Sciatteria o scaltrezza?
È trascorsa l’estate e non siamo stati in grado di raccontarvela come avremmo voluto, ma siamo qui con l’obiettivo di tornare ad una frequenza che ci permetta di mantenere vivo il senso del nostro progetto: raccontare quanto di buono accade in città e stimolare i decisori ad assumere scelte utili per la comunità e non per assicurarsi futuro politico.
La scelta di intercettare risorse del PNRR per riqualificare Corso Umberto dal sottopasso della ferrovia di Viale Aldo Moro fino a Viale Europa, Viale Europa stessa e Via Vestina dal confine con Cappelle sul Tavo fino alla rotonda di Corso Umberto realizzando piste ciclabili, unico modo per intercettare le risorse, è una scelta più che condivisibile. Il processo decisionale che ha portato alle scelte progettuali è da dimenticare. I progetti preliminari non sono stati resi pubblici dal soggetto attuatore (Comune di Montesilvano) e meno che meno i progetti esecutivi. I portatori di interesse, tra i primi le associazioni dei commercianti, non hanno potuto osservare i progetti. Ad oggi i progetti di massima ed esecutivi non sono rintracciabili sul sito web del Comune.
Ad oggi non è noto come sarà realizzata la pista ciclabile sulla Via Vestina, lo scopriremo solo vivendo.
Tale oscurantismo procedurale espone la committente, o soggetto attuatore nella terminologia del PNRR, a contestazione successiva delle opere realizzate con le risorse della comunità quando queste sono realizzate.
Tutti abbiamo potuto apprezzare il travagliato percorso dei lavori su Corso Umberto con tempi biblici e modifiche progettuali in corso e rilavorazioni successive che hanno tentato di attenuare aspetti evidentemente non tenuti in sufficiente considerazione in fase progettuale (raccolta acque bianche, nere e panettoni di protezione della pista ciclabile prima installati e poi rimossi).
Ad oggi, a poco di più di sei mesi dalla scadenza inderogabile dei lavori, non è chiaro quale sarà il profilo della pista ciclabile sulla Via Vestina, con lavori per la creazione della pista iniziati in estate e rilavorazioni già avvenute nel primo tratto verso Cappelle sul Tavo.
Spendere risorse pubbliche con benefici scarsi per la collettività è sempre da evitare, ma ancor di più se il paese è oberato di una zavorra importante di debito (oltre il 130% del PIL) che impone limiti sempre più stringenti alla spesa pubblica. A valle dei lavori effettuati su Corso Umberto possiamo affermare che quel tratto di strada è divenuto più vivibile e che si può percorrere in sicurezza il tratto stradale in bicicletta?
Dopo aver speso 1,5 milioni di euro per 800 metri di Corso Umberto possiamo affermare di aver abilitato la mobilità ciclistica in centro? Voi lascereste percorrere ai vostri figli quei tratti di ciclabile in autonomia?
La raccolta delle acque piovane è migliorata in modo da mitigare i frequenti allagamenti? I sottoservizi (reti elettrica, dati, acqua potabile, raccolta acque nere) sono stati migliorati? Abbiamo dotato Corso Umberto di alberature che permetteranno in futuro una mitigazione delle ondate di calore? Infine e soprattutto, abbiamo migliorato la qualità della vita ai residenti e commercianti che vivono quel tratto di Corso Umberto?
Il titolo del progetto PNRR visibile sul sito OPEN PNRR (Miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale di Corso Umberto con rifunzionalizzazione degli spazi esistenti) è stato declinato rispondendo al suo obiettivo?
Se alle domande precedenti le risposte sono negative la responsabilità ricade sull’ente attuatore e/o sui cittadini che accettano l’aumento della tassazione, perché il costo degli investimenti in ultima analisi è coperto dalla tassazione, e di essere trattati da sudditi e non da cittadini con potere di condizionamento delle scelte?
A mio avviso la responsabilità in ultima analisi è sempre nostra perché abbiamo rinnovato una ampia fiducia a chi aveva dimostrato, nel primo mandato da amministratore, di utilizzare scaltramente il potere di scelta conferitogli e pervicacemente nel non accettare il contraddittorio. Gli amministratori hanno dimostrato di non voler coinvolgere tutte le parti interessate in anticipo esponendo i progetti di massima al fine di ridurre e minimizzare le scelte progettuali non capaci di soddisfare il maggior numero di portatori di interesse.
Gli amministratori devono assumere il ruolo di decisore quando emergono contrasti tra i differenti portatori di interessi, ma attraverso il processo di deduzioni e controdeduzioni si affrontano preventivamente le criticità.
Ho citato il deludente progetto di Corso Umberto per 1,5 milioni di €, ma ritengo altrettanto deludenti i progetti di Viale Europa per 1 milione di €, Via D’Andrea per 1,8 milioni di € con la realizzazione di un campo di patate nei pressi della fontana a raso, oltre ad un anfiteatro in pietra a scaloni dalla incomprensibile utilità, e Via Vestina per 3 milioni di € per il quale non si comprende tempistica ed effettiva realizzabilità.
Qualche giorno fa a Pescara è morta una ciclista investita da un’auto che sorpassava nei pressi di un attraversamento pedonale e dovremmo tutti interrogarci se le importanti risorse spese sulle nostre strade hanno aumentato significativamente la sicurezza dei ciclisti per evitare tali accadimenti?
La amministrazione in carica ha avuto tutto il tempo, nella attuale e nella precedente consiliatura, per gestire processi, gare, scelte di progettisti e ditte, appalti e infine per pretendere la verifica dei lavori ed il risultato, a fronte dell’ingente mole di risorse a disposizione, non disponibili da decenni, è oggettivamente più che deludente. Sciatteria o scaltrezza? Entrambe direi!!
Oltre allo sperpero di danari assistiamo alla beffa di dover percorrere strade indecenti costellate di voragini dopo una pioggia intensa e nella migliore delle ipotesi rattoppate con asfalto a freddo.
La Via Vestina, strada principale e di grande carico automobilistico. è disseminata di voragini e non è più accettabile, anche se sappiamo prima o poi verrà sistemata nel progetto da 1,8 milioni di €. Il problema è che nel frattempo distruggiamo pneumatici e cerchi e i ciclisti e motociclisti rischiamo di cadere e farsi molto male. Non si può continuare a vivere di speranza!!
La bandiera blu, obiettivo a lungo inseguito dalla amministrazione in carica, continua a sfuggire con grande rammarico della comunità tutta che si confronta con le bandiere blu ottenute dai comuni prossimi a Montesilvano come Roseto degli Abruzzi, Pineto, Silvi, Pescara, Francavilla al Mare e Ortona. È un tema di sfortuna o di incapacità a mettere in atto azioni amministrative che permettono il raggiungimento dell’importante vessillo per il comparto turistico? L’esempio di Pescara nelle nostre stesse condizioni all’inizio della precedente consiliatura Masci dimostra e conferma la sciatteria della nostra amministrazione, non in grado di incidere nei fattori determinanti. Alla nostra città mancano due obiettivi fondamentali per il conseguimento della bandiera blu: evitare gli sversamenti di liquami a mare in corrispondenza delle piogge importanti e aumentare significativamente la separazione dei rifiuti rispetto all’indifferenziato.
Per il primo obiettivo l’amministrazione in carica non ha messo in atto azioni concrete ed infatti in settembre sono state emanate due ordinanze di divieto di balneazione (il 03 ed il 12 settembre) e questo molto probabilmente comprometterà la possibilità di ottenere la bandiera blu per i prossimi quattro anni. Per evitare ciò è necessario costruire linee di raccolta delle acque bianche indipendenti dalle acque nere e realizzare vasche di accumulo dedicate alle acque bianche per evitare la canalizzazione delle acque meteoriche nelle acque nere che inevitabilmente non riescono ad essere trattate per volumi eccessivi e terminano prima nel Fiume Saline e poi in mare. Identificato il problema è necessario agire di conseguenza ed invece non mi risulta siano state attivate azioni concrete di segregazione delle acque meteoriche. Per quanto ne sappia il collettore rivierasco delle acque bianche è in buona parte ostruito dalla sabbia e ciò ne riduce la portata, cosa stiamo facendo per risolvere il problema? Per quanto riguarda la separazione dei rifiuti accogliamo positivamente la scelta di estendere al 100% della città la raccolta porta a porta e questo ci permetterà di soddisfare il parametro della separazione dei rifiuti per l’ottenimento della bandiera blu. Allo stesso tempo andrà gestito con attenzione l’inevitabile aumento dei costi che la raccolta porta a porta impone, puntando a ridurre al minimo la frazione di indifferenziato attraverso una accurata formazione e sensibilizzazione della comunità partendo dalle scuole.
Finalmente la Viaverde è operativa e congiungerà Montesilvano e Pescara rapidamente ed in modo sostenibile al netto delle lamentele del comitato strada parco. A proposito del tram su Via della Liberazione vi consiglio la lettura di un dossier realizzato da Giuseppe Di Giampietro.
Ringraziandovi della pazienza vi esorto a leggere tutti i contributi di alta qualità dei redattori.
A presto!


