E’SEMPRE TEMPO DI GO-KART!

La Monster K Factory Team di San Giovanni Teatino fucina di futuri campioni.

di Ermanno Falco

Non è un mistero che l’Abruzzo e Pescara in particolare abbia nutrito da sempre un vero e proprio culto per gli sport motoristici e li abbia accolti e celebrati attraverso manifestazioni ed eventi che ne hanno segnato la storia, specialmente nell’era pionieristica,  quella del coinvolgimento  e della partecipazione più diretta  e passionale.

   Fu nell’Anno di Grazia 1924 che, in una terra ancora avviluppata nei nodi atavici dell’esistenza faticosa e grama vissuta nei campi e nelle poche fabbriche che aprivano la strada del progresso economico e del riscatto sociale, si verificò con rapidità sorprendente il miracolo della nascita di un mito legato al fascino di una corsa che per quasi quarant’anni doveva non solo fare la storia dell’automobilismo nostrano e internazionale, ma riuscire anche ad incidere a tal punto nello spirito e nel vissuto del nostro popolo, da trapassare confini di generazioni, di cultura e di ceti sociali.

   Ho ancora nelle orecchie i racconti ancora emozionati di mio padre e dei miei zii che, ancora memori di giovanili entusiasmi, ripercorrevano quelle giornate radiose quando raggiungevano Pescara con la “Littorina” stipata oltre ogni possibilità da sportivi e non, giovani e vecchi, donne e uomini, tutti accomunati dalla bruciante voglia di vita, di stare insieme, di modernità.

   Un vasto assortimento di impulsi vitali che trovavano sfogo e piena soddisfazione nel rombo potente dei motori, nel brivido folle della velocità e nel semidivino coraggio dei piloti.

   25 chilometri e mezzo di strade quasi tutte immerse nella campagna fiorente e generosa delle colline tra Spoltore e Cappelle sul Tavo, curve e controcurve in eterno pendio di cui i bolidi sembravano quasi impazienti di liberarsi per sprigionare tutta la loro potenza planando sul Chilometro Lanciato, rettilineo infinito che sembrava invitare i mostri meccanici ad un fatale decollo sopra l’azzurra, movimentata distesa del mare.

   Una gara-cult, la Coppa Acerbo, che nel dopoguerra prese il nome di Circuito di Pescara e che nel 1957 ebbe l’onore di rientrare nel calendario delle gare valide per il titolo mondiale di Formula 1, edizione speciale che fu vinta da uno dei più grandi piloti di sempre, il britannico Stirling Moss, mentre Manuel Fangio, tanto per parlare di idoli assoluti, a Pescara conquistò la pole position e poi vinse il Mondiale di quell’anno.

   La cronaca sportiva di quella Corsa ebbe fine nel lontano 1961, ma  la sua leggenda, che trascendeva, e di molto, la mera dimensione sportiva, non si è mai spenta ed è arrivata ai nostri giorni delineando al rialzo un interesse e una pratica per l’automobilismo e per le sue articolate specializzazioni che è speculare al carattere intraprendente e aperto al futuro degli abruzzesi, specialmente quelli della costa.

   In ogni disciplina sportiva, però,  è fondamentale poter contare su delle strutture efficienti ed aggiornate che consentano ai giovani che intendono praticarla un ingresso agevole e positivo in  mondi che spesso si rivelano più complessi e comunque diversi da quanto entusiasmo ed inesperienza avessero prefigurato.

   Nell’universo rutilante delle quattro ruote un ruolo decisivo nella fase iniziale di apprendimento e familiarizzazione psico-tecnica lo hanno ricoperto da sempre le società, o meglio, i “Go Kart Racing Teams” impegnati nelle competizioni di quelle vetturette tutto telaio e tubolari  che agli occhi  indelicati dei profani appaiono come delle “piccole pesti” nelle mani di scalpitanti adolescenti  e che in realtà costituiscono il trampolino ideale verso una brillante carriera da pilota completo e competitivo.

   Dunque il karting, telai in tubolari d’acciaio, senza sospensioni e combustione interna, si è caratterizzato sin dai suoi albori per essere veicolo (in senso tanto figurato che letterale) di approccio propedeutico alle carriere agonistiche nelle categorie superiori dello sport automobilistico e la prova è costituita dai tanti nomi di Campioni con la maiuscola che si sono “svezzati” attraverso tecniche di base apprese alla guida e alla gestione di questi mezzi nelle diverse condizioni di pista, meteorologiche e di strategia di gara. Michael Schumacher, Ayrton Senna, Alain Prost e tanti altri, tra cui l’attuale “punta” della Ferrari, il pluridecorato Lewis Hamilton, hanno compiuto i primi passi a bordo di questi sistemi metallici che nel corso degli anni hanno seguito un continuo percorso di perfezionamento tecnico che li ha trasformati da assemblaggi rigidi e “imballati” in veri e propri gioiellini sofisticati e performanti.

   Per garantire il perfetto funzionamento di questa “incubatrice” di piloti risulta indispensabile costituire un sistema organizzativo che convogli saperi e risorse economiche finalizzandole al raggiungimento di obiettivi sportivi via via più prestigiosi. Non è detto poi che tutti gli aspiranti Assi del Volante riescano a raggiungere le vette di un mondo  legato ad una tecnologia sempre più sofisticata e alla ricerca più spinta. Ma anche chi dovrà si dovrà accontentare di risultati parziali e limitati potrà dire di aver avuto a disposizione un “asset” di supporto  completo e competente non solo dal punto di vista tecnico, ma anche motivazionale ed umano.

   In Abruzzo questa esigenza, che è al tempo stesso una “mission” è stata raccolta ed esemplarmente interpretata da un giovane manager sportivo che a solo 19 anni, dopo i primi impegni da pilota, ebbe l’intuizione di sfruttare il proprio già cospicuo bagaglio di esperienze per metterlo al servizio degli aspiranti “drivers”, non solo delle nostre parti.

   Juri Serafini oggi ha 34 anni e con il validissimo aiuto della compagna Claudia Di Domizio dirige un’organizzazione che accoglie e assiste una dozzina di piloti provenienti da varie parti del mondo e la cui età varia da 6-7 anni (categoria minikart under 10) ai Senior (da 13 anni in poi).

   La  MONSTER K FACTORY TEAM”, questo il nome internazionale della struttura, garantisce la preparazione e la partecipazione a tutte le gare e campionati nazionali ed internazionali, coprendo un’assistenza che si articola e personalizza in un Manager ed un Motorista per ogni categoria, un Meccanico per ogni singolo pilota ed un Coach a diretto contatto con ogni guidatore col compito di supportarlo a livello psicologico, fisico e motivazionale.

   A partire dal 2025 il Team, che ha sede a San Giovanni Teatino, alle porte di Pescara,   ha lanciato il proprio marchio di telaio riconosciuto dalla Federazione Internazionale dell’ Automobile (FIA); su progetto originale il Gruppo facente capo a Serafini ne commissiona la realizzazione alla “CRG” di Lonato del Garda (Bs), azienda leader nella costruzione di telai e accessori.

   Mezzi sempre più performanti, che si distinguono per un’originalità di disegno che rende questi telai “abruzzesi” assolutamente tipici ed inimitabili, a testimonianza di una presenza e di una considerazione davvero significativa da parte di tutto il panorama motoristico internazionale e si ricollega alla grande tradizione per i motori di una regione che ha avuto come rappresentanti nella disciplina Campioni come Gabriele Tarquini, Jarno Trulli, Andrea  Iannone nelle moto, per non citare la discendenza abruzzese del mitico Juan Manuel Fangio.

   I risultati ottenuti, del resto, parlano chiaro: anno dopo anno i “ragazzi” della Monster K Factory Team di Juri  Serafini hanno colto importanti successi un po’ in tutte le categorie d’età e in competizioni europee e mondiali  di ogni genere e sempre di altissimo livello.

   Tra tanti giovani piloti in erba che qui hanno trovato le migliori premesse per una crescita equilibrata e globale c’è un ragazzo montesilvanese di 13 anni che in meno di dodici mesi si è messo in luce a suon di vittorie che lasciano presagire un futuro sportivo ricco di tante soddisfazioni ai massimi livelli.

   Il suo nome è SIMONE ARDENTE.

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