Lo status di Canada e Groenlandia è un residuo del colonialismo – TUA, l’involuzione nell’evoluzione

Lo status di Canada e Groenlandia è un residuo del colonialismo.

di Francesco Squillante Subbiano Arezzo, ricevuta via mail il 06 aprile 2025

Parliamoci chiaro, se si studia un po’ di storia non si può fare a meno di valutare due cose:

1) il Canada fu il rifugio delle Giubbe Rosse coloniali di Sua Maestà britannica, respinte da parte dell’attuale territorio degli Stati Uniti d’America a seguito della rivoluzione americana. In Canada i britannici mantennero la propria occupazione coloniale, impedendo in quelle terre l’allargarsi della rivoluzione democratico borghese americana;

2) la Groenlandia risulterebbe essere naturalmente parte del territorio nord americano e una sua naturale estensione, mentre è stata ed in parte è tutt’ora una colonia della Danimarca. Un vero e proprio retaggio del classico colonialismo europeo iniziato nel quindicesimo secolo e giunto all’apogeo nel diciannovesimo.

Alla luce di quanto sopra le idee di Donald Trump sulla riconduzione di Canada e Groenlandia ad una unione con gli Stati Uniti non sono né scandalose né peregrine, ma logiche e razionali. Cosa c’entri l’anacronistica riconduzione del Canada alla Corona Britannica e cosa la Groenlandia con il Re di Danimarca è molto difficile da capire! Tanto più che geopoliticamente Canada e soprattutto Groenlandia saranno sempre più decisivi come punti fondamentali della nuova rotta artica.

Una rotta che con il riscaldamento climatico diventerà sempre più utilizzabile e decisiva negli equilibri mondiali e nel confronto Usa – Cina, nel quale per quanto mi riguarda essere dalla parte degli Usa è scontato!

Risposta del direttore

Grazie Francesco per essere stato in grado di esprimere con chiarezza le motivazioni che avrebbero spinto l’attuale Presidente degli Stati Uniti d’America ad esprimersi in modo così brutale su Canada e Groenlandia. Comprendo e rispetto le motivazioni addotte ma ritengo altrettanto importante il principio dell’autodeterminazione dei popoli. Riporto integralmente la definizione da Treccani: “principio in base al quale i popoli hanno diritto di scegliere liberamente il proprio sistema di governo (autodeterminazione interna) e di essere liberi da ogni dominazione esterna, in particolare dal dominio coloniale (autodeterminazione esterna)”.

Ritengo i popoli di Canada e Groenlandia hanno tutto il diritto di autodeterminarsi e lascerei loro la scelta e non al Presidente statunitense che è libero di esprimere il ragionamento geopolitico, ma da qui ad annettere i due territori rimane indispensabile passare al minimo attraverso un processo democratico di accettazione della proposta.

Non mi sembra né i canadesi né gli inuit abbiamo gradito la proposta, i primi ad esempio, nel marzo 2024 hanno prenotati 1,2 milioni di biglietti aerei per il mese di aprile 2024 per i viaggi aerei tra Canada e Stati Uniti, nel marzo 2025, invece, sono stati prenotati solo 295.982 biglietti aerei per il mese di aprile 2025, con un calo del 75,7%. Sempre a marzo per il mese di maggio nel 2024 erano stati prenotati 817.912 biglietti aerei, nel marzo 2025 ne sono stati prenotati solo 226.980, registrando un calo del 72,2%. Allo stesso modo, giugno ha registrato un calo del 71,6% nelle prenotazioni di biglietti aerei a termine rispetto all’anno precedente. Luglio ha registrato un calo del 71,4%, agosto del 71,9% e settembre del 71,8% (fonte OAG). Inoltre i canadesi hanno iniziato un boicottaggio dei prodotti statunitensi con una campagna BUY CANADIAN che ha raccolto elevato consenso facendo ridurre sensibilmente le vendite dei prodotti a stelle e strisce a favore di quelli canadesi.

Gli abitanti della Groenlandia hanno chiaramente manifestato contro le intenzioni di annessione statunitensi (fonte ANSA) e hanno da poco eletto il loro nuovo primo ministro Jens-Frederik Nielsen favorevole alla indipendenza dalla Danimarca e ostile alla proposta di Trump. Inoltre la visita del vicepresidente Vance a fine marzo si è dovuta limitare alla base militare USA a causa della avversione per la sua presenza dei groenlandesi.

Non mi sembra i popoli delle due nazioni abbiamo espresso la volontà di essere annesse agli USA come invece il Presidente statunitense vorrebbe accadesse.

Infine ritengo la rotta dell’antartico può essere sfruttata dagli statunitensi e non solo anche senza l’annessione della Groenlandia.

 

TUA, l’involuzione nell’evoluzione

di Franco Berardinucci, ricevuta via mail il 04 maggio 2025

Caro direttore, la nuova app Tua a Montesilvano per fare i biglietti non funziona. L’evoluzione dell’involuzione? Come è possibile che nel 2025 non si riesca a fare un biglietto sul bus come una volta e bisogna avventurarsi nei meandri di una tecnologia irrispettosa verso i più anziani come me che hanno poca dimestichezza con i canali digitali? Per fare uno straccio di biglietto serve un’applicazione. Ma questa non va. Dovrei rimanere appiedato? Bah…

Risposta del direttore

Grazie Franco per avermi permesso di affrontare il tema dell’offerta del servizio trasportistico pubblico nella Nuova Pescara. Innanzitutto esprimo una viva soddisfazione per l’aver visto partire negli ultimi giorni di aprile un servizio di trasporto pubblico sulla cosiddetta strada parco, anche se vanno implementati molti correttivi per rendere più appetibile il servizio. Mi riferisco alla connessione con le altre linee e faccio un paio di esempi per farmi comprendere. Per chi arriva dalla Via Vestina e volesse usufruire del bus elettrico potrebbe utilizzare la circolare che parte da via Costa (in prossimità del cimitero) con una frequenza di uno ogni 20 minuti che porta al capolinea al palacongressi. Esistono due problemi sostanziali, il primo la frequenza di ogni 20 minuti, doppia di uno ogni 10 minuti del bus elettrico sulla strada parco, e il secondo l’arrivo al cimitero che taglia fuori gli abitanti della via Vestina da Villa Carmine al ponte di Cappelle. Su questo tratto è rimasto il 3 che continua a percorrere il solito percorso su Corso Umberto viale Bovio fino alla stazione centrale e non più fino al tribunale. Cosa hanno guadagnato gli abitanti della via Vestina da questo riarrangiamento delle linee? Il 3 sarà meno competitivo perché arriverà alla stazione e non al tribunale instradandosi sempre su strada trafficata non dotata di corsia riservata e allo stesso utilizzare il bus sulla strada parco non lo faciliterà perché il tempo guadagnato nella percorrenza su percorso dedicato lo dovrà perdere nella attesa delle coincidenze nel cambio mezzo che da Villa Carmine al tribunale sarebbe di 4 mezzi (il 3 fino all’altezza di via Costa sulla via Vestina , la circolare fino al palacongressi, il bus sulla strada parco, il 6 o altro mezzo verso il tribunale).

Per chi proviene da Portanuova, ad esempio lo stadio, diretto sulla via Vestina stesso ragionamento al contrario o doppio autobus con cambio alla stazione instradato su viale Bovio Corso Umberto o utilizzo del bus su strada parco con tre cambi.

Il bus su percorso riservato strada parco è una evoluzione per la riduzione del tempo di transito, circa 20 minuti da palacongressi a stazione, ma per renderlo attrattivo va connesso al meglio con il resto della rete e va sperimentato più coraggio nel ridisegnare le linee di adduzione al vettore che deve divenire di riferimento negli spostamenti nord sud e viceversa. Inoltre è un non senso fermare la linea alle 22.00 perché un servizio pubblico di trasporto deve essere in funzione fino a mezzanotte anche se con frequenze inferiori e deve avere frequenze decenti i festivi perché una frequenza di un mezzo ogni mezz’ora non è una frequenza accettabile. Inoltre nei fine settimana va fornito un servizio accettabile per raggiungere Pescara a chi pernotta negli polo alberghiero di Montesilvano. Vogliamo o no essere una città attrattiva per i turisti?

Passando alla possibilità di pagare con mezzi alternativi rispetto il biglietto fisico acquistabile presso le tabaccherie la app è una delle alternative e, previa registrazione e associazione con una carta di credito, non è molto complessa da utilizzare ma comprendo a pieno la sua critica. Vero è che esiste la alternativa di pagare direttamente con carta di credito o sistemi contactless (telefonino o smartwatch) che una volta impostati rendono la vita molto più semplice ma è inaccettabile pagare 2 € per tratta contro la tariffa unica di 1,40 € del biglietto acquistabile in tabaccheria o sulla app. è incomprensibile la motivazione per la quale chi utilizza la carta di credito debba pagare il 43% in più della tariffa standard.

TUA deve evolvere per rendere il servizio di trasporto pubblico attrattivo su più versanti.

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