Guerino Testa: “Se nel 2023 non si concluderà il processo, sarà inevitabile il commissariamento”

di Mauro De Flaviis

Abbiamo intervistato telefonicamente il deputato eletto nel nostro collegio, Guerino Testa, che ringraziamo per la disponibilità, sul tema della fusione di Pescara-Montesilvano -Spoltore nella Nuova Pescara.

D. A otto anni dal referendum e a quattro dalla Legge istitutiva della Nuova Pescara, lo spostamento di un anno, dal primo gennaio 2023 al primo gennaio 2024, votati in sequenza dai Consigli Comunali di Pescara, Montesilvano e Spoltore, assecondando l’ordine del giorno approvato dall’assemblea costitutiva della Nuova Pescara, nella seduta che si è tenuta il 29/09/22, secondo Lei, può garantire che politici e tecnici si mettano alacremente al lavoro per fare in un anno quello che non hanno fatto in quattro?

R. Assolutamente no! Poiché non si è utilizzato tutto il tempo trascorso in modo proficuo non v’è garanzia di accelerazione. Bisogna fare in modo di formalizzare un cronoprogramma preciso per i prossimi mesi che porti le amministrazioni a fondere progressivamente i servizi e le strutture. Se ciò non dovesse avvenire entro il prossimo anno, non rimane che prenderne atto e nominare un commissario a inizio 2024, che proceda nel rispetto della volontà degli elettori.

D. Nel suo ruolo di Parlamentare, ritiene di poter contribuire a facilitare la conclusione del processo entro il 2023?

R. Certo che sì! Posso far pervenire le risorse nazionali ai Comuni che si fondono anno per anno in modo da permettere alle comunità di non ottenere, almeno per i primi tempi e fino a quando la fusione non produrrà benefici, un peggioramento della qualità dei servizi.

D. Ritiene sufficienti i 105 milioni a disposizione per la fusione di città sopra a 100.000 abitanti (5 milioni per il primo anno e 10 milioni l’anno per i successivi dieci) grazie all’operato del senatore D’Alfonso nella scorsa legislatura per recuperare il ritardo fin qui accumulato?

R. Francamente non so se questi finanziamenti siano arrivati tecnicamente. Di certo serviranno delle risorse per remunerare le consulenze necessarie a garantire una buona qualità del processo di fusione. È fondamentale, dopo il raggiungimento della grande dimensione anagrafica, evitare scivoloni nella qualità erogata dei servizi perché altrimenti gli elettori potrebbero non accettare più il concetto di fusione.

D. Ritiene che sia stata rispettata la volontà espressa dalle popolazioni con il referendum, atteso che il Nuovo Statuto, che rappresenta la carta fondamentale dei diritti dei cittadini della Nuova Pescara, dopo quattro anni è ancora tutto da scrivere?

R. Non è stata messa in atto una risposta adeguata alle istanze degli elettori espresse nel referendum di otto anni fa. Servirà perciò utilizzare al meglio i suggerimenti dei consulenti, adattandoli alle realtà di Pescara, Montesilvano e Spoltore.

D. È nostra impressione che ai tempi del referendum i cittadini abbiano aderito entusiasticamente all’idea della Nuova Pescara, immaginando che il miglioramento dei servizi garantiti da un unico ente, la qualità della vita delle nostre città e le migliori pratiche in essere potessero essere trasferiti in tutto il territorio della Nuova Pescara. Come suggerisce di identificare oggettivamente le migliori esperienze agli attuali amministratori e dirigenti da recepire/applicare in tutto il nuovo Comune per evitare campanilismi che rischiano di far perdere un’occasione storica di miglioramento della qualità della vita urbana?

R. Se l’Azienda Speciale di Montesilvano ha una buona competenza nell’erogazione dei servizi e l’Azienda di riscossione dei tributi di Pescara è la migliore, perché non sfruttarle nella Nuova Pescara? Le risorse utilizzate nei singoli Comuni possono essere utilizzate più efficacemente, anche se all’inizio del processo non è detto che si abbia un immediato miglioramento della qualità urbana. A lungo andare, la qualità della vita dovrebbe migliorare. I cittadini vorrebbero una città pulita, una risposta celere da parte dell’Amministrazione per le pratiche, un pagamento delle imposte correlato alla qualità dei servizi ricevuti, il rispetto delle regole, igiene e decoro generalizzato. Tutto ciò è ottenibile se si amministrerà puntando all’efficienza dei servizi senza cavalcare il concetto di ridurre le retribuzioni agli amministratori o comunque ridurre i costi della politica. Il cittadino medio vuole che siano garantiti servizi di qualità parimenti alla giusta retribuzione degli amministratori, se questi saranno in grado di offrirli.

D. Considerando le iniziative globali per piantare milioni di alberi al fine di migliorare la vivibilità delle città per combattere gli effetti del cambiamento climatico, inserita per le aree metropolitane anche nel PNRR, promuoverebbe una riforma urbanistica nazionale che prescriva nuovi standard urbanistici, quale quello di piantare un nuovo albero per ogni abitante insediabile, ossia un albero ogni 100 mc di edificato come nuovo standard urbanistico minimo?

R. La proposta è molto interessante e ritengo possa essere recepita nella normativa nazionale per andare nella direzione di un miglioramento delle condizioni ambientali delle nostre città.

D. Qual è il suo giudizio su leggi regionali, come quelle abruzzesi sul recupero di sottotetti e interrati, che permettono la abitabilità di spazi accessori, anche in deroga alle prescrizioni urbanistiche, dopo decenni di proroghe per il recupero di edifici esistenti, ora anche per le nuove costruzioni? Non pensa che il recupero edilizio non possa andare a danno della qualità urbana, soprattutto in regioni a vocazione turistica come l’Abruzzo?

R. Questo strumento è stato varato per permettere una regolarizzazione del patrimonio immobiliare esistente da anni e per permettere, ad esempio, l’utilizzo dei sottotetti ai figli. Sinceramente non ci vedo nessun tipo di speculazione edilizia.

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