Disabile costretto in casa da 15 anni: “Ora che il superbonus ci aiuta, i condomini si oppongono all’ascensore”

di Armando Marcucci*

È la storia del signor Emo, ex artigiano colpito da un ictus quando ne aveva solo 40, invalido grave e residente da sempre a Borgo Panigale. La figlia: “Rischiamo di perdere questa opportunità unica, mio padre in casa per sempre”…..

Iniziava così un articolo su BOLOGNA TODAY di qualche tempo fa.

In realtà però ci si rende conto che di questioni come la presente, girovagando in tutta la penisola ce ne sono a iosa, in Friuli-Venezia Giulia, in Campania, in Sicilia, il nostro infatti è un Comitato Nazionale che raccoglie queste forme gravissime di intolleranza e discriminazione che sono assolutamente quotidiane e “ben ripartite” nel nostro Territorio Nazionale.

Noi in questa sede non affronteremo i futili motivi che, nel caso specifico, hanno peggiorato la vita del Signor Emo, bocciando la sua richiesta, in fatti i condomini si sono opposti all’ascensore per validi e seri motivi……… quali:

“la diminuita illuminazione vano scale” (anche se l’ascensore sarebbe con pareti in vetro), oppure i disagi dati dall’effettuazione dei lavori… no noi ci soffermeremo sulla mancanza di cultura inclusiva verso le persone con disabilità e verso l’assoluta non rappresentanza attiva delle persone con disabilità.

In realtà, in Italia manca una vera e propria cultura delle “diversità” in cui le tanto utilizzate “Pubblicità Progresso” avrebbe dovuto e potrebbero ancora fare molto….

Sì, perché il caso di Bologna qui descritto è ovviamente solo la punta di un ”iceberg” mostruoso, dove le casistiche sono infinite ed equamente diffuse sul territorio nazionale.

Unitamente a ciò occorre precisare che il variegato mondo delle disabilità è davvero poco e mal rappresentato e soprattutto “tutelato”.

Da statistiche ufficiali le Persone con una qualsiasi forma di disabilità in Italia sono più di sette Milioni!

Esistono una pluralità di Associazioni e di raggruppamenti di Associazioni che dovrebbero occuparsi di tutelarle, ma spesso più che tutelare i propri Associati o meglio ancora di tutelare le “Persone con disabilità’” in senso generale, pensano solo ed esclusivamente a tutelare il proprio orticello.

Se a ciò ci aggiungiamo scelte, che dal mio punto di vista sono assolutamente scellerate, come il Presidente dell’U.I.C. che si candida per un Partito, possiamo aggiungere che la frittata è fatta….

La realtà dovrebbe essere esattamente opposta, ovvero, attraverso un sistema “Anglosassone” di vera rappresentatività “lobbistica” si dovrebbe arrivare a tutelare in senso ampio ed assoluto i diritti delle persone con Disabilità e quindi, ritornando al caso concreto, se si dovesse riverificare un altro caso come quello del Signor Emo di Bologna, occorrerebbe che un Organismo unico o una Federazione che rappresenti effettivamente i famigerati 7 milioni di Persone con disabilità, si muova come un monolite facendo immediate pressioni sul Comune, sull’opinione pubblica, sui vari ATER territoriali…etc etc etc..

In sintesi una Persona con una qualsiasi disabilità dovrebbe essere tutelata dal “suo Mondo” a prescindere dalla propria disabilità, traduco: ”occorre farla finita con la prassi che le Associazioni dei Sordi tutelano i Sordi, che i Ciechi tutelino i Ciechi o che gli Autistici tutelino solo gli stessi Autistici,,, no quando viene uno di Noi è come se fossimo toccati tutti!“.

Credo che allora ritardo culturale o no, otterremo finalmente l’effettiva tutela dei nostri sacrosanti diritti, costantemente violati.

C’è una Persona che possa ad oggi in Italia farsi promotore di ciò, realizzare questo progetto e che non ceda alle lusinghe di una qualsivoglia candidatura?

A mio, a nostro parere sì, il Suo Nome è quello di Vincenzo Zoccano (Ministro tecnico), che è stato Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con deleghe alla Famiglia e Disabilità del Governo Conte I, che ha già dato prova in passato di una spiccata sensibilità verso queste tematiche.

A questa Persona ed altre poche illuminate personalità va il nostro invito a realizzare tutto questo.

Sarebbe semplicemente la principale lobby italiana ed allora i Partiti verrebbero a cercarci umilmente e non a proporci “sterili” e/o fatue candidature.

*Presidente del Comitato Nazionale Antidiscriminatorio delle Persone con Disabilità

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