Bianca Lancia, quarta consorte di Federico II

   di Gabriella Toritto

Federico si era unito a Costanza d’Aragona, a Jolanda di Gerusalemme e a Isabella di Inghilterra per motivi politici e su pressione del Pontefice, tanto che l’imperatore aveva incontrato le promesse spose solo in occasione del matrimonio e gli erano state estranee fin dal primo momento per cui, fatta eccezione per Jolanda di Brienne regina di Gerusalemme, egli finì per allontanarsene una volta assolto il dovere di procreare.

Morta Isabella d’Inghilterra, l’imperatore avrebbe voluto sposare Gertrude, nipote di Enrico II, duca d’Austria e di Stiria. Il duca era privo di successori e Federico II intravedeva nell’unione con Gertrude, di chiara valenza politica, la possibilità di annettere ai suoi domini sia l’Austria sia la Stiria, considerate passaggio obbligato per recarsi dalla Germania in Lombardia e viceversa. La sposa prescelta però, forte dell’importante appoggio di papa Innocenzo IV, mandò in fumo le nozze, rifiutando di unire il suo destino e il suo nome a quello dell’imperatore ormai scomunicato.

A quel punto le attenzioni dell’imperatore Federico si spostarono su Bianca Lancia.

Descritta come donna di estrema avvenenza, fu probabilmente colei che Federico amò di più e con cui ebbe una relazione duratura e bellissima, essendo stata sua amante per tanti anni prima che i loro destini fossero accomunati.

Di Bianca non è giunta alcuna notizia in merito all’anno della nascita né a quello della sua morte. Risultano incerte anche le notizie sulla sua origine e sulla sua effettiva famiglia, su cui si è formulata più di una ipotesi. Verosimilmente Bianca scendeva dal nobile casato piemontese dei Lancia, per via della madre la quale, prima di sposare Bonifacio di Anglano, era stata la moglie di un conte Lancia, appartenente a una nobile famiglia che già ai tempi di Federico Barbarossa era sempre stata fedele agli Svevi, tanto da pagare con la vita di alcuni suoi membri la comprovata dedizione a Barbarossa.

Bianca, grazie alla collocazione politica dei familiari e personale, nel 1241 ottenne numerosi feudi in seguito a una donazione imperiale particolarmente generosa di cui facevano parte Gioiosa, Tricarico, Montescaglioso e Monte Sant’Angelo, località quest’ultima più di una volta offerta in dote alle regine di Sicilia.

Come abbiamo già scritto, la relazione fra Bianca Lancia e l’imperatore durava già da prima del matrimonio di Federico con Isabella d’Inghilterra, avvenuto nel 1235, visto che Bianca nel 1232 aveva partorito in Venosa Manfredi, il figlio prediletto di Federico. Manfredi fu determinante durante la parte finale della storia staufica in Italia. Dopo Manfredi e alcuni anni più tardi, Bianca ebbe anche una figlia da Federico II. La chiamò Costanza, andata poi in sposa nel 1244 all’imperatore di Nicea, Giovanni Ducas Vataze.

Se e quando Federico abbia sposato Bianca non è ben documentato. È pensabile che il matrimonio sia avvenuto subito dopo la morte di Isabella d’Inghilterra. Alcuni storici ritengono invece che l’evento abbia avuto luogo solo poco prima che l’imperatore morisse.

Il figlio Manfredi però nacque illegittimo e, nonostante fosse stato legittimato con il successivo matrimonio dei suoi genitori, non fu mai completamente integrato nel suo grado poiché sua madre Bianca non era di sangue reale.

Pertanto, dopo l’immatura morte di Corrado IV, figlio e successore di Federico II nonché suo fratellastro, non poté essere considerato a sua volta erede dell’imperatore, come Corradino, il figlio di Corrado IV, con cui si estinse la dinastia degli Svevi.

Non sappiamo in quale anno Bianca si spense.

Probabilmente la sua morte si colloca dopo la metà del XIII secolo, e potrebbe addirittura risalire al 1252, tempo in cui Corrado IV impose a tutti i membri della famiglia Lancia l’esilio dal Regno.

Un dato invero è certissimo: stando alle testimonianze di Bartolomeo Scriba, autore degli Annali senesi, di Salimbene, di Saba Malaspina e dello Jamsilla, Bianca era molto amata per la sua innata dolcezza, trasmessa al figlio Manfredi, come lei molto apprezzato soprattutto in Sicilia e nel Mezzogiorno d’Italia.

Poi che ti piace, Amor

Poi che ti piace, Amor

che degia trovare,

farò ‘nde mia possanza

ch’io vegna a compimento.

Dat’agio lo mio core

in voi, Madonna, amare,

e tuta mia speranza

in vostro piacimento;

e non mi partiragio

da voi, donna valente,

ch’io v’amo dolzemente

e piace a voi ch’io agia intendimento.

Valimento mi date, donna fina,

ché lo meo core adesso a voi s’inchina.

Federico II di Svevia

(versione in lingua fiorentina)

Poiché ti piace, Amor è un componimento

attribuito all’imperatore Federico II e da

questi dedicato all’amata Bianca Lancia.

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