PIANO PER ADDENSARE IL TRAFFICO

di Elio Fragassi (https://www.eliofragassi.it/)

Nei primi giorni del mese di ottobre 2024, il quartiere “Villa Madonna” è stato oggetto di lavori relativi al piano del traffico di tutta l’area compresa tra via Piave e via Po.

A lavori conclusi è necessario far presente all’amministrazione comunale che il piano traffico predisposto non risolve, anzi, aggrava lo stato della viabilità con problemi anche relativi alla sicurezza dei pedoni in quanto, mancando i marciapiedi, sono costretti a camminare nella corsia riservata alle macchine.

Nella pianificazione urbana esiste una tecnica di distribuzione del traffico definita “a pettine” che, se correttamente adottata, porta a fluidificare il traffico attuando una serie di percorsi e sensi unici stabiliti, non a caso o a piacimento, ma in relazione al volume di traffico che si genera in un dato ambiente con riferimento al peso delle residenze e/o delle attività che insistono sull’area. Si definisce “a pettine” perché è una soluzione costituita da una “costola” che raccoglie il traffico per ridistribuirlo, poi, nei vari “dentelli” che hanno lo scopo di rendere fluido e scorrevole il traffico evitando concentrazioni, ingorghi, negativi allungamenti di percorsi con aggravio delle emissioni nocive e dei costi oltre al concreto rischio di incidenti, più o meno gravi, che possono coinvolgere pedoni costretti a camminare nella corsia delle macchine.

Secondo quanto predisposto e realizzato nell’area di Villa Madonna, la strada via Po diventa il collettore in ingresso di tutto il volume di traffico che su di essa si genera: dal nuovo palazzo di sei piani (ubicato all’inizio), dalle abitazioni ricadenti su di essa, da tutte le residenze che si affacciano su via Ombrone (14 residenze mono e bifamiliari) e su via Volturno (16 residenze mono e bifamiliari).

All’incrocio di via Loira con via Po confluisce inoltre il traffico dei palazzi compresi tra via Po e via Lambro tra cui uno, da poco edificato, di sei piani.

Nel tratto intermedio di via Loira, compreso tra via Po e via Piave, insistono, ulteriormente, altre cinque residenze bifamiliari.

In sintesi tutto il traffico che si genera su via Po, via Ombrone, via Volturno e dagli estremi di via Loira confluisce e si raccoglie sul breve tratto centrale di via Loira compreso tra via Po e via Piave. Da considerare, inoltre, l’ulteriore aggravio del volume di traffico generato da quegli automobilisti che, per evitare il semaforo presente su corso Umberto, utilizzano il breve tratto di senso unico di via Loira che da via Marinelli porta all’incrocio con via Piave e da qui alla strada statale 16.

Tutto il volume di traffico che proviene dall’esterno in aggiunta a quanto genera il quartiere si riversa su questo tratto centrale di via Loira. Essendo via Piave l’unica strada di uscita dal quartiere il traffico viene riversato completamente su di essa, (carica già del volume delle residenze bifamiliari che insistono su detta strada), con senso unico in direzione di Corso Umberto, come visibile dalla planimetria.

Da quanto è dato sapere, prima di attuare tale piano, che prevede tre ingressi al quartiere ma una sola uscita, ci sono state due riunioni pubbliche alle quali non tutti i residenti sono stati invitati, tra cui il sottoscritto. A lavori conclusi ci troviamo attuata questa soluzione urbanistica che invece di fluidificare il traffico, come sarebbe auspicabile, per diminuire forme di inquinamento ambientale e acustico, addensa il traffico e prolunga percorrenze attuando errati sensi unici che invece di risolvere il problema lo amplificano concentrando tutte le uscite sia per i residenti che non residenti sulla sola via Piave.

Poiché il tratto di strada di via Loira, compreso tra via Marinelli e via Piave, genera uno scarso volume di traffico, in relazione alle residenze presenti, si può consentire l’accesso ai soli residenti. Con questa soluzione si può impostare una organizzazione urbanistica del traffico basata su una struttura “a pettine singolo” con ingresso al quartiere da corso Umberto I su via Po. In questa ipotesi è necessario invertire i sensi unici (nord-sud) disposti su via Ombrone e via Volturno facendo in modo che i “dentelli” del pettine possano fluidificare il traffico evitando che tutto si riversi sul tratto centrale di via Loira a confine con la “strada parco”.

In alternativa si può optare per una struttura “a pettine doppio” con ingresso sia su via Po che su via Loira (con provenienza da via Marinelli). In questo caso è necessario invertire i sensi unici (nord-sud) disposti su via Ombrone e (sud-nord) su via Cecina facendo in modo che i “dentelli” del pettine, intersecandosi, possano fluidificare il traffico evitando che tutto si riversi sul breve tratto centrale di via Loira a confine con la via della Liberazione, come accade con il piano adottato.

Poiché la pianificazione urbanistica ha lo scopo di organizzare lo spazio del vivere civile, inteso come bene comune di una collettività, si auspica un ripensamento del piano della viabilità, con un riequilibrio tra addensamento e fluidificazione del traffico con una risoluzione chiara nella motivazione delle scelte ispirate ai principi della sostenibilità ambientale.

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