Enrico Sabatini, direttore di banda musicale e compositore

di Pasquale Criniti

Enrico Sabatini nacque il 16 aprile 1894 a Roccaraso dove quasi certamente apprese le prime nozioni musicali; infatti in quel paese già dal 1876 era in attività una formazione bandistica e nel 1901 venne costituito un complesso musicale di soli bambini, i “Lillipuziani di Roccaraso”.

Trasferitosi a Roma, si diplomò in trombone e in flicorno tenore presso il Conservatorio di Santa Cecilia, istituto nel quale si dedicò anche allo studio del pianoforte e dell’armonia.

Svolse poi il servizio militare presso la Regia Banda Reggimentale di stanza a Novara come suonatore di trombone e flicorno.

Alla fine della Prima guerra mondiale il complesso bandistico novarese fu sciolto a seguito di un preciso Decreto Governativo insieme alle altre bande similari: fu così che Sabatini decise di rimanere in Piemonte e si stabilì nel 1921 a Borgosesia, importante centro manifatturiero in provincia di Vercelli, dove alcuni bandisti locali, che avevano avuto modo di apprezzarne le doti musicali a Novara, lo avevano fatto chiamare per dirigere la banda della locale Manifattura Lane.

Nell’estate del 1923, nell’ultima sua vacanza a Roccaraso, l’onorevole Giacomo Matteotti con la moglie Velia Titta e i figli Giancarlo, Matteo e Isabella furono ospiti proprio della famiglia di Sabatini.

Parallelamente alla sua professione di maestro di banda, trovò impiego nella limitrofa cittadina di Quarona, inizialmente nella Tessitura “Loro Piana” e dopo circa un decennio riuscì a farsi assumere dalla Tessitura Lenot a Borgosesia.

Pur essendo stati anni di duri sacrifici, il Sabatini ebbe dalla musica sempre grandi soddisfazioni.

In quel periodo allestì anche un’orchestra da ballo, chiamata “Orchestra Azzurra”, che fu molto apprezzata e richiesta nei comuni del territorio ed alla cui attività alternava quella di direttore della banda “Giuseppe Verdi” di Borgosesia, che nel 1926 si era rafforzata grazie all’unione con l’altro complesso cittadino “Musica Armonie Giuseppe Verdi” ed era diventata municipale.

Con la nuova formazione ottenne importanti successi anche fuori dai confini nazionali; memorabile fu l’ovazione ricevuta dal pubblico al termine dell’esecuzione di una sua marcia suonata in occasione di un concerto a Sarnen in Svizzera.

Ottenne anche lusinghieri apprezzamenti ai raduni bandistici di Varallo Sesia nel 1932 e nel 1935.

Nel 1933 si esibì a Borgosesia al passaggio di Mussolini dopo una visita del duce alla Manifattura Lane.

Grazie alla sua amicizia con l’editore Pietro Vidale di Borgosesia, gli fu commissionata la strumentazione di brani di musica classica eseguibili anche da piccoli complessi bandistici.

Da questa collaborazione nacquero molte marce che ancora oggi sono presenti nei repertori di bande musicali soprattutto settentrionali.

Il successo di questi suoi lavori lo convinse ad iscriversi alla Siae.

Dal 1947 al 1949 e dal 1958 al 1961 Sabatini diresse la banda della Cartiere Burgo di Romagnano Sesia con la quale, nel 1948, partecipò a un concorso tenutosi a Torino classificandosi al quarto posto.

Così veniva raccontata questa esperienza da uno dei musicisti della banda: “Nel ’48 siamo andati a Torino a fare un concorso, dove c’erano sette bande. Siamo arrivati quarti. Come pezzo d’obbligo c’era il “Nabucco” e come pezzo a scelta noi avevamo la “Guarany” di Gomez. Il maestro allora era Sabatini, che era arrivato nel ’47. Siamo arrivati quarti solo perché nella “Guarany” a un certo punto bisognava fare un bel crescendo e finire tutti insieme, di colpo; e siccome il piattista non leggeva mai la musica, ma era il cassista che gli faceva sempre segno con il gomito, lì non si sono capiti bene, o il piattista non stava attento, comunque si è sentito un bel colpo di piatti quando eravamo già tutti zitti. Proprio dopo quel concorso lì il direttore della Cartiera, che allora era Cerrina, ci dice: “Ah… non siete capaci, io ne ho abbastanza di spendere soldi per la banda!”, e allora ha chiuso tutto”.

Dal 1950 al 1958 diresse prima il complesso bandistico di Crocemosso e poi la banda di Romagnano Sesia e, contemporaneamente, quella di Borgosesia che aveva riorganizzato dopo un momento di crisi a causa della mancanza di rimpiazzi dei vecchi bandisti.

In questo periodo realizzò una composizione che fu eseguita nel 1959 dalla banda di Pontedera al Concorso Internazionale di Differdange (Lussemburgo), a cui fu assegnata la coppa internazionale del granduca Adolfo.

Diresse le due bande fino al giorno in cui si ammalò: dopo un breve ricovero in ospedale morì prematuramente a Borgosesia il 18 luglio 1961.

La Gazzetta di Borgosesia così lo ricordava:

Quello di San Pietro in Piazza Cavour ed al Parco della Rimembranza per la festa di S. Bernardo, proprio il giorno prima di sentirsi male, sono stati i suoi ultimi applauditi, gustati concerti. Non lo vedremo più ritto sul podio dirigere i suoi musicanti con quel suo slancio, quell’entusiasmo, quella passione che denotavano quanto la musica la sentisse in lui, come era tutto per lui, espressione di arte vera, la più sublime che eleva e rende migliori”.

Il maestro Giancarlo Aleppo, che dal 1963 prese la guida della Banda di Borgosesia migliorandone ulteriormente il livello qualitativo, con queste parole lo ricordò nel 1986: “Come uomo, ha goduto di una grande stima a Borgosesia, per la sua onestà, per la sua generosità, per i suoi immancabile aiuto morale e materiale a quanti ne avessero bisogno. Lavoratore serio e scrupoloso, ha lasciato, come artista, un copioso documento della sua vena musicale, una testimonianza di capacità ed estro musicale dedicati alla banda, questa espressione popolare fucina di musicisti che in ogni parte d’Italia eseguono oggi le sue impeccabili composizioni, conoscendolo attraverso la sua opera e riconoscendogli tutto il contenuto e contributo che attraverso l’espressione della sua musica ha dato all’evoluzione dell’arte bandistica“.

In un sondaggio promosso dal giornale “Il Corriere Valsesiano” di Romagnano il 14 aprile 1995 per eleggere il cittadino del secolo, Sabatini ottenne il quarto posto e risultò il primo assoluto tra i musicisti locali con 383 preferenze.

L’amministrazione comunale di Borgosesia gli ha dedicato una strada all’altezza della rotonda che divide il viale delle Rimembranze da via XXV Aprile.

Fino a qualche decennio fa, presso l’hotel Flora di Stresa si conservava ancora il pianoforte di Sabatini, come si leggeva sullo strumento, a testimonianza della sua attività di pianista intrattenitore per gli ospiti di quell’albergo.

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