Pinetina ex Fea. “Vero olocausto ecologico e politico”

È ora di fare ordine in questo demenziale disordine politico amministrativo

       

Pinetina ex Fea lato nord settembre 2019         Pinetina ex Fea lato nord settembre 2021

Vi propongo l’arguto, pungente, perspicace e provocatorio post, pubblicato sul gruppo Facebook de la Piazzetta di Montesilvano, dell’autore Angelomarino Speziale, perché possiate riflettere bene informati su realtà cittadine, altrimenti se rinuncerete all’esercizio della vostra intelligenza non ci sarà una società veramente libera.

Quante polemiche sterili e immotivate ci sono state per un centinaio di alberi abbattuti dell’ex stazione del trenino … . Tutti abbiamo parlato a vanvera senza conoscere come sarebbe stata valorizzata la stessa area.

Ora che l’opera è praticamente conclusa, manca solo l’inaugurazione in pompa magna, possiamo apprezzare il bellissimo asfalto, tutto liscio e non più rovinato da quegli stupidi alberi, le belle strisce bianche della segnaletica orizzontale, la geniale corsia dedicata ai pedoni con tanto di sagoma disegnata, i bellissimi pali della luce con tanto di catarifrangenti arancioni (notare l’accostamento zinco/arancio) e persino le lampade a led che danno al tutto quel tocco di ambientalismo che non guasta mai.

E del muro della ferrovia, tutto riverniciato di grigio e non più celato dagli sporchi alberi di un tempo, non vogliamo parlare?

Chissà che effetto quanto il tutto si riempirà di automobili…

.Un tripudio di lamiere colorate, gas di scarico e polveri sottili.

Infine il parco giochi per bambini. Il posto accanto al parcheggio è veramente centrato. D’altronde, i giovani si devono temprare, altro che ossigeno!

I giochi sono tutti nuovi, c’è il verde dell’erba (sarà mica erba vera che sporca e si inzuppa in caso di pioggia? Spero tanto sia sintetica…), gli alberi piantumati, belli, rigogliosi e in grado di assicurare almeno la stessa generazione di ossigeno di quelli di un tempo che sporcavano tutto.

Riguardo al suo utilizzo, voci di corridoio dicono che la stessa area potrà essere utilizzata nei giorni più caldi, quando i bimbi non potranno recarvisi senza rischiare ustioni di terzo grado su tutto il corpo, dagli adulti a mo’ di sauna (gratuita, s’intende).

Gli stessi adulti non si devono preoccupare di quando, fra qualche decennio,

gli alberi cresceranno e cominceranno a dare quella fastidiosa ombra che tutti conosciamo. Saranno tagliati prima: insomma, un progetto veramente innovativo e pienamente in linea coi tempi, non c’è che dire.

Certamente fra i principali obiettivi c’era anche quello di creare un’ulteriore isola di calore che in una città degna di questo nome non deve mai mancare.

Insomma, veramente degno della nostra città.

Complimenti alle eccelse menti visionarie che l’hanno concepito”.

Se fossero queste solo ironiche fantasie ci sarebbe da ridere, ma purtroppo la realtà descritta dall’autore ti porta alla disperazione considerando soprattutto l’apatia, l’indolenza che ha accompagnato simili scempi che sono lo specchio di una città che è oramai l’immagine del principio metafisico “della rana bollita” descritto da Noam Chomsky.

È un principio che ci spiega come i cambiamenti sfuggano alla coscienza per pigrizia, ignoranza, indolenza, fatalismo, esaltati e adulati da pomposi comunicati stampa, vere e proprie farse e favole per allocchi che “anestetizzano” la mente umana così intorpidita a ogni reazione.

Riqualificazione pineta ex Fea lato sud settembre 2021

È così che l’incomprensibile, dannosissimo e doloroso “stupro” della pinetina ex Fea di Montesilvano, che doveva suscitare una violenta reazione d’opinione, può avvenire nel silenzio assordante di una comunità oramai “rana bollita”.

Per ulteriore chiarezza e conoscenza del lettore la delibera del 2018, sindaco Francesco Maragno, di cui si è servita l’attuale amministrazione De Martinis per compiere tale scempio della Natura, prevedeva al contrario nella riqualificazione:

1) Mercatini circondati dai pini di alto fusto presenti:

2) Area giochi per bambini da 0/6 anni.

3) Campo sportivo polivalente.

4) Riqualificazione del parcheggio già esistente.

Tutto senza abbattere i maestosi pini.

Inoltre la landa deserta di asfalto pestilenziale realizzata non si comprende come sia costata l’identica cifra del progetto del 2018 deliberato dal Consiglio Comunale dell’epoca.

Quanto è costato alla comunità in termini di qualità della vita ed economicamente avere tagliato, rimosso tonnellate di tronchi e rami, quanto è costato l’inutile sbancamento di migliaia di metri cubi di terra e radici e il suo smaltimento, quanto è costato questa landa di fetido asfalto… solo sperpero di denaro pubblico e una profonda ferita nei confronti della qualità della vita del quartiere ora maggiormente aggredito dall’inquinamento pulviscolare e acustico in mancanza dell’azione dei maestosi pini..

E poi, per stravolgere tale delibera non era obbligatorio a norma di legge modificare il piano triennale delle Opere Pubbliche? Quando è stato fatto? L’opposizione esiste, ne ha conoscenza?

Se esiste, batta un colpo e si svegli!

E inoltre, come si può compiere un vero “olocausto ecologico e politico” senza informare la comunità?

La folle corsa del mondo post moderno, della tecnologia,

della globalizzazione ci ha fatto diventare schiavi del tempo, perseguendo ripetutamente l’errore della sua percezione e conseguentemente siamo arrivati a vivere il nostro tempo in modo sbagliato, egoistico, lontani dalle realtà della Comunità in cui viviamo, lontani dalla natura che ci circonda e dai suoi fondamenti di vita. Così lasciamo scorrere l’oggi e lo perdiamo.

Perdita enorme, questa, perché l’oggi è quello che possiamo fare, è quello in cui noi possiamo agire, è quello che diventerà il domani.

Non bisognerebbe mai dire “lascia perdere, poi vedremo, vediamo cosa succederà”, perché altri furbetti, sì ignoranti ma scaltri, potrebbero impossessarsi del tuo spazio-tempo per i loro interessi personali.

Mai dire “speriamo in tempi migliori” come se ciò che accade non dipendesse dalla nostra applicazione, dal nostro impegno, dal nostro interesse.

Interessarsi dell’oggi vuol dire poter modificare, plasmare il nostro futuro,il dei nostri figli.

Non ci sarà mai una società davvero libera se rinunceremo alla partecipazione, all’esercizio della nostra intelligenza, se rinunceremo a mettere ordine nel disordine politico amministrativo.

Non è vero che dal disordine, dall’ignoranza, dal disinteresse, dalla prevaricazione, dal delegare per indolenza, scaturiscono violenza, paure che sono proprie delle dittature?

È vero che dalla disinformazione, dall’egoismo, dall’indifferenza scaturiscono poi le paure, l’isolamento, e per impedire che prendano il sopravvento e intossichino il confronto pubblico fino ad essere dominati dalla rabbia, dall’insicurezza e dalla violenza (sentimenti che generano governi dittatoriali) bisogna ricorrere alla nostra capacità di ragionare, dialogando, confrontandosi e interessandosi della Casa comune.

La tenuta di una società non può essere sostenuta da sentimenti negativi come la paura, la rabbia, l’indifferenza, l’indignazione, il risentimento, il fatalismo, l’egoismo e l’isolamento.

La libertà non è stare sopra a un albero, e che passa la sua vita a delegare

– Non è neanche il volo di un moscone

– La libertà non è uno spazio libero

– La libertà non è neanche un gesto o un’invenzione, convinto che la forza del pensiero sia la sola libertà

– vorrei essere libero come un uomo, come l’uomo più evoluto, che si innalza con la propria intelligenza

– La libertà è partecipazione” Giorgio Gaber.

Grazie Angelomarino Speziale, spero che la tua arguta ironia possa risvegliare le coscienze e che le intelligenze partecipino alla definizione dell’oggi per un domani con più certezze.

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