Paolo Tosti. Nato il 9 aprile 1946 alle ore 4 a Ortona
Ariete Ascendente Pesci
Osservando la Carta Natale di Francesco Paolo Tosti c’è da rimanere stupiti nel constatare la perfetta aderenza del personaggio, dell’artista e dell’uomo alla posizione dei pianeti al suo momento di nascita… Alle ore quattro del mattino, poco prima del sorgere del Sole, il bellissimo pianeta Venere brilla all’orizzonte in tutto il suo splendore. Venere, pianeta della bellezza, dell’armonia, dell’amore è la assoluta “Dominante” nel Tema Natale dell’artista. Il pianeta a cui vengono attribuiti l’amore per la musica, per il canto, per tutte le arti, è strettamente congiunto all’Ascendente nei Pesci, il più creativo e artistico dei Segni Zodiacali (Michelangelo, Chopin, Gabriele d’Annunzio, Lucio Dalla e Lucio Battisti ne fanno parte). Le persone fortemente segnate dal pianeta Venere sono dotate anche di una grande affabilità e di modi gentili, cosa che ha sicuramente aiutato Francesco Paolo Tosti nello stringere rapporti sinceri e duraturi di amicizia con musicisti, poeti, scrittori di spessore e con i vari Sovrani dell’epoca. Come se non bastasse il Sole-Ariete di Tosti ha potuto contare anche sull’appoggio di due pianeti molto potenti: il dinamico e pragmatico Urano da una parte e il carismatico Plutone, il pianeta del successo internazionale. Insomma una bella e fortunata Carta Natale!
A margine della sua straordinaria vicenda artistica Francesco Paolo Tosti ha avuto inconsapevolmente un altro grande merito: quello di aver stimolato la crescita professionale di un giovane cittadino di Ortona e di averlo portato al successo internazionale: Domenico Caraceni! Pasquale Galante su IL CENTRO (6 Luglio 2025) scrive: Francesco Paolo Tosti non dimenticò mai le sue radici. Alla corte di Buckingham Palace il guardaroba veniva rifatto ogni anno e Tosti spediva in Abruzzo i suoi vestiti dismessi: giacche, pantaloni, cappotti di lana inglese. Quei capi di alta moda finivano a Ortona nelle mani di un sarto giovane, attento e curioso: Domenico Caraceni. Il giovane lavorava nella piccola bottega del padre Tommaso dove si confezionavano vestiti per i contadini delle campagne di Ortona ma Domenico, quando si trovò tra le mani quei bellissimi capi di vestiario londinesi forniti da Francesco Paolo Tosti, li smontò, ne studiò e analizzò le cuciture… Assimilò così i segreti della costruzione inglese, la logica nascosta nei punti… Lui la trasformò! Adattò la giacca inglese alla “spalla abruzzese”, al petto italiano (diverso da quello anglosassone). “Il mio obiettivo è creare abiti che si adattano perfettamente al corpo del cliente, esaltandone la personalità senza mai sovrastarla”: Caraceni riassume così la sua arte. Nel 1913 “emigrato” a Roma apre il suo laboratorio e successivamente con i suoi cinque figli apre altre sedi a Milano e Parigi. Mussolini, Totò, Gary Cooper, Gianni Agnelli e Berlusconi vestiranno abiti “Caraceni”







